Nazionale, parla Ventura: “Orgoglioso di essere qui, ringrazio Conte”

Al via oggi la nuova era della Nazionale Italiana. 

Giampiero Ventura. Fonte: violachannel.tv
Giampiero Ventura. Fonte: violachannel.tv

Con la prima conferenza stampa è iniziata ufficialmente l’avventura di Giampiero Ventura sulla panchina degli azzurri. L’ ex allenatore del Torino ha iniziato la sua giornata a Coverciano alle ore 11.30 quando è stato accolto da Carlo Tavecchio, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. A seguire ha partecipato al Consiglio federale, secondo quanto appreso da sportmediaset.mediaset.it, per poi concedersi alle domande dei giornalisti, accompagnato da Tavecchio, alle ore 16.00 dall’ Aula Magna di Coverciano. Il primo test per Ventura è fissato per il 1 settembre a Bari, nella sfida tra l’Italia e la Francia vice campione d’Europa. L’allenatore inizierà a lavorare per il Mondiale in Russia nel 2018: firmato un contratto biennale con la Nazionale. Tanti i temi affrontati da Giampiero: da Conte e l’Europeo, al futuro dei Mondiali e i giovani. Di seguito le parole del c.t. e di Tavecchio, apprese da RaiSport1.

Carlo Tavecchio: “Grazie a tutti per essere presenti. Abbiamo voluto iniziare da Coverciano perché è la casa della Nazionale Italiana. Cominciamo un nuovo percorso dopo un Europeo in cui l’Italia ha saputo recuperare tutto: siamo stati i più visti e gli share televisivi hanno dimostrato quello che abbiamo fatto. Per poco non siamo riusciti a fare una grande impresa. Ringrazio Antonio Conte per aver creato uno spirito di sacrificio e di rispetto tra i giocatori. Giampiero Ventura è un maestro di calcio, Michele Uva lo sa e può essere un testimone. Sapevo che Conte avrebbe lasciato, è nel destino delle cose. Giampiero, però, era già presente nella mia mente. Io credo che quando una persona inizia a dirigere una Nazionale di calcio vuol dire che ha raggiunto il top della sua carriera. Siamo lieti di consegnargli una squadra e una bandiera.  Carta bianca per lui e operatività. Lui stesso si è scelto lo staff, le persone che a lui serviranno gliele daremo. Inizierà il 1 settembre, anche se lavorerà fin da subito per prepararsi. Ringrazio che sia qui, ci siamo sentiamo da molto, anche se non come Nicodemo e Gesù Cristo. La classe non gli manca, gli auguro il meglio per la sua carriera e per la nostra Nazionale”.

