Argentina-Uruguay 5-6 dopo i calci di rigore: Messi e compagni salutano la Coppa America

E’ un match molto atteso, quello fra Argentina ed Uruguay, protagonisti del secondo quarto di finale della Coppa America: un incontro che in molti speravano di vedere durante questa competizione, una possibile finale tra due delle compagini più quotate e seguite del Sudamerica.

Fonte immagine: Tincho1984
Una volta giunta alla fase ad eliminazione diretta, l’Argentina sa di essere costretta a togliere tutti gli scheletri dall’armadio e a debellare, se non almeno mascherare, i timori e le tensioni palesati nel corso delle prime tre partite. L’albiceleste di Batista, tuttavia, non riesce a sfruttare l’occasione per fornire una prestazione brillante e degna del proprio nome; al 6° di gioco, non a caso, l’Uruguay è già avanti per merito di Perez: la punizione-cross del veterano Forlàn impegna infatti più del previsto Romero, che respinge il pallone proprio nei pressi del giocatore del Bologna, libero di ribattere in rete.
L’Argentina è così chiamata a lanciarsi in avanti, ma Messi non è sempre perfetto nel trovare gli sbocchi per i compagni, mentre Aguero appare talvolta defilato dal gioco offensivo. Come se non bastasse, il tenore agonistico della gara cresce di minuto in minuto, e l’Uruguay mette più volte alle strette la retroguardia di Burdisso e Gabi Milito, completamente in bambola. Bisogna attendere dunque l’illuminazione del Pallone d’oro, Lionel Messi, che al minuto 17 pesca alla perfezione Higuain, il quale, sfuggito ai due centrali avversari, buca facilmente di testa Muslera. In seguito, è ancora l’attaccante del Real Madrid ad andare a segno, ma la rete viene giustamente annullata dal guardalinee, che ravvisa il fuorigioco; analoga situazione si verifica poco più tardi a sfavore dell’Uruguay.
I ritmi della partita, insomma, si rivelano ben presto essere abbastanza livellati. L’equilibrio tra le due squadre, però, è destinato a spezzarsi in seguito all’espulsione di Perez, invero molto falloso sin da inizio gara, che lascia quindi l’Uruguay in inferiorità numerica al termine del primo tempo.
L’avvio della ripresa, comunque, non è dei più vivaci, ed i padroni di casa faticano a proporsi, andando a sbattere spesso contro la difesa uruguayana. E’ persino la stessa Argentina a rischiare: al 13′ Burdisso cintura un avversario in area, ma l’arbitro fa segno di proseguire. Fra continui capovolgimenti di fronte, in ogni caso infruttiferi, nell’ambito dei quali Suàrez fa sempre più da mattatore per l’Uruguay, anche la seconda frazione di gioco è così portata a concludersi con il risultato di parità, non senza contemplare prima l’ingresso in campo di Tevez (per Aguero) e l’ingenua espulsione di Mascherano, che fa tremare gli uomini di Batista.
La palla goal più ghiotta del primo tempo supplementare è dell’Argentina: sul finale, infatti, Higuain scarica un diagonale potente all’indirizzo di Muslera, ma c’è il palo a negare all’albiceleste il 2-1. Forlàn risponde quindi all’inizio del secondo supplementare sparando dalla distanza, ma la conclusione è leggermente alta; al 110′ è invece Pastore a fare la barba al palo sinistro di Muslera, il quale, nei minuti seguenti, si produce in diversi interventi decisivi su Messi & co. . L’1-1 dei primi 90 minuti resiste imperturbabile: la semifinalista che seguirà il Perù (vincente oggi per 2-0 sulla Colombia) nel prosieguo della Coppa America si decide così alla lotteria dei calci di rigore.
Messi e Forlàn sono i primi a partire dal dischetto, e non sbagliano. In seguito anche Burdisso e Suàrez gonfiano la rete, mentre Tevez si fa parare il terzo rigore dell’Argentina. Dopo i goal di Scotti, Pastore, Gargano, Higuain e Caceres, il verdetto è deciso. Passa l’Uruguay, che segna tranquillamente tutti e 5 i rigori.
I padroni di casa dell’Argentina lasciano la competizione sbigottiti, con una marea di punti di domanda sulle spalle: Messi non ha convinto troppo, deludendo come al Mondiale, e non immettendo mai il proprio nome sul tabellino dei marcatori, esattamente come in Sudafrica; Batista, invece, si accinge a lasciare la guida della nazionale al termine di una gestione mai troppo esaltante, sempre perseguitata dall’ombra di Maradona. Il presente della Coppa America, ora, è l’Uruguay: il titolo sarà probabilmente conteso fra il Brasile e la formazione di Tabarez. Il 24 Luglio, in quella finale di Buenos Aires, il Pallone d’oro non ci sarà. Don’t cry for him, Argentina.

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