A tutta tattica – Roma, prove di grande calcio

Ad inizio campionato ci siamo interrogati su quale sarebbe stato l’impatto dell'”alieno” Luis Enrique sulla Roma e sul nostro campionato. Ad oggi un bilancio sull’ esperienza dell’asturiano nel club giallorosso è prematuro; i segnati lanciati sono però importanti.

Nelle prime partite di stagione la Roma presentava parecchie lacune, su tutte uno sterile possesso palla ed una fragilità difensiva di fronte ai contropiedi avversari. Più che il Barça, sembrava vedere una squadra spagnola anni ’90.

Dopo questa prima fase di ambientamento, i giocatori hanno reagito “disobbedendo” al loro allenatore: si sono cominciate a vedere le prime verticalizzazioni, non però come le voleva Luis Enrique. Sono emersi anche i primi screzi, naturali quando i risultati sperati non arrivano. Tuttavia, l’idea di gioco stava cominciando a formarsi e, a tratti, si vedeva buon calcio durante la partita.

Attualmente, il gioco della Roma appare più fluido. Stando alla partita di domenica sera, i giallorossi hanno acquisito più confidenza tra di loro, più convinzione nell’eseguire ognuno il proprio compito.

Difesa: Stekelemburg  non butta mai lontano il pallone, lo gioca sui difensori centrali (o sul mediano che arretra, De Rossi ma spesso Gago). Heinze e Kjaer sembrano esse diventati la coppia centrale titolare: l’infortunio di Burdisso e la cronica esclusione di Juan lasciano il solo Cassetti come alternativa ai due titolari. Heinze è già un “senatore” anche se manca della grinta del Bandito. Kjaer ha ancora un andamento altalenante, conoscendo Luis Enrique la penuria di difensori centrali non sarà una giustificazione sufficiente per non sostituire questo giocatore se non avrà il rendimento che ci si aspetta da lui.

Sugli esterni la sorpresa è Taddei a sinistra; sembrava finito, escluso da un modulo che n prevedeva l’impiego di giocatori con le sue caratteristiche. LE se lo è inventato terzino fluidificante a destra e lui lo sta ripagando con buone prestazioni.

Centrocampo: è il reparto più definito: certo LE non rinuncia a sorprendere e a schierare tutti gli uomini a sua disposizione. Comunque il trio De Rossi, Gago e Pjanic è in grado di offrire dinamismo, cambio di gioco, inserimenti e assist. Alti livelli.

Attacco: qui ancora non si hanno certezze; al di là dei vari turnover,Osvaldo Bojan e Lamela sembrano la soluzione preferita di LE. certo, Osvaldo deve confermare nel tempo la bontà della scelta fatta per portarlo a Roma, Bojan deve maturare freddezza sottoporta e Lamela deve maturare esperienza. Ma i colpi ci sono, il talento pure. Il potenziale di questo attacco è enorme. Si può dire davvero che lì davanti, la Roma non è più Totti-dipendente.

La chiave di lettura di questa squadra è tutta qui: attualmente non può competere per lo scudetto e non sappiamo ancora se potrà lottare per uno dei tre posti Champions. Tuttavia il potenziale è enorme, considerato anche il continuo lavoro di rinnovamento e ringiovanimento di Sabatini. La base c’è ed è buona.

A sprazzi si vede grande calcio, sopratutto calcio moderno. Una rivoluzione culturale nel Paese conservatore per eccellenza.

Un pensiero riguardo “A tutta tattica – Roma, prove di grande calcio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy