La rivoluzione di Blatter: “Sì alla tecnologia in campo”

Il numero uno del calcio mondiale, Joseph Blatter, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, dove dichiara di voler rivoluzionare il mondo del calcio. Questo è l’obiettivo dello svizzero: rimettere in piedi la Fifa per poi nel 2015 lasciarla nelle mani di qualcun altro.

Fonte foto: Flickr.com - PanARMENIAN_Photo

Niente più gol fantasma a partire dai Mondiali del 2014 – “Stiamo sperimentando la tecnologia sul gol fantasma: l’International Board decide a marzo, ci siamo. Importante che il sistema sia immediato, affidabile e non complicato. Non si può accettare che si ripeta quanto successo in Sudafrica: un pallone dentro 70 cm visto fuori

Platini e la sua idea dei 5 arbitri in campo – “Idea brillante, ma costosa. Sono arbitri, non guardalinee. Quante federazioni possono permettersi le cinquine? La tecnologia è meno cara”. 

Accuse sul razzismo – “Solo malafede. Ho portato il Mondiale in Sudafrica, milioni di bianchi e neri accanto nelle strade, negli stadi… Ho solo detto che ci sono due comportamenti scorretti in campo, con il fisico e le parole, ma al 90′ è tutto finito. Che c’entra il razzismo? Ho ricevuto solidarietà da giocatori e dirigenti africani, ma sono triste”.

Crisi morale della Fifa, Blatter si sente responsabile? –  “Da presidente sì. Il problema è che la Fifa, anche prima che fossi numero 1, ha preso a svilupparsi troppo in fretta: l’aspetto economico è cresciuto e la risposta non è stata immediata – spiega -. Ora ho un mandato forte di 186 voti: con le nuove commissioni riorganizzerò la Fifa. I primi risultati arriveranno a maggio, nel 2013 conto di aver finito. Ma non mi piace che si parli solo di scandali e corruzione e non si ricordi la missione sociale della Fifa. Il suo aiuto a chi ha bisogno, dal Pakistan a Fukushima, dalla Somalia ad Haiti. Il fatto che a calcio si giochi anche in guerra, dall’Irak all’Afghanistan, e che nel nostrto mondo un po’ disturbato sia motivo di benessere. Ecco vorrei solo un’analisi più oggettiva”

Infine Blatter accusa – “l’Ue non dà al calcio l’importanza che merita. Hanno non so quanti commissari, ma non ce n’è uno per lo sport! Come se non si rendessero conto dell’importanza sociale. Lo sport non può’ essere indipendente, ma deve avere autonomia”.

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