L’Aurelio furioso: modi eccessivi, concetti giusti

Eccessivo nei modi, giusto nella sostanza. Aurelio De Laurentiis lo aveva detto prima che i calendari fossero stilati: “Ho chiesto a Beretta di tutelare le squadre che giocano in Europa e di creare un calendario ad hoc. Non si può creare un campionato ad uso e consumo di qualcuno che ha interesse di creare ostacoli a chi potrebbe crearne a lui. La Lega è la nostra casa, dettiamo noi i regolamenti e sta tornando di moda, o forse la moda sta nascendo, la moda della correttezza“.

Pensiero giusto, condivisibile. Non è un caso se in questi ultimi anni il calcio italiano, in Europa, sta facendo fatica, tanto da perdere il 4° posto valido per la Champions a favore della Germania. Potremmo citare il Milan, che l’anno scorso doveva recuperare un goal al Totthenam e si ritrovò a giocarci dopo il Napoli e prima della Juventus, in un momento clou del campionato. Risultato? Il Milan non riuscì a fare il goal che poteva dargli speranza. Basti pensare all’Inter, che si ritrovò ad affrontare lo Shalke, perdendo in casa, dopo aver perso il derby che poteva aprire il campionato. Per non parlare delle squadre impegnate in Europa League. E poi ci si lamenta see le squadre italiane fanno flop? O si taglia un extracomunitario per lanciare il calcio nostrano?

La sfuriata di De Laurentiis è stata fatta con l’intento di far passare i calendari in secondo piano, e ci è riuscito. Il patron del Napoli ha spesso affermato che le cose in lega debbano cambiare, non a caso la dichiarazione che abbiamo riportato prima, era un attacco alle TV, che ormai fanno loro i calendari, con relativi anticipi e posticipi, che ci hanno tolto anche il gusto della prima giornata e delle ultime 3 in contemporanea. Non a caso, nella sfuriata di ieri, il patron azzurro dice: “SIAMO DEI C******”, e quel “siamo” fa capire che non era una questione riguardante la sua squadra, ma una questione che interessava l’intera lega. Il produttore cinematografico si sta prendendo il titolo del nuovo “Mourinho” ed è una cosa studiata, e da uomo di cinema qual è, ha capito che per cambiare le cose ha bisogno di essere un personaggio mediatico, e ci sta riuscendo.

I modi sono più che discutibili, un presidente dovrebbe avere un certo aplomb, poteva andarsene evitando di usare alcuni termini. Eccessivo nei modi, giusto nel concetto: “Save the italian soccer”.

 

 

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