Lecce: arbitro viene aggredito, il presidente dichara: “Doveva essere punito di più”

Normale pomeriggio di campionato in quel di Cavallino, un paese di poco più di 12 mila abitanti in provincia di lecce, dove la squadra locale giocava contro il Cutrofiano in un match valido per la 2a categoria pugliese.

Fonte: Danilo Rossetti
Fonte: Danilo Rossetti

Ad un tratto, sul risultato di 2-1 per i padroni di casa, l’arbitro, un ragazzo di appena 17 anni, dà un calcio di rigore in favore del Cutrofiano: da lì si scatena il finimondo. Il direttore di gara viene aggredito da “tifosi” e, secondo alcune testimonianze, anche da calciatori e dirigenti: match sospeso ed il giovane arbitro trasportato al Pronto Soccorso di Lecce dove gli vengono medicate decine fra ecchimosi e contusioni.

Ma quello che fa restare tutti di sasso avviene nel post partita quando il presidente dell’Atletico Cavallino, Rosario Fina, dichiara ai media presenti: “Ha preso due schiaffi? Sì, ma leggeri, dovevano essere più forti. Fosse capitato tra le mie mani l’avrei ammazzato. L’arbitro secondo me ha sbagliato e doveva essere punito. Sono stati pochi i due schiaffi che si è preso, ne meritava molti di più“.

Parole incredibili quelle del presidente Fina che però non è nuovo a queste intemperanze: infatti in passato aveva subito un’inibizione da qualsiasi attività sportiva fino al 14 febbraio 2014 per aver strattonato un arbitro ed averlo colpito con una testata nel petto. Adesso per lui si prospetta un nuovo periodo di stop o, addirittura, la radiazione.

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