Tutti contro la magistratura

“Gli esami non finiscono mai” recitava in un famosa opera teatrale un amato poeta napoletano. Ma non solo gli esami. Processi infiniti, con infiniti colpi di scena. Questa è la magistratura italiana. Questa è la storia più recente dell’Italia calcistica che ancora oggi oscura la felicità di un mondiale vinto nello stesso periodo, di cui proprio in questi giorni decorre la sua ricorrenza.


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Questa è una storia per la quale sono passati, o ci stanno per passare, anche i nostri tanto, da qualche anno a questa parte, invidiati amici internazionali, che a detta di molti ci hanno ormai superati nel panorama del bel calcio, come dimostra anche il nostro constante retrocedere nelle classifiche FIFA, oltre che nella egemonia economica, rendendoci ormai un campionato da cui fuggono i campioni, e non in cui approdano. La differenza sta che loro decidono e mettono un punto. Noi mettiamo virgole, puntini sospensivi, punto e virgola, abbondantis abbondandum…Eccoci qui allora, che a distanza di cinque anni, ci ritroviamo nel caos più totale, tutti contro tutti. D’altronde aver liquidato la vicenda in pochi mesi, era apparso a tutti una forzatura, usando la Juventus e chi la rappresentava, come unico capro espiatorio. Ma era chiaro a tutti, eccetto per chi era preposto a giudicare, che c’erano ancora molte ombre nella vicenda. Ora sta schiarendo giorno? Si stanno diradando “ombre e polvere” e forse un puntino si riesce a distinguere in lontananza?

Ma non finisce qui. Un altro tema rovente è la questione CalcioScommesse. Una vera e propria caccia all’uomo, con accuse, smentite e difese personali, che vanno di pari passo con la disperazione. Scene già viste nei non lontani anni ’80 e ’86, e nella questione Totonero, ma che poi non hanno lasciato, a quanto pare, nulla in eredità. D’altronde abbiamo assistito all’assurdità di vedere indiziati in manette scortati da decine di poliziotti, neanche se fossero criminali internazionali, che loro si, se ne stanno in Brasile a bersi un margarita. Ma quella è solo un’altra faccia dello spettacolo, un’altra faccia per far credere alle persone che sono al sicuro e che possono camminare tranquilli per le strade. Poi con il passare del tempo, la curiosità è scemata, ed è tornato un po’ di senno, e il gioco, tanto amato, di accusare gli altri senza sapere neanche i fatti, ha perso il suo fascino. Forse ora si può incominciare a fare qualcosa di serio.

Ultima, ma non meno spinosa questione, è quella riguardante il lodo Mondadori. Una pagliacciata pazzesca si potrebbe dire. Una sentenza che era nell’aria ormai da sempre, non può cogliere così scettico ed impreparato, uno dei 100 uomini più ricchi al mondo, con un capitale sociale di svariati miliardi di euro, e per il quale qualche milioncino è solo un piccolo solletico nel portafoglio. Lo stesso uomo che aveva tentato di salvarsi proponendo una legge ad personam. Forse stiamo assistendo ai soliti balletti politici in vista delle elezioni, con il solito giochetto delle persecuzioni, o forse, più semplicemente, siamo troppo fuori dal potere per capire certi meccanismi. Di sicuro tutto questo non colpirà uno dei club più titolati al mondo, che è un patrimonio sia per il Presidente Berlusconi, sia per l’Italia calcistica, a prescindere dalla fede di appartenenza. I tifosi possono stare tranquilli che i soldi continueranno a girare, e ne gireranno anche parecchi. Sono solo strategie studiate a tavolino da volponi del calcio e del mercato. In effetti, se ci pensiamo bene, possiamo affermare che il calcio forse non è rimasto asettico neanche nelle migliaia di squadre giovanili che si affrontano ogni anno su campi disastrati e ai più sconosciuti. Tutti alla ricerca costante del campioncino di turno e dei milioncini da guadagnare. E chiamateli fessi.

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