Che fine ha fatto… Hussein Mido, l’Ibrahimovic d’Egitto?

Era l’estate del 2004 quando la Roma, a quel tempo come oggi, era alla disperata ricerca di un centravanti forte.
L’identikit perfetto è trovato in un certo Zlatan Ibrahimovic, che fino a quel giorno aveva giocato solo con le maglie di Malmo FF e Ajax, ma il suo bottino di reti aveva già superato quota 50. Lo svedese e la Roma si corteggiano a lungo e quando tutto sembra concludersi al meglio, Fabio Capello lascia la panchina giallorossa. Destinazione? Torino, sponda bianconera, con Ibrahimovic che si accaserà lo stesso anno alla Juventus.

(C) Soccermagazine.it
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Dalle parti di Trigoria però cercano ancora una punta. All’Ajax, insieme all’attaccante oggi al PSG, c’era un certo Abdelamid Hossam Ahmed Hussein, per tutti Mido. Cosa lo accomunava allo svedese? Il ruolo e poco più. Entrambi erano attaccanti, entrambi amavano correre con le auto nelle notti di Amsterdam. Lo scrive nella sua biografia l’ex lanciere Andy van der Meyde.
A Roma credono nell’egiziano, classe 1983, lo acquistano per 6 milioni di euro e gli fanno firmare un contratto quinquennale da un milione netto a stagione. Mido in conferenza promette: “Segnerò più di Ibra. Zlatan è molto bravo tecnicamente, ma io sono un vero centravanti e ho sempre fatto più gol di lui“.
Volete sapere cosa pensava lo svedese? Eccovi accontentati: “Cosa ho imparato da Mido? Ad ascoltare musica araba“.
L’attaccante arriva in giallorosso dopo aver vestito le maglie dello Zamalek, del Gent, dell’Ajax, del Celta Vigo e dell’Olympique Marsiglia. Quasi sempre in doppia cifra. Insomma, un curriculum di tutto rispetto.
Alla Roma però non incide. A sua discolpa dobbiamo ricordare che il 2004 fu un anno disastrato per la società della capitale. Capello era scappato portandosi dietro due colonne come Zebina ed Emerson, Prandelli lascia nel precampionato per motivi famigliari, sulla panchina della Roma si alternano Del Neri, Voeller, Conti. Nel bel mezzo di questo caos, Mido colleziona appena 8 presenze.
A gennaio, dopo soli sei mesi, è già tempo di fare le valigie. Si vola a Londra, dove il Tottenham decide di provarci.
In Inghilterra l’egiziano sembra essersi ritrovato. Gioca e segna. Segna e convince. 13 reti in 36 presenze non sono molti, ma sono pur sempre qualcosa. Basta questo per credere in lui. La dirigenza inglese sborsa 6 milioni e mezzo (plusvalenza della Roma!) e Mido è interamente del Tottenham.
Appena arriva l’ufficialità dell’affare, il calciatore inizia di nuovo la sua parabola discendente. Una sola rete nelle successive 12 presenze, la cessione al Middlesbrough e poi al Wigan dove segna col contagocce. Ritorna in patria allo Zamalek, poi di nuovo in Premier League al West Ham e in Eredivisie all’Ajax. L’ultimo contratto lo firma nel giugno 2012 con il Barnsley, lo rescinde il gennaio 2013.
Aspetta una chiamata fino a giugno. Le offerte non arrivano e allora Mido decide di smettere, a soli 30 anni: “Oggi annuncio il mio ritiro dal giocare a calcio, voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto durante la mia carriera“, scrisse su twitter.
Nel gennaio 2014 tenta la carriera di allenatore, con lo Zamalek che lo ha lanciato, diventando il più giovane tecnico della storia del calcio egiziano. Verrà licenziato nel luglio successivo.
Eppure nel suo palmarès trova spazio un Coppa d’Africa, un campionato olandese, una Coppa e una Supercoppa d’Olanda. Ha giocato con Roma, Tottenham, Ajax, Olympique Marsiglia e West Ham. Tutt’altro che squadre di secondo piano.
Dalle parti di Trigoria se lo ricordano bene. Anche perchè, come si legge nell’archivio storico del corriere.it, quando venne portato al centro per il primo allenamento da romanista, il pullmino che lo trasportava centrò in pieno una macchina parcheggiata.
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino…

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