Il giorno del giudizio, i voti ai fatti della settimana: 0 al Chelsea, 10 al Corinthians

Come ogni lunedì vi proponiamo i voti ai fatti salienti della settimana.

(C) Soccermagazine.it
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0 AD ABRAMOVICH E BENITEZ: Alla luce degli ultimi accadimenti esonerare Di Matteo per prendere Benitez non si è rivelata una scelta indovinatissima. Dopo l’uscita dalla Champions, l’arrivo dello spagnolo non ha portato grandi frutti in campionato dove sono arrivate molte sconfitte. Nel fine settimana la ciliegina sulla torta con la batosta nel Mondiale per Club. Il mister spagnolo viene preso di mira anche da Materazzi, che spiega come l’Inter, campione del mondo con Rafa in panchina, vinse praticamente senza condottiero (clicca qui per il tweet di Matrix)

1 A MEZZAROMA: Esonerare Serse Cosmi (clicca qui per l’articolo) non ci sembra una grande decisione. E’ vero che la squadra arriva da alcune sconfitte ed è ultima in campionato, ma il buon lavoro del mister era evidente. Senza la pesante penalizzazione di 6 punti il Siena sarebbe salvo. La sua grinta poteva risultare decisiva

2 ALLA NEBBIA DI VERONA: A volte bisognerebbe avere il coraggio di sospendere le partite. Bergonzi non lo fa, ed oltre a questo nega due rigori ai giallorossi. Un disastro.

3 ALLA FASE DIFENSIVA DEL NAPOLI: Ieri la squadra partenopea, alla seconda sconfitta consecutiva, ha palesato evidenti limiti. Se contro l’Inter la sconfitta sembrava immeritata, ieri al San Paolo il Bologna ha giocato meglio e meritato il successo. La settimana orribile potrebbe continuare con la penalizzazione in campionato e la squalifica di Cannavaro e Grava (clicca qui per l’articolo), altri due tasselli in meno di un mosaico non proprio perfetto….

4  A BALOTELLI: Il buon Mario trascina il suo club in tribunale per avergli comminato, a suo dire, multe troppo salate per motivi disciplinari (leggi qui l’articolo). Il giocatore italiano ormai in campo non si vede, ed è più presente sulle riviste di gossip che su quelle sportive. Giocatore da rigenerare.

5 ALL’INTER: La sconfitta con la Lazio è pesante, dalla partita vinta con la Juve, e dal -1 in classifica dopo un mese Stramaccioni e squadra si ritrovano a -7. I pali possono essere una scusante parziale, il gioco latita, (lo si era visto anche con il Napoli), non sempre difesa e contropiede portano successi.

6 AL MILAN: Nonostante, causa neve, il Presidente Berlusconi non abbia potuto fare visita alla squadra, il Milan coglie comunque il quarto successo di fila. Ora c’è la sfida con la Roma, spareggio per l’Europa che conta.

7 A BELFODIL: Arrivato in Italia con il soprannome di “nuovo Benzema” questo franco algerino ricordava il celebre connazionale molto per le movenze ma poco per la fase realizzativa. Donadoni lo sta gestendo bene, ieri ricompensato da una splendida doppietta da attaccante di razza. Il talento c’è, a Donadoni il compito di farlo emergere in tutto il suo potenziale.

8 A KONE E PORTANOVA: Due dei protagonisti della splendida vittoria del Bologna a Napoli. Il primo grazie ad un gol da cineteca in mezza sforbiciata, il secondo realizza la rete della vittoria ad una manciata di minuti dal termine. Per Portanova un gol dal sapore particolare, visto che rientrava dalla squalifica per il caso scommesse.

9 ALLA JUVENTUS CAMPIONE D’INVERNO E A PIRLO: Il ritorno di Conte in panchina si nota dal fatto che gli inizi di partita molli che la Juve aveva fatto in questi primi mesi sono un lontano ricordo: la squadra ora parte subito a mille e i risultati si vedono. Il titolo di campione d’inverno è si platonico, ma il vantaggio sulle inseguitrici, che fanno a gara a chi perde più punti, è pesante e reale. Il faro è Pirlo, ieri gigantesco, che realizza un gol capolavoro su punizione  e porta a referto la straordinaria statistica di 123 passaggi riusciti, alcuni di 40 metri da stropicciarsi gli occhi. Fuoriclasse totale.

10 AL CORINTHIANS: La squadra brasiliana batte il Chelsea e sale sul tetto del Mondo. Dopo ben cinque edizioni i sud americani  spezzano il dominio europeo. Squadra molto poco brasiliana, tutta sostanza e poco “joga bonito”, guidata magistralmente da Tite e con giocatori di qualità quali Paulinho (sogno non tanto segreto dell’Inter clicca qui), e il match-winner Guerrero, autentico fuoriclasse.

 

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