Copa America: Argentina in finale, 6-1 al Paraguay

L’Argentina risponde subito e in maniera sonora al Cile: 6-1 al Paraguay e finale conquistata grazie ad una prestazione impeccabile che ha messo a sedere la squadra di Ramón Diaz, decimata dagli infortuni e messa troppo alle corde dagli insaziabili giocatori dell’Albiceleste.

Fonte: Fanny Schertzer (Wikipedia.org)
Fonte: Fanny Schertzer (Wikipedia.org)

La trama del primo tempo è facilmente intuibile dai primi minuti con il Paraguay che ha lo stesso atteggiamento della gara del girone e aspetta gli avversari in attesa di scatenarsi in contropiede dove trova subito una buona chance con Nelson Valdez. L’Argentina però non sta a guardare e si fa trainare dalle giocate di un Pastore sempre più in palla che nel primo quarto d’ora prende già le misure con la porta.

Tra eccessi di nervosismo e qualche cartellino di troppo la gara si sblocca al minuto 16 quando su un calcio di punizione scodellato in area da Messi, Rojo trova fuori equilibrio al zampata vincente che mette a sedere Villar e porta in vantaggio l’Albiceleste.

Il Paraguay vive il primo vero momento di crisi della propria Copa America e si fa toreare dagli argentini che appena 10’ più tardi raddoppiano grazie ad un diagonale destro d’autore di Pastore che finalizza al meglio la bella verticalizzazione di Messi coronando una gara fin lì ottima e una Copa America eccellente. L’Albirroja di Diaz perde nel giro di pochi minuti i suoi due giocatori più rappresentativi per infortunio, Derlis Gonzalez e Roque Santa Cruz che danno il cinque a Bobadilla e Lucas Barrios nel momento di caos generale della squadra.

Il Paraguay però ha carattere, lo ha sempre avuto in questa Copa America e nella sua storia: l’Albirroja reagisce in maniera esemplare e sfrutta a dovere le eccessive sicurezze dell’Argentina che troppo convinta di avere in cassaforte il risultato si concede lussi eccessivi. In chiusura di primo tempo è proprio Lucas Barrios ad accorciare le distanze in un’azione nata dal pessimo disimpegno della difesa albiceleste che permette ad Bruno Valdez di servire il centravanti ex Borussia e di dare il là al tutto.

Gli ultimi minuti del primo tempo vedono un’Argentina totalmente in bambola che rischia di farsi rimontare su un’azione personale di Bobadilla che mette a sedere Otamendi ma grazia Romero con un tiro smisurato.

L’intervallo però fa bene all’Argentina che riordina le idee e scende in campo con un piglio differente, quel quid in più che trasforma la squadra in una macchina da gol devastante. Messi, Pastore e Di Maria decidono di giocare un calcio sublime e per il Paraguay non c’è scampo: passa appena un minuto e su assist geniale del Flaco, Di Maria incrocia sul secondo palo siglando il gol che di fatto toglie il Paraguay dalla Copa America.

L’Argentina prova a far segnare Messi ma alla fine dopo tanti taquitos y sombreros è ancora Di Maria ad appoggiare in gol e a calare il poker che fa diventare sempre più nera la serata paraguayana. Nel finale arriva anche la cinquina con Di Maria che stavolta fa la parte dell’assist man e mette sulla testa di Aguero il pallone del 5-1; poi appena entrato Higuain concretizza in rete una palla servitagli da Messi in spaccata.

Punizione forse eccessiva per un Paraguay che dopo 20’ era sotto di due reti e privo dei suoi tre uomini più importanti (Ortigoza era stato assente anche nel quarto con il Brasile). L’Argentina però doveva dimostrare di essere la squadra più forte per mettere seriamente paura al Cile in vista della finalissima del 4 luglio e questo sonoro 6-1 è un forte campanello d’allarme per la Roja. La finale adesso è lì e il Tata Martino farà di tutto per evitare che la sua nazionale perda la seconda finalissima in due anni.

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