Buena suerte, Luis!

E’ di oggi la notizia che conferma la voce girata nei giorni scorsi. Dalla prossima stagione Luis Enrique non sarà l’allenatore della Roma.

fonte: Danilo Rossetti

Finisce dopo solo un anno l’avventura del tecnico asturiano nella capitale che oggi, tra le lacrime dei suoi calciatori, ha comunicato alla squadra la sua decisione. «Non me la sento di andare avanti, non riesco più a dare il 100%. Per me andare via è una sconfitta, non sono riuscito a trasmettere quello che volevo, non sono riuscito a mettere sul campo le idee del mio calcio». E ancora: «Mi scuso con quelli di voi che ho impiegato meno, che non sono riuscito a valorizzare, ma ero chiamato a fare delle scelte. Continuate comunque a seguire questa grande società». Se si analizzano i numeri di questa stagione, sono impietosi: eliminazione dall’Europa League da parte dello Slovan Bratislava, 14 sconfitte su 37 partite di Campionato (su cui pesano, come macigni, i due derby), mancata qualificazione alle competizioni europee (per la Roma è la prima volta dal 1997). Eppure, non di soli numeri è fatto il calcio. Già, perchè alla notizia del suo addio sul web e nelle radio è rimbalzato il dispiacere di una larga fetta dei tifosi. Un dispiacere che potrebbe sembrare insensato ma insensato non è. Luis Enrique ha rappresentato per molti supporters giallorossi un segnale di rottura rispetto al passato e rispetto alla situazione generale del calcio nostrano. In una stagione burrascosa come questa che si accinge a concludersi lo spagnolo non si è mai lasciato scappare una polemica, nè nei confronti della classe arbitrale nè nei confronti degli avversari (tanto che viene quasi da ridere se si pensa al tormentone del “gol di Muntari” che imperversava sull’asse Milano-Torino). Nel bene e nel male, ha scaricato su di sé tutte le responsabilità degli insuccessi della squadra, fungendo quasi da parafulmine di tutte le critiche piovutegli addosso da tutte le parti. E forse proprio queste responsabilità alla lunga lo hanno destabilizzato e hanno indebolito anche un “hombre vertical” come lui, capace di affrontare gare di triathlon quasi come nulla fosse. Ma chi vive la Roma pallonara sa benissimo che nessuno sforzo fisico è paragonabile alla pressione della piazza e della stampa capitolina, pronta a massacrarti dopo pochi insuccessi e spesso troppo impaziente di ottenere i “famosi” risultati (quali?!). Non fatichiamo molto a pensare che prima o poi il calcio romano, e forse anche quello italiano, rimpiangerà Luis Enrique, “un uomo vero in un mondo di falsi” come recitava uno striscione esposto dalla Curva Sud meno di un mese fa. Adelante Luis. E buena suerte.

2 pensieri riguardo “Buena suerte, Luis!

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    10 Mag 2012 in 21:54
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    Un grande allenatore e un grande uomo circondato da uomini di merda in un Paese di merda

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    10 Mag 2012 in 22:23
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    Ciao ciao luigi enrico

    Risposta

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