Giampiero Ventura: “Buongiorno a tutti, sono felice di essere qui, ma soprattutto sono orgoglioso di essere stato scelto per rappresentare questa squadra.  Ringrazio Michele e Antonio Conte. Lui perché mi ha lasciato un squadra con la cultura del lavoro e partirò un po’ più avvantaggiato che non è male visto che allenare la Nazionale vuol dire avere poco tempo per preparare le partite. L’Europeo ci ha aiutati a capire che attraverso l’unione si possono raggiungere risultati importanti, importantissimi se si fossero superati i rigori. Ci sarà la possibilità di arrivare a grandi obiettivi se lo vorremo, diventare protagonisti in questo momento storico è importante: il popolo italiano si è riavvicinato alla maglia azzurra. Sono a vostra disposizione per qualsiasi cosa e grazie a tutti (applauso, ndr). Cosa temo e quanto pesa l’eredità di Conte? Sono più che altro felice e orgoglioso, non ho più l’età per emozionarmi. La realtà di questo campionato è quanto stato detto in questo Europeo. I giocatori che potevano essere convocati sono stati chiamati, in pochi sono rimasti a casa. Ci sono molti giovani pronti, anche se ormai si sa che appena si sbaglia lo si paga. Io vedrò i giocatori il 29 agosto e avrò solo 3 giorni per preparare la partita con la Francia. Non c’è tempo materiale per cambiare troppo, anche se ci sono tanti giovani e io sono uno sponsor di questi. Bisogna aspettarli per farli diventare lo zoccolo duro di questa Nazionale. Quando sarà il momento di inserire dei giovani? Ci sono le annate nel calcio. Oggi ci sono un sacco di esterni, tantissimi nomi. Il problema che il modulo 3-5-2 va a penalizzare gli esterni. Per prima cosa bisogna pensare alla qualificazione per il Mondiale, man mano inserendo giovani. Se li mettiamo subito e i risultati dovessero essere negativi, allora sarebbero già bocciati per tutti. Molti giovani hanno qualità e ci aiuteranno. Se avrò un gioco più vicino a quello di Prandelli o a quello di Conte? Sarà un gioco che dovrà essere fatto senza avvicinarmi a nessuno. Il calcio di Conte è arrivato in un momento particolare nostro. I giocatori che erano in panchina nel 2006 erano straordinari, quelli che aveva Conte, invece, erano sì importanti, ma hanno bisogno di tempo per arrivare al massimo. La prima cosa da fare quando si sostituisce Conte? Se ho chiesto gli stage? Dopo Conte mi viene da fare una battuta: tranquillizzare tutti (ride, ndr). Conte ha fatto in poco tempo qualcosa di importante. Ora io mi posso dedicare ai dettagli per fare bene. Andrea Barzagli? Ora è in vacanza e non mi risponderebbe (ride, ndr), ma sicuramente se si vorrà continuare questo cammino il difensore deve essere un punto fermo. Graziano Pellè? C’è il discorso Cina e stipendio. Per fare queste scelte devi avere tanta forza anche per mantenere un posto in Nazionale. I 23 dell’Europeo hanno dato tutto e parlerò con tutti loro per una forma di rispetto. Parto da loro, ma poi vedrò anche degli altri. Quindi parlerò anche con Pellè. Ha fatto un Europeo importante, nonostante il rigore che ha annacquato la sua prova. Lui ha sofferto anche se non l’ha dimostrato. Per questo avrà voglia di rifarsi e lui, come Simone Zaza, avrà capito molto nei 10 minuti dopo l’errore. Il catenaccio? Sono andato a vedere Francia-Albania allo stadio e i francesi stavano facendo la stessa cosa. In questo periodo c’è stata un’evoluzione enorme nel gioco del calcio ed è tutto normale. Come mai non sono arrivato prima qui? Guadagnerò di più? Lo stipendio è uguale, spero però di non prendere neanche un euro di meno (ride, ndr). Titoli? Bisogna vedere cosa vuol dire averli vinti. Coppe o campionati, se non si allenano le 5 squadre più forti è impossibile vincere certe competizioni. Se vincere vuol dire mandare giocatori giovanissimi in 12 mesi in Nazionale o rigenerarne degli altri, allora queste sono le mie vittorie. Su questo aspetto ho un curriculum molto importante. Chi sono i grandi esclusi della Nazionale che sono rimasti a casa? Conte ne ha provati molti, come Giacomo Bonaventura o Domenico Berardi, ma poi non sono partiti. Io non parlerò solo con i 23, partirò da quelli. Ci sono tanti giocatori, non dimentichiamo gli infortunati anche. Questi giovani hanno il diritto di crescere per poi essere il futuro. Mario Balotelli ed età media della Nazionale? Oggi Barzagli, come esempio, può essere importante, tra quattro anni non si saprà, ma perché è una questione della vita. Altro esempio: Alessio Romagnoli potrà inserirsi e imparare da uno come lui. Balotelli se gioca e farà il professionista, allora verrà preso in considerazione.  Il campo parlerà. Come sento essere l’allenatore di tutti? Mi fa piacere, è estremamente eccitante e motivante. Non vedo l’ora di iniziare, sono convinto che ci siano i presupposti. Chiunque prima dell’Europeo mi chiedeva come vedessi questa squadra. Io ho sempre detto che questa squadra aveva tutti i presupposti per andare in semifinale, tutti ridevano, ma per me era così. Il Belgio, ad esempio, ha grandissimi giocatori, ma è tutto che una squadra. Vale più il gruppo. Aprire gli allenamenti ai giornalisti? A Torino si chiedevano perchè facevo gli allenamenti a porte chiuse. Ad oggi l’aspetto tattico è importante. Quindi se gli avversarsi sanno quanto faccio, inutile provarci nemmeno perchè non riusciranno mai. Più gente c’è per me diventa difficile, anche se sono il primo a sostenere che è un dispiacere. Ho zero titoli, ma ho esperienza su questo. Quanto mi dispiace di non lavorare con Marcello Lippi? C’è un rapporto di amicizia e non è colpa di nessuno se qui non c’è, mi sarebbe piaciuto. L’obiettivo oggi è il raggiungimento di quanto ci si è prefissati. Non propongo nomi, non è il mio compito. Aggettivo per questa Nazionale? Quella di Conte era umile, determinata e feroce, come dovrà essere la mia. Aggiungo: eccitante. Libidine dell’allenatore? Prima fatemela provare. Sono curioso e ho memorizzato cosa voglio vedere. Tanta è la voglia di iniziare e tanta la voglia di evolverci partendo da un base ben precisa. Se facciamo un passo avanti nessuno ci toglierà la possibilità di stupire, concedetemi questa frase”. 

 

 

 

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