Milan Campione d’Italia: il cammino trionfale dei rossoneri con due giornate d’anticipo

Fonte immagine: Danilo Rossetti

Finalmente dopo un’attesa di sette anni il Milan si è ri-laureato Campione d’Italia, e l’ha fatto all’Olimpico di Roma, per la diciottesima volta nella sua storia. Ma andiamo ad analizzare un po’ il cammino trionfale di chi ha riportato lo Scudetto nella Milano Rossonera.
L’inizio di campionato è un pochino altalenante: dopo l’esordio a San Siro col 4-0 sul Lecce (Ibrahimovic appena aquistato in tribuna) è arrivata la sconfitta a Cesena, seguita dai pareggi con Catania e Lazio. Dalla quinta giornata i rossoneri iniziano una striscia di vittorie consecutive con Genoa, Parma, Chievo e Napoli, finchè arriva la seconda sconfitta, prima a San Siro, per mano della Juventus. Ma i rossoneri non perdono la testa e ripartono: vincono a Bari e battono in casa il Palermo, guadagnando così all’undicesima giornata la vetta solitaria della classifica, per poi non lasciarla più. E lo dimostra anche il derby vinto subito dopo contro l’Inter, grazie al trascinatore del girone d’andata, Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese una settimana dopo è protagonista di una rovesciata spettacolare contro la Fiorentina, che porta altri tre punti in cassa. Dopo la battuta d’arresto al Marassi con la Sampdoria per 1-1 ricominciano le vittorie, belle e convincenti: 3-0 al Brescia prima ed a Bologna poi, con lo stesso ordine di marcatori (Boateng, Robinho ed Ibrahimovic), fino ad arrivare ad una nuova sconfitta, in casa con la Roma, per l’ultima gara di andata. Ad inizio anno il Milan si fa trovare un po’ troppo rilassato: vince soffrendo a Cagliari, ed è protagonista di un pirotecnico 4-4 in casa con l’Udinese. Dopo il pareggio anche a Lecce i rossoneri tornano a ruggire per non favorire troppo un ritorno delle avversarie: vittorie con Cesena ed a Catania, quest’ultima ottenuta in inferiorità  numerica, per l’espulsione del neo-acquisto, Mark Van Bommel, comunque decisivo nella seconda parte di campionato. Dopo altre due giornate di “pausa” (pareggi con Lazio e Genoa), arrivano altre decisive vittorie con Parma e Chievo. Ma non è nulla rispetto alle successive vittorie con Napoli e Juventus, senza subire nemmeno un tiro in porta. Gli ultimi dubbi sulla possibilità  o meno di vincere lo Scudetto arrivano col pareggio interno col Bari e la sconfitta di Palermo, ma dopo la sosta per le Nazionali ritorna un grande Milan, che annienta 3-0 l’Inter nel derby e mette un’ipoteca sulla vittoria del campionato. E le conferme arrivano nei seguenti match con Fiorentina, Sampdoria, Brescia e Bologna, dove i rossoneri ottengono le prime cinque vittorie consecutive in campionato. Fino ad arrivare al decisivo punto contro la Roma che consacra i rossoneri Campioni d’Italia. Sette anni dopo, ancora contro la Roma alla terz’ultima giornata, anche se la scorsa volta fu a San Siro e proprio nello scontro diretto.
I rossoneri guidano anche la classifica delle palle giocate (644,5), quella dei tiri nello specchio della porta (6,3) e quella della percentuale di pericolosità (59,7).

 

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