Confederations Cup: ecco le stelle ed i giovani promettenti di tutte le nazionali partecipanti

La redazione di SoccerMagazine vi propone una selezione di due giocatori per ognuna delle 8 nazionali che disputeranno la prossima edizione brasiliana della Confederations Cup. Una stella che potrà fare la differenza e un giovane che può iniziare a farsi conoscere, andiamo con ordine (alfabetico) nazionale per nazionale.

Fonte immagine: Ronnie Macdonald (Wikipedia)
Fonte immagine: Ronnie Macdonald (Wikipedia)

 

BRASILE:

 

– La stella, NEYMAR. L’ormai neo-acquisto del Barcellona è la stella indiscussa del Brasile. Nonostante la giovanissima età il classe ’92 ha già accumulato oltre 30 presenze e 20 gol con la Seleçao e si prepara a salutare il Brasile con un anno d’anticipo. L’attaccante proverà a riscattare la delusione olimpica dell’anno scorso dei verdeoro che persero in finale a Londra contro il Messico. Nel gruppo A con l’Italia sarà da tenere d’occhio. Tenterà sicuramente di confermare che lui è valso i quasi 60 milioni spesi dal Barcellona e di trascinare i suoi.

 

– Il giovane, BERNARD. Ha la stessa età di Neymar ma decisamente meno esperienza e una visibilità minore ma occhio a questo ragazzo. Cresciuto nell’Atletico Mineiro è diventato compagno di squadra in campo con Ronaldinho della squadra di Belo Horizonte. Seconda punta, piccolo e veloce dotato di visione di gioco, più bravo a rifinire che a finalizzare. Pronto a sfruttare le occasioni che gli saranno date.

 

GIAPPONE:

 

– La stella, KAGAWA. Il classe 1989 del Manchester United è pronto a riscattare una stagione con alti e bassi personali chiusa con 20 presenze, 6 gol e la Premier vinta al primo anno inglese. L’ex ragazzo terribile del Borussia Dortmund non ha incantato quanto ci si sarebbe aspettati ma ha comunque contribuito con prestazioni di quantità. Centrocampista offensivo bravo nel palleggio guiderà la compagine allenata da Zaccheroni che si è recentemente qualificata ai Mondiali del prossimo anno. Occhio ai suoi passaggi filtranti in mezzo alle linee.

 

– Il giovane, KIYOTAKE. Come per il Brasile anche il giovane del Giappone è coetaneo della stella del suo paese. Anche questo trequartista avrà voglia di farsi conoscere di più in Europa. Passato nel 2012 al Norimberga  si è imposto subito giocando 31 partite su 34 condite da 4 gol e ben 11 assist. Ha un valore di mercato di poco inferiore ai 5 milioni ma la Confederations Cup può essere una buona vetrina per quello che viene definito il nuovo Nakata.

 

ITALIA:

Fonte immagine: Олег Дубина, Football.ua
Fonte immagine: Олег Дубина, Football.ua

 

– La stella, PIRLO. Il leader del centrocampo azzurro avrà le chiavi del gioco della squadra di Prandelli. Dopo una prima stagione da urlo con la Juventus e un Europeo strepitoso era in orbita Pallone d’Oro. L’ultima stagione passata l’ha visto rilaurearsi campione d’Italia ma secondo molti è calato a livello di rendimento a causa dell’aumento delle partite da giocare. Tornando però al discorso con la nazionale ha avuto tempo per recuperare fisicamente, poi con i piedi che ha fa sempre la differenza. Nel 4-3-1-2 è il regista che chiunque vorrebbe.

 

– Il giovane, DE SCIGLIO. Questa è stata la stagione della consacrazione per il ragazzo milanese in Serie A. Tanto da arrivare ad essere considerato già una pedina titolare nella testa di Prandelli. Corsa e qualità, sa giocare su entrambe le fasce e in un momento negativo a livello mondiale in senso di nuova generazione di terzini di certo spicca. Anche grazie a lui Prandelli ha potuto scegliere di tornare alla difesa a 4 dopo l’Europeo basato sulla difesa a 3.

 

MESSICO:

 

– La stella, HERNANDEZ. Col Manchester United si ritrova a fare il comprimario dei vari Van Persie e Rooney ma ha sempre goduto della stima di Sir Alex e anche quest’anno ha giocato 21 partite segnando 9 gol, entrando spesso dalla panchina. In nazionale il discorso è diverso, titolare indiscusso e leader davanti con 47 presenze e 32 gol. Pronto ad essere la punta di diamante di una squadra che propone buon calcio. Veloce e bravo a scattare sulla linea del fuorigioco oltre al farsi trovare nel posto giusto al momento giusto mettendoci spesso e volentieri lo zampino.

 

– Il giovane, REYES. Difensore centrale del 1992 e che sa fare anche il mediano difensivo. Poco conosciuto, ha giocato nell’América e acquistato dal Porto a dicembre per 7 milioni di euro, club nel quale andrà a giocare da questa estate. Ancora poche le presenze in nazionale maggiore ma ora potrà ritagliarsi una fetta importante per iniziare a farsi conoscere ai più, prima di approdare al club che forse più di tutti ha portato talenti in Europa.

