Cantava Ligabue: “Una vita da… Gargano”
“Una vita da mediano, nato senza i pedi buoni, lavorare sui polmoni”.
Quando Luciano Ligabue ha composto la canzone “Una vita da mediano”, non ha di certo pensato a Walter Gargano, ma al massimo a citato un certo Oriali, che vinse i mondiali dell’82’ con l’Italia di Bearzot. Invece Gargano incarna perfettamente lo spirito della canzone: acquistato dal Danubio nel 2007, l’anno del ritorno in serie A dei partenopei napoletani insieme a Bogliacino, Lavezzi e Hamsik, il suo alter ego, il giocatore aveva entusiasmato per il sui spirito operaio, quello del popolo di Napoli affamato di grande calcio dopo gli anni bui post-Maradona. Quando però a Napoli sono giunti giocatori della qualità di Inler, Cavani prima e Higuain e Callejon poi, Il Napoli ha dimenticato il suo mastino, alla ricerca di un gioco più brillante. Un altro Walter molto amato, Walter Mazzarri lo ha sacrificato, a malincuore, spedendolo all’Inter.
“Perchè quando hai dato troppo devi andare fare posto..”
Gargano con l’Inter ha trovato un pubblico diverso, abituato a giocatori di altro spessore tecnico e a risultati di un certo prestigio. Cose che quell’anno, alla stagione 2012-13, all’Inter mancavano completamente. Tornato a Napoli, fu nuovamente spedito altrove, nella provincia di Parma. Qui Gargano gioca e aiuta il Parma a conquistare a sorpresa l’Europa Legue, poi persa per problemi di natura burocratica. Gargano torna di nuovo a Napoli con la convinzione di tutti di una prossima cessione. E invece no, Gargano rimane e gioca pure, sin dal delicatissimo preliminare di Champions Legue. Pare quasi una provocazione del mister ai mancati arrivi dal mercato: il dover ricorrere a giocatori ormai dimenticati. Inoltre, la scelta veniva motivata dall’opinione comune che ciò fosse dovuto alle non perfette condizioni di Inler.
L’acquisto poi è effettivamente arrivato; David Lopez è il titolare della mediana partenopea, ma il suo partner è Walter Gargano, preferito a un Jorginho non all’altezza del suo passato al Verona, e a un Inler sempre più lontano da Napoli.
Per Gargano non è ancora giunto il tempo di smettere di stupire.