Esclusiva-Petrazzuolo: “Napoli da Champions. Difficile comprare big a Gennaio”

Antonio Petrazzuolo, direttore della testata Napolimagazine.com e grande conoscitore delle vicende legate al club di De Laurentiis, si è concesso ad un’intervista esclusiva a Soccermagazine.it, toccando diversi temi relativi al Napoli: dal mercato agli obiettivi degli azzurri, dalla maglia numero 10 ai napoletani in nazionale. Ecco cosa ci ha detto Petrazzuolo:

Salve direttore. Cominciamo col parlare degli obiettivi di questo Napoli.
Zona scudetto, zona Champions, una competizione europea da cercare di portare avanti: qual è la dimensione reale del Napoli? Mazzarri può stupire ancora conseguendo più di un obiettivo in questa stagione?

Attualmente il Napoli occupa il secondo posto non per caso, ma perchè l’ha meritato sul campo gara dopo gara. E’ questo il segreto di Mazzarri: chiede ai propri uomini di non guardare troppo avanti e di pensare ad un match alla volta. Così facendo non vedo perchè non si debba conseguire l’obiettivo Champions. Per lo scudetto, sinceramente, la vedo un po’ dura.

Il Napoli è attualmente l’unico anti-Milan? Tra Roma ed Inter, chi potrebbe impensierire di più i partenopei?
Il Napoli è insieme alla Lazio l’attuale anti Milan perchè lo dice la classifica. Di sicuro, tra le inseguitrici, occhio all’Inter, che si sta riprendendo dopo il cambio in panchina. La Roma, negli ultimi due match, è stata molto fortunata, così come la Lazio: soprattutto nell’ultimo turno i gol siglati da Kozak e Simplicio potevano essere anche annullati per fuorigioco e fallo di mano di Borriello.

Quali sono i tre nomi che potrebbero rendere questo Napoli eccellente? Durante la sessione di mercato estiva il Napoli potrebbe portare a termine una lunga serie di acquisti sulla falsa riga di due anni fa, per rimpolpare ulteriormente la rosa?
Difficile trovare tre big utili a gennaio. Di sicuro a giugno si può intervenire con maggiore possibilità di scelta. Criscito, Inler e Mascara possono essere tre nomi alla portata, se però i rispettivi club non sparano cifre blu. Se poi De Laurentiis, complice la qualificazione in Champions, decide di aumentare il monte ingaggi allora si puo’ pensare a qualche nome più stuzzicante come Balotelli.

In seguito all’infortunio di Grava, i rinforzi da trovare in difesa diventano due, nonostante la permanenza di Santacroce?
Con il ko di Grava, al quale va il mio in bocca a lupo, credo che sia necessario tenere Santacroce. Ora ci sarà più spazio per lui. Non dimentichiamoci che gli azzurri per giugno hanno già preso Federico Fernandez dall’Estudiantes, per cui attendiamo a gennaio solo il famoso difensore dal piede mancino. Chissà che non sia un nome a sorpresa, come Victor Ruiz.

Di fronte ad un’offerta molto consistente, si potrebbe cedere Hamsik? Tra le tre stelle lo slovacco è il più sacrificabile?
Assolutamente no. Il Napoli, al momento, è Hamsik, Lavezzi e Cavani. Togli uno di questi elementi e viene meno il famoso progetto basato sui giovani. Mi conforta la dichiarazione di De Laurentiis che non intende cedere Cavani nemmeno per 50 milioni. In passato sono stati rifiutati 30 milioni per Hamsik, quindi, per ora, c’è da essere ottimisti.

Lei che vive ogni giorno Castelvorturno, come si spiega il repentino cambiamento apportato, ormai da più di un anno a questa parte, da parte di Mazzarri al gruppo? Secondo lei, in un lontano futuro senza il tecnico livornese, il Napoli potrebbe perdere la compattezza acquisita in questo periodo o il tocco dell’uomo in camicia continuerà a farsi sentire?
Mazzarri, dal primo giorno che ha messo piede a Castelvolturno, ha fatto le cose semplici. Non ha assillato i giocatori e quest’aspetto è stato fondamentale per cementare il gruppo. I risultati gli stanno dando ragione e si puo’ andare avanti così ancora a lungo.

Che ne pensa della questione sorta intorno alla maglia numero 10, che Maradona avrebbe concesso a Lavezzi?
Ritengo che la 10 sia solo ed esclusivamente di Maradona, per tutto ciò che ha rappresentato per Napoli e per il Napoli. Magari un giorno ritireremo la numero 22 del “Pocho”, ma prima dovrà trascinare il Napoli alla vittoria di un paio di scudetti per meritarsi un tributo del genere.

Se Quagliarella fosse rimasto a Napoli, ciò avrebbe paradossalmente impedito alla squadra di raggiungere il presente stato di forma, dato che ci sarebbe stata da valutare l’intesa con Cavani, il quale avrebbe avuto meno spazio? E’ dunque un bene che lo stabiese si sia trasferito o l’alternanza con i compagni di reparto avrebbe favorito la squadra nei risultati, considerando il buon rendimento del giocatore a Torino?
Il valore di Quagliarella non si discute. Di sicuro il trasferimento ha giovato sia a lui, che ha segnato con regolarità prima del brutto infortunio, che a Cavani, un “Matador” irrefrenabile in area di rigore. Di sicuro però avrei fatto il possibile per tenerli entrambi, perche’ la qualita’ non e’ mai abbastanza in una squadra.

Cavani continuerà a viaggiare a lungo su questi ritmi? De Laurentiis sembra non voler operare sul reparto offensivo a Gennaio.
Cavani ha trovato a Napoli la sua dimensione. Si intende alla perfezione con Hamsik e Lavezzi. Fin quando viene messo in condizione di finalizzare non si discute: è tra i piu’ forti nel suo ruolo. Non dimentichiamoci che rientra Lucarelli, per questo non prevedo interventi a gennaio per il reparto offensivo.

Nel solco del povero panorama calcistico prettamente italiano – tema entrato in voga soprattutto in seguito alla disfatta dell’Italia di Lippi in Sudafrica – è possibile individuare in questo Napoli qualche elemento che possa essere funzionale alla nazionale di Prandelli, benchè essa adotti un modulo ben differente da quello del club azzurro?
Potrei fare una lista lunghissima, perchè i calciatori del Napoli sono duttili. Subito mi vengono in mente Paolo Cannavaro, Maggio, Dossena, Pazienza e, se vogliamo, anche Hugo Campagnaro. Ma se Prandelli preferisce altri elementi va bene così. Tutto sommato è un bene averli piu’ freschi per il Napoli, che quest’anno è impegnato su tre fronti.

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