Nazionale, Graziano Pellè vuole il Mondiale: “I miei goal non sono semplici. Da bambino fingevo di essere Holly Hutton”
Italiano d’Olanda, classe ’85, Graziano Pellè è un attaccante che sta facendo molto bene all’estero, precisamente al Feyenoord, in cui sta risultando essere punta molto prolifica. Nell’ultima stagione, infatti, l’ex Lecce e Sampdoria ha messo a segno 29 reti in 33 partite tra campionato e coppa d’Olanda: un bottino non indifferente che ha cominciato ad avvicinare i suoi pensieri all’azzurro della Nazionale.
“La concorrenza per una maglia dell’Italia è tanta – ha dichiarato infatti il giocatore alla “Gazzetta dello Sport” – Penso a Di Natale, non convocato anche se segna decine di gol da anni, ammetto però che spero tanto di andare in Brasile l’anno prossimo“. Pellè ignora probabilmente che Di Natale abbia rifiutato di recente la convocazione per la Confederations Cup (clicca qui per leggere), ma comunque non vuole darsi per vinto e spiega che il fatto che lui giochi in Olanda non debba essere un handicap: “In Italia si sta più attenti alla fase difensiva, ma i miei goal di quest’anno non sono semplici, perciò credo abbiano comunque un valore tangibile. Anche Luis Suarez in Olanda fece benissimo e farebbe altrettanto in Italia. Proprio come Ibra e Ronaldo”.
I più bei ricordi di Pellè legati alla patria sono sicuramente relativi al Lecce: “Da piccolo mi emozionavo a vedere il Lecce di Francioso. Quei colori così accesi, la squadra che vinceva all’ultimo minuto e la promozione in Serie A. Seguivo tutti i cartoni sullo sport, in particolare Holly e Benji. Fingevo di essere Holly Hutton, e mio cugino Alessandro Camisa, scuro di carnagione, era Mark Lenders. Da professionista, invece, vivo il calcio con maggiore responsabilità: gioie e dolori di migliaia di persone dipendono anche da me”.
L’ultima volta che Pellè ha vestito l’azzurro è stata nel 2008, alle Olimpiadi di Pechino.