Super Buffon: l’Italia è terza ai rigori, beffato l’Uruguay (4-5 d.c.r.)

Poche le ambizioni, tanta la voglia di andare in vacanza, ma nonostante il clima e l’orario a dir poco sconsiderato (ore 13.00 brasiliane) Italia e Uruguay si giocano il terzo posto a testa alta, divertendosi e facendo divertire.

Al Fonte Nova di Salvador il match si infuoca sin dalle prime battute: all’ottavo, infatti, su punizione di Diamanti, Chiellini sfiora di testa il pallone, che si staglia sul fondo. Al decimo è De Rossi a provarci, con tiro dalla distanza, ma la sua botta sorvola la traversa. All’11esimo ecco l’Uruguay: da punizione Forlan non spaventa Buffon, che para senza problemi il suo raso terra. Al 14esimo De Sciglio serve Candreva al centro con cross basso, ma il tiro del laziale non spaventa Muslera. Al 24esimo è ancora Italia: Diamanti recupera palla sulla destra, viene atterrato, si guadagna e batte la punizione: il suo tiro-cross supera Muslera e colpisce il palo, la palla carambola sulla schiena dell’ex laziale e, a porta vuota, Astori insacca l’1-0. L’Italia è in vantaggio con merito, ma l’Uruguay non si arrende: al 27esimo Suarez – da posizione angolata – impegna Buffon in angolo. 4 minuti dopo Cavani, di testa, segna l’1-1, ma è in fuorigioco. L’11 di Prandelli insiste più volte con El-Sharaawy, che però non ritrova il gol.

Scialbi i primi minuti della ripresa, fin quando Astori – sulla fascia – perde palla a favore di Gargano che innesca il contropiede e serve Cavani in area di rigore: il suo destro è vincente, è 1-1. Al 67esimo è di nuovo un errore azzurro (stavolta di De Rossi) ad offrire su un piatto d’argento all’Uruguay il raddoppio: Forlan, a tu per tu con Buffon, prova il tiro, ma il numero 1 azzurro gli si oppone per ben due volte. Al 71esimo El-Sharaawy prova il tiro ma viene atterrato al limite dell’area; per la punizione c’è ancora Diamanti, che stavolta – a giro – non sbaglia. È 1-2, ma il vantaggio dura solo 5 minuti: dalla parte opposta nuova punizione, Cavani se ne appropria e la mette a segno, sorprendendo Buffon. All’80esimo su assist di Aquilani, Candreva prova il cucchiaio a beffare Muslera, ma il suo pallonetto è alto sopra la traversa. Al 93esimo è ancora 2-2, per la seconda volta in tre giorni l’Italia si gioca il tutto per tutto ai supplementari.

Ai supplementari più Uruguay che Italia (due gli episodi dubbi in area azzurra), Candreva a prova il tiro dalla distanza, che sfiora di poco il palo alla destra di Muslera, ma con l’espulsione di Montolivo (doppio giallo) Prandelli perde un rigorista e l’Uurugay ci prova. Al 113esimo Suarez sfiora la traversa da fuori area. Gargano, ad un minuto dal termine, lo imita e sfiora di nuovo il vantaggio da fuori area: la sua botta, però, è respinta da Buffon. Non c’è più tempo, si va ai rigori.

Ai rigori è subito Buffon a rendersi protagonista, parando il primo tiro a Forlan. Risponde Aquilani, che porta l’Italia in vantaggio. Cavani non sbaglia, ed è pareggio. El-Shaarawy spiazza Muslera, Suarez lo imita con Buffon. Sbaglia l’Italia con De Sciglio, che angola poco e si fa chiudere da Muslera. Tocca a Caceres che, con molta sufficienza, regala a Buffon la più semplice delle parate. Giaccherini non sbaglia, Gargano, invece, si fa beffare da Buffon, che para il suo terzo rigore su cinque. L’Italia è terza in Confederations Cup. Col sorriso, ma non senza rimpianti.