Inter, ennesima occasione per ritrovare se stessi a San Siro
Tra presunte frizioni di spogliatoio, presunti problemi tra Spalletti e la società e malumori generali, questa sera nella ghiacciaia del Meazza arriverà il fanalino di coda Benevento, e che l’Inter sia caduta in una crisi senza fine lo si percepisce dal timore che incutono i campani, quasi condannati a salutare la massima serie.
Già, perché in questo periodo totalmente nefasto, anche una di quelle partite in cui il nome che porti ti permetterebbe di essere sicuro di avere altri tre punti in tasca assume le sembianze di una montagna da scalare, senza l’attrezzatura adeguata. Facendo qualche conto, la preoccupazione è tutt’altro che ingiustificata: i sanniti, infatti, nel girone di ritorno hanno raccolto solo un punto in meno rispetto ai decisamente più quotati nerazzurri e addirittura la formazione di De Zerbi negli ultimi due mesi ha vinto due partite in più del suo collega Spalletti. A questo si aggiunge la tremenda fatica che i nerazzurri incontrano nell’affrontare le medio-piccole; non è un caso, infatti, se le attuali tre battute d’arresto siano arrivate al cospetto di Udinese, Sassuolo e Genoa. Numeri a parte, i giallorossi, al contrario dei padroni di casa che si giocano tutto compresa la pazienza dei propri tifosi, non hanno nulla da perdere e saranno con la testa libera. Spalletti intanto può sorridere per il ritorno tra i convocati di Mauro Icardi (probabilmente partirà dalla panchina) e il rientro di Perisic (ammesso che torni il vero Perisic).
Stasera rappresenta, quindi, una nuova opportunità per tentare di ritrovare se stessi, la propria identità inspiegabilmente smarrita a metà dicembre, e magari quell’entusiasmo che in qualche modo colmava le lacune con le altre concorrenti. Certo, la lunga serie di risultati positivi in certi casi ha potuto usufruire di una mano da parte della dea bendata, ma è altrettanto vero che, per citare il tecnico toscano, la fortuna bisogna essere abili e bravi a costruirsela, ed in ciò Icardi e compagni erano diventati maestri, mettendoci voglia, convinzione di arrivare al successo in ogni occasione, mostrando una capacità di saper colpire al momento giusto degna del miglior killer e mostrando un’invidiabile resistenza alla sofferenza. Esattamente l’opposto delle recenti gare, in cui prestazioni caratterizzate da scarso mordente, da mollezza non solo psicologica nell’affrontare l’avversario di turno, hanno contribuito nettamente a chiamare un pizzico di sfortuna, vedi la comica autorete di Ranocchia, la svirgolata di Miranda col Bologna o il gol del Crotone al termine di un batti e ribatti in area di rigore. Tornare a gioire coi tre punti sarebbe salutare in vista di un finale di stagione al cardiopalma e la vittoria, inoltre, costituirebbe un propellente essenziale per vedere l’orizzonte meno nero e più azzurro.