Una vita, un momento, un rigore: Drogba regala la coppa ai Blues. Chelsea campione d’Europa

Abramovich pone fine alla sua ossessione: dopo tanti, tanti milioni spesi, il Chelsea ottiene il primo successo in Champions della sua storia. Dopo le reti di Muller e Drogba nei 90′, la partita finisce 5-4 ai calci di rigore. Nel primo tempo supplementare, Robben sbaglia un calcio di rigore.

Fonte immagine: Crystian Cruz

Fuori quattro pedine fondamentale per Di Matteo: Terry, Ivanovic, Ramires e Meireles. L’allenatore italiano schiera i suoi con un abbottonato 4-4-1-1; a centrocampo la sopresa Betrand dal primo minuto sulla sinistra, in mediana Lampard e Mikel con Kalou sulla destra. In attacco, Mata in appoggio a Drogba. Dinanzi a Cech, Cahill affianca David Luiz in difesa, con Cole e Bosingwa ai lati.

Il Bayern si gioca la finale col solito modulo, il 4-2-3-1. Pacchetto difensivo che prevede Neuer tra i pali, Contento e Tymoshchuk a sostituire gli assenti Alaba e Badstuber; Lahm e Boateng completano il reparto. Cerniera di centrocampo con Kroos, arretrato per sostituire lo squalificato Luiz Gustavo, e Schweinsteiger, a protezione delle tre mezzepunte Ribery-Muller-Robben. Unica punta Gomez.

Partita combattuta fin dal primo minuto, con le squadre che lottano su ogni pallone e l’arbitro che ferma spesso il gioco. Prima occasione del match con Kroos che ci prova dal limite, la palla finisce fuori. Il Bayern prende in mano le redini del match mentre il Chelsea si affida soprattutto alle ripartenze. Al 20′ grandissima occasione per i tedeschi con Robben che, con la complicità di Ribery, si trova di fronte alla porta avversaria; la sua conclusione viene neutralizzata da Cech con un piede. La partita procede con poche emozioni anche se sono i bavaresi a provarci maggiormente. Alla mezz’ora Robben prova ad approfittare di un rimpallo, il suo tiro però è troppo lento per poter impensierire l’estremo difensore Blues. Minuto 35, il Bayern va vicinissimo al vantaggio con Muller, la girata del fantasista sul cross di Contento termina a lato. Sul finale della prima frazione la squadra di Di Matteo si scuote. I Blues alzano il baricentro e al 37′ sfiorano il goal con Kalou, che conclude, dopo una splendida azione cominciata prima dalla difesa e successivamente rifinita da Drogba e Lampard, Neuer però è attento e sventa il pericolo. Nonostante  in questa fase sia il Chelsea ad attaccare, il Bayern ci prova ancora con Ribery e Gomez, ma entrambi calciano fuori misura.

Comincia la ripresa e Drogba regala una perla agli spettatori dell’Allianz: stop spalle alla porta e sassata da 30 metri che si spegne sui cartelloni pubblicitari. Tre minuti dopo si gonfia la rete del Chelsea grazie a Ribery, ma il goal dei tedeschi viene annullato giustamente per il fuorigioco del francese, sul tiro di Robben deviato da Cole. Il Bayern continua ad avere il pallino del gioco. I Blues si difendono bene e fanno un ottimo filtro a centrocampo grazie al duo Mikel-Lampard che giganteggia in mezzo. I bavaresi sbattono spesso contro il muro inglese, soprattutto grazie a Cole che sventa diverse volte sugli attacchi del Bayern. Il Chelsea tiene botta e punge in contropiede come al 72′ con Drogba che salta Tymoshchuk, mette al centro, Contento salva spazzando in curva. Il Bayern spinge e si rende pericoloso con Ribery e Muller tuttavia senza riuscire a colpire. All’82 Muller fa le prove generali del goal ma il suo colpo di testa su traversone di Robben viene parato agevolmente da Cech. Un minuto dopo però Muller non sbaglia: su assist di Kroos il numero 25 del Bayern schiaccia di testa, la palla sbatte sulla traversa e finisce in rete, superando Cech, non impeccabile in questa occasione. Lo stadio esplode, il pubblico bavarese crede di avere in mano la coppa. Al minuto 83′ avviene ciò che nessuno si aspetta. Su calcio d’angolo Drogba stacca in maniera imperiosa, insaccando la rete  dell’1-1 che porta la partita ai supplementari quando tutto sembrava perduto.

In questa finale succede di tutto. Nel primo tempo supplementare dopo un ottimo avvio del Chelsea, il Bayern ha una grossa opportunità per ipotecare la coppa; Drogba atterra Ribery in area, il direttore di gara non ha dubbi e assegna calcio di rigore. Sul dischetto va Robben che, dopo aver già sbagliato un rigore fondamentale per il campionato contro il Borussia, getta al vento una clamorosa occasione facendosi parare il rigore da Cech. Tra l’altra, dopo il fallo subito dall’ivoriano, Ribery abbandona il campo infortunato, lasciando il posto a Olic. Nel secondo extra-time è ancora la squadra di Monaco a sfiorare il goal. Al 107′ Olic, imbeccato da Lahm, prova a mettere al centro invece di calciare e la palla finisce incredibilmente fuori, con il neo-entrato Van Buyten che non riesce a raggiungere la sfera. Cinque  minuti dopo Robben serve un gran pallone a Lahm in area, il suo cross viene però respinto da Cahill prima e David Luiz poi. Si va quindi ai calci di rigore.

I buoni presagi giunti fin qui a favore del Chelsea, si confermano nei calci di rigore. Fino al quarto rigore sbagliano prima Mata, poi Olic. Nell’ultima tornata Schweinsteiger colpisce il palo mentre Drogba trafigge l’ottimo Neuer, che in precedenza aveva prima parato e poi segnato dagli undici metri. L’ivoriano dopo aver perso due finali di coppa d’Africa e una di Champions League, alza al cielo il trofeo più importante della sua carriera.

La vecchia guardia del Chelsea, all’ultima chiamata, riesce a sollevare la Coppa dalle grandi orecchie tanto inseguita per anni. I vari Drogba, Terry, Lampard, Cole, Cech ottengono finalmente la vittoria sognata e rincorsa da diverse stagioni.  Nell’annata in cui nessuno ci avrebbe scommesso un penny, i Blues colgono la prima Champions della loro storia. Ammirazione sincera per Di Matteo che ha saputo trasformare questa squadra, e, con umiltà, dedizione e un pizzico di fortuna ha trovato un successo insperato. Per il Bayern invece, si consuma un dramma sportivo pari a quello dell’anno 1998-99 quando i tedeschi persero, sempre contro un inglese, la finale di Champions a causa dei due goal segnati quasi allo scadere dal Manchester United. Così come la Roma nel 1984 contro il Liverpool, ancora una volta una squadra perde la finale di Coppa di Campioni in casa,  e sempre ai calci di rigore.

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