Blatter pronto per un New Deal: più squadre di Africa e Asia al Mondiale

Il presidente della FIFA Joseph Blatter, in scadenza di mandato, si è aperto recentemente a grandiose novità del mondo calcistico, una su tutte l’apertura verso la moviola in campo, che da più parti sono state considerate come pure mosse elettorali.

Blatter
Fonte: The Sport Review

Dunque, l’ennesima novità arriva dal magazine settimanale della FIFA, il “Fifa Weekly”: nella sezione “Presidential note”, Blatter auspica che ai prossimi mondiali partecipi una maggior quantità di squadre nazionali proveniente da Asia e Africa. “E’ tempo per un New Deal”: Blatter utilizza termini Roosveltiani per illustrare l’auspicato piano di rinnovamento della struttura Mondiale.

“In questo momento, in Brasile, si sta riscrivendo la storia del calcio”, secondo il numero uno della FIFA. Squadre come la Costa Rica, il Belgio, l’Algeria e la Svizzera hanno dimostrato che la geografia del calcio sta cambiando, mentre l’uscita di Italia, Inghilterra e Spagna al primo turno mostra come le maxi potenze di un tempo non riescano più ad assicurare continuità di risultati. “Ma non tutte le federazioni continentali sono nella posizione di poter fare la storia come le altre”, dice Blatter.

“Gli africani hanno giocato un buon calcio e fatto mostra di buona tecnica. Per la prima volta due delle loro squadre sono approdate agli ottavi (Algeria e Nigeria, ndr), nonostante le loro favorite, Costa d’Avorio e Ghana, siano state sfortunatamente eliminate in anticipo. Comunque, quando si entra nella fase decisiva, il continente africano è tristemente sottorappresentato. Spiegare questo fatto solo in base ai risultati e al campionato di quest’anno, significa non raccontare tutta la storia. In termini puramente matematici gli africani sono in una posizione di grave svantaggio rispetto ai loro rivali. Anche se la Confederazione Africana ha esattamente lo stesso numero di membri associati dell’Uefa (54), e’ rappresentata ai Mondiali con solo cinque squadre, mentre l’Europa ne ha 13. Lo stesso vale per la Confederazione Asiatica: quattro posti sono ingiusti dato il numero di membri (46). Non può esistere che le regioni che forniscono alle principali squadre europee i loro top player, dando cosi’ un enorme contributo all’attrattività dei migliori campionati, siano trattate con tale disprezzo quando si parla di Coppa del Mondo. C’e’ bisogno di un new deal, il prima possibile”.

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