Copa America: Isla porta il Cile in semifinale, Uruguay eliminato

Non basta lo spirito charrua, non basta l’aria dell’impresa, non basta nemmeno l’atmosfera dell’Estadio Nacional all’Uruguay per ritrovare la forza che lo ha sempre contraddistinto nei momenti difficili e che in una notte d’inferno come quella di Santiago, in casa del nemico cileno, sarebbe servita.

Fonte: Fanny Schertzer - Karya sendiri (Wikipedia.org)
Fonte: Fanny Schertzer – Karya sendiri (Wikipedia.org)

I campioni del Sudamerica in carica cadono contro il Cile padrone di casa ed escono in maniera sicuramente meritata in una gara in cui il palleggio degli uomini di Sampaoli ha avuto la meglio sulla garra della Celeste, molto pragmatica nel difendersi e poco lucida nel ripartire.

Dopo il buon avvio uruguayano è il Cile a scatenarsi attraverso il solito possesso palla ritmato che scombussola gli equilibri. L’intensità di gioco però non è insostenibile e l’Uruguay riesce a tamponare fino all’intervallo senza correre eccessivi rischi se non su una bordata di Vidal da fuori e da qualche conclusione azzardata di Sanchez e Aranguiz.

Al quarto d’ora della ripresa cambiano le sorti della partita e della Copa America: Cavani e Jara si dicono qualche parola di troppo e il matador probabilmente lascia scappare la mano venendo subito punito dall’arbitro brasiliano Ricci che lo spedisce anzitempo sotto la doccia. Senza Cavani non è più lo stesso Uruguay: già l’assenza di Suarez aveva creato disagi nei sistemi di Tabarez, l’inferiorità numerica e la perdita dell’altro pezzo pregiato dell’attacco scombussolano tutto in maniera irrimediabile.

Il Cile preme e tanto, rischia addirittura la beffa su un calcio di punizione di Carlos Sanchez ma sa di avere la partita in pugno. La gara si decide al minuto 81 quando su una respinta coi pugni di Muslera il pallone finisce sui piedi di Valdivia che stoppa e appoggia per Isla che a sua volta scarica senza pensarci il destro e regala il boato più bello all’Estadio Nacional. Rete fondamentale per una partita destinata probabilmente ad essere controllata mentalmente degli uruguayi nonostante tutto; perla di un Mauricio Isla protagonista di una Copa America pazzesca dove è letteralmente esploso.

La reazione charrua è tutt’altro che composta e i nervi saltano con troppa facilità: non c’è organizzazione tattica, solo istinto, rabbia e poca lucidità. Jorge Fucile viene espulso per doppia ammonizione dopo esser stato coinvolto in una mini rissa e lascia naufragare la squadra in nove uomini. Il finale è un lunghissimo periodo di recupero e di agonia dove Muslera si impegna ad evitare il 2-0 del Cile sventando una botta a colpo sicuro di Vidal ma non può nulla per curare l’irrimediabile carenza del reparto offensivo della sua nazionale.

Successo di misura che vale tantissimo per un Cile sempre più consolidato ma ancora distante dall’essere la squadra che può ammazzare questa Copa America: il successo di questa notte ha certamente prestigio e nel prossimo turno qualunque sia l’avversaria tra Perù e Bolivia dovrà essere presa con le molle.

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