 

NIGERIA:

 

– La stella, MIKEL. Le aquile puntano sul centrocampista del Chelsea, quello che a soli 19 anni fu pagato oltre 20 milioni di euro. Ha guidato la sua nazionale alla vittoria dell’ultima Coppa d’Africa guidando il centrocampo. Giocatore fisicamente fortissimo, vincitore in 3 anni di una Champions League, una Europa League e una FA Cup porterà sicuramente esperienza e abitudine a vincere alla selezione africana.

 

– Il giovane, ONAZI. Alla Lazio già si coccolano il loro gioiellino di centrocampo. Mediano, mezz’ala e volendo pure trequartista. Mette moltissimo il fisico nel fare filtro ma è dotato di un piede discreto e anche del tiro da fuori come ben ricorderanno i tifosi interisti. Una prima parte di campionato nell’ombra prima di esplodere (complici alcuni infortuni in casa Lazio) nel girone di ritorno, tanto da prendersi anche il posto in mezzo al campo con la maglia della sua nazionale. Sarà da vedere come reagirà a questi livelli.

 

SPAGNA:

Fonte: Football.ua. Autore: Дмитрий Неймырок (Wikipedia)
Fonte: Football.ua. Autore: Дмитрий Неймырок (Wikipedia)

– La stella, INIESTA. Più volte indicato come meritevole del Pallone d’Oro don Andrés quando tocca palla fa innamorare del calcio. Uomo simbolo della Spagna che ha vinto tutto, due Europei consecutivi e il Mondiale sudafricano in mezzo, dove il gol vittoria arrivò proprio dal jolly offensivo del Barcellona. Dribbla, crea gioco, si inserisce negli spazi e segna. Ora con le furie rosse andrà alla caccia dell’unico trofeo che gli manca, la Confederations Cup. Anche se storicamente chi ha vinto questo trofeo non ha mai vinto il Mondiale successivo. Toccherà a questa nazionale ormai leggendaria sfatare il tabù guidati da Iniesta?

 

– Il giovane, AZPILICUETA. La Spagna famosa ormai per il calcio spumeggiante, il tiki taka e i giovani è un po’ invecchiata. Il più giovane dei convocati è infatti il terzino destro del Chelsea, è pur sempre un classe ’89 ma l’età media spagnola si è innalzata leggermente (complice però l’Europeo under-21). Di questo giocatore si è parlato un gran bene e il suo primo anno inglese non è stato all’altezza. Non sarà facile vederlo spesso in campo ma sarà da vedere, tanta spinta sulla fascia e in generale una preferenza alla fase offensiva rispetto a quella difensiva.

 

TAHITI:

 

– La stella, CHONG HUE. Attaccante, 23 anni. Non molte aspettative su di lui o sulla sua nazionale in generale ma di certo proveranno a farsi conoscere. Questo giocatore già è stato in Europa dove però non ha mai esordito. Ritornato nella sua vecchia squadra, l’AS Dragon, è diventato quasi un eroe nazionale andando a segnare il gol decisivo nella Coppa delle nazioni oceaniane, regalando il primo titolo a Tahiti e la partecipazione alla Confederations Cup. Attaccante con 21 presenze e 11 gol in nazionale.

 

– Il giovane, TEHAU. Altro attaccante tahitiano, anche lui passò come Hue al Bleid senza mai debuttare, per poi tornare di nuovo in patria al Tehana. Fisicamente grande, alto 1,86 e con 16 presenze e 6 gol all’attivo in nazionale. Tenterà insieme a Hue di mettersi in mostra e sperare che qualche club europeo possa voler puntare su di loro. Nel gruppo con Spagna, Uruguay e Nigeria fare un punto potrebbe essere una bella soddisfazione.

 

URUGUAY:

 

– La stella, CAVANI. Qui la lotta era serrata con il capitano Luis Suarez, da sempre più incisivo in nazionale. Ad onor del vero c’è da dire che Cavani con Tabarez tende a giocare più lontano dalla porta come esterno. Però parlando di un attaccante cercato da tutti i più grossi club europei, disposti a spendere 60 e passa milioni di euro per lui, non può che diventare la stella della sua nazionale. È l’occasione giusta per il matador per diventare decisivo anche in nazionale, nonostante debba fare più il terzino che la punta.

 

– Il giovane, COATES. Giocatore nato nel 1990, acquistato dal Liverpool due anni fa, squadra con la quale ha collezionato meno di 10 presenze in Premier. Difensore centrale alto quasi due metri, imponente ma che ha segnato il suo primo gol in rovesciata. Da tenere d’occhio perchè l’anno prossimo con il ritiro di Carragher dovrebbe diventare titolare, essendo stato anche un investimento da 7/8 milioni di euro. Potrà farsi vedere in nazionale dove nonostante il poco spazio nel club ha trovato comunque spazio per fare 9 presenze.

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