Cosa si nasconde dietro alle vignette sul calcio? L’esempio di “FIFA comics”

L’espediente migliore per rivivere gli aspetti del mondo del calcio, anche quelli secondari, talvolta pure per stemperare i toni, risulta essere oggi quello delle vignette.
Come in una dimensione parallela all’immagine televisiva, dove i giocatori appaiono come entità intoccabili e al di sopra della realtà, nel fumetto è infatti possibile oltrepassare ogni tipo di barriera mediatica grazie al diritto di satira: l’intento umoristico non si riassume solo in parodie ed esaltazioni di alcuni lati dei personaggi coinvolti, ma può servire anche per denunciarne seriamente i particolari da condannare per arrivare dritto alla coscienza collettiva.

Una delle ultime vignette realizzate da Donato Soranno su FIFA comics
Una delle ultime vignette realizzate da Donato Soranno su FIFA comics

Prima dell’avvento dei social il punto di riferimento in tal senso era probabilmente Vauro, mentre i più piccini avranno scoperto l’arte caricaturale sulle pagine di “Topolino” (decennale, ad esempio, l’introduzione della figura di Vincenzo Paperica, alter ego di Vincenzo Mollica). Se è sempre stato possibile scrivere la faziosità della politica nei balloon, allora doveva esserlo anche trasportare il tifo per diverse squadre di calcio.
“La politica e il calcio rappresentano nel mondo odierno campo fertile per le vignette satiriche.
La differenza più evidente è che se nella satira calcistica è possibile ironizzare su svariati argomenti, nella politica invece molti di questi sono delicati”
: a pensarla così è Donato Soranno, uno dei principali vignettisti attualmente in attività soprattutto sui social network, dove sta ottenendo numerosi consensi. Appena pochi mesi fa Soranno ha fondato infatti la pagina Facebook “FIFA comics” con la quale scherza efficacemente su tutto il mondo del calcio, non solo italiano, ricevendo apprezzamenti sia dai colleghi sia dai personaggi che si rivedono disegnati.

Come nascono le vignette

D’altronde, in un contesto come quello pallonaro sono molto più comuni gli argomenti su cui ridere rispetto a quelli sui quali riflettere, il che amplifica in maniera virale la presa sui fruitori che si ritrovano davanti situazioni di più facile comprensione. Se si pensa al concetto di parodia è giusto far tornare alla mente la classica “Batracomiomachia” (la famosa battaglia tra rane e topi infarcita dei connotati della guerra epica), ma negli ultimi anni gli strumenti utilizzati per ottenere il voluto effetto comunicativo sono perlopiù tecnologici e comunque in grado di restituire l’idea dell’autore con una forma convincente. “Considero la parodia una sorta di magia – spiega Soranno –, che se fatta nel modo corretto riesce nella maggior parte dei casi a farti apprezzare anche quei personaggi che nella realtà magari ci piacciono poco.
Cosa c’è però precisamente dietro alla creazione di una vignetta? “Il tempo della realizzazione varia a seconda della tematica e della situazione che stiamo trattando, quindi dal numero di personaggi che verranno inseriti nel contesto, dallo sfondo che abbiamo intenzione di creare e dai dettagli che dovranno completare il tutto. Personalmente – rivela Soranno –, per la realizzazione di una vignetta impiego 2 ore circa, e utilizzo due mezzi che al giorno d’oggi sono indispensabili per chi ha voglia di intraprendere la strada del vignettista: una tavoletta grafica e un software per il disegno digitale. Esistono tanti programmi che permettono di realizzare effetti grafici, metodi di colorazione e disegni che invece con carta, matita e pennarelli richiederebbero un tempo molto più lungo e un lavoro più faticoso”.
E chi ha sempre fatto alla vecchia maniera? “Ovviamente all’inizio disegnare con la tavoletta grafica risulta complicato per chi è abituato a disegnare su carta, perché la coordinazione mano/occhio è totalmente diversa, ma con tanta pratica ci si abitua. Ci tengo a sfatare il mito del ‘fa tutto il computer’: no, non fa tutto il computer. Provare per credere”.

Il significato delle vignette

Se ci si chiede inoltre cosa cambi tra una vignetta ed un corto animato, il dubbio è presto risolto: “Non penso ci sia una grande differenza dal punto di vista comunicativo – continua Soranno –. Entrambi possono avere un valore comunicativo abbastanza forte se si trova la chiave giusta. Per fare un esempio, cito le vignette di “Charlie Hebdo” e “Ghisberto”, vignettista che tratta la cattiva politica e che seguo su Facebook. Seppur satiriche e molto spesso ‘cattive’, le loro vignette hanno un grande impatto comunicativo, riescono a catturare l’attenzione del pubblico e allo stesso tempo ti portano a pensare la tematica trattata in quella scenetta, mentre nei corti animati la comunicazione passa attraverso una voce narrante, la voce dei personaggi e dalla musica di sottofondo, tutti elementi che riescono a trasmettere qualcosa in più”.
Nemmeno un vignettista, però, può sfuggire al potere della parodia nonostante ci lavori abitualmente, venendo catturato proprio da quelle dinamiche che lui stesso contribuisce ad alimentare: “Impazzisco per ‘Gli Autogol’: con la loro bravura sono riusciti a farmi innamorare di Allegri. Così, un’immagine reale trasformata in un video o disegnata in una vignetta diventa la finestra verso un mondo onirico.

 
Alcune delle vignette di FIFA comics sono disponibili nella nostra sezione apposita: clicca qui per vederle!

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy