Le Stati(calci)stiche: due rigori per mettere fine al campionato?

I protagonisti della 33° giornata potrebbero essere due rigori: uno è quello segnato dal neopapà Antonio Cassano, l’altro è quello sbagliato da Edinson Cavani. La prestazione dell’ex centravanti sampdoriano, con un gol e un assist per Robinho, permette ai rossoneri di raddoppiare i punti di distanza dai partenopei. A San Siro, contro l’evanescente Sampdoria, tutto era iniziato con Clarence Seedorf, da segnalare per diversi motivi: con la partita numero 395 è divenuto lo straniero più presente nel Milan, superando Nils Liedholm, e poi la sua rete su punizione è la prima stagionale per la squadra. I milanisti non segnavano da calcio piazzato dal 28 gennaio 2009, Milan-Genoa 1-1, rete di David Beckam. La terza rete, infine, sancisce per i primi in classifica il miglior attacco stagionale, ex aequo con l’Udinese e con un gol in più rispetto ai cugini nerazzurri. Lo zero nello score degli ospiti del Meazza conferma poi la vera forza dei giocatori di Allegri, cioè la difesa: da quando ha subito le quattro reti dell’Udinese, per 14 giornate Abbiati è stato trafitto solo sei volte.

Il penalty fallito dall’attaccante del Napoli, il secondo della stagione, spegne, invece, i sogni che molti, sotto il Vesuvio, iniziavano a fare. Cavani, inoltre, non approfitta dell’assenza di Totò Di Natale per portarsi avanti nella classifica dei marcatori che li vede entrambi ancora appaiati al vertice. Spesso errore dal dischetto vuol dire neutralizzazione del tiro da parte del portiere e se tra i pali c’è Samir Handanovic ciò è molto probabile: l’estremo difensore sloveno è al quinto rigore parato in questo campionato.

Gli altri due rigori della giornata si sono visti nella sfida all’Olimpico tra Roma e Palermo: il solito Francesco Totti porta in vantaggio i giallorossi, ma poi Pinilla riporta la partita in parità  e da lì prende piede la disfatta romanista.

Nella lotta scudetto ci crede sempre meno l’Inter. La sconfitta contro il Parma, che ottiene la quinta vittoria in casa da inizio torneo, è la quarta consecutiva negli ultimi cinque match disputati e porta gli uomini di Leonardo a meno 8 dal Milan. Ad approfittare di questo passo falso è la Lazio che, vincendo fuori casa contro il Catania si porta a tre soli punti di distanza dalla terza, un ottimo risultato in vista del vicino scontro diretto. Buona parte del merito va al sorprendente Mauro Zarate che inizialmente non doveva neanche giocare per la punizione che Edy Reja gli aveva inflitto a causa del ritardo all’allenamento di sabato. Entrato al posto di Giuseppe Sculli, ha portato a casa due assist e un goal. Prima realizzazione in Serie A per Ezequiel Schelotto.

A non segnare invece sono state Juventus e Fiorentina nel soporifero incontro del Franchi. Un risultato anonimo che conferma la stagione delle due squadre. Rientro tra i pali bianconeri per Gianluigi Buffon, dopo due settimane di stop. Finora la difesa juventina, subendo 40 reti, è la decima del campionato, proprio come il Cagliari che, però, nell’ultima giornata ha subito tre goal dall’arrembante Lecce. Anche se il pareggio con i sardi è il terzo risultato utile di fila, i salentini non riescono ad eguagliare il record delle tre vittorie consecutive ottenuto nella stagione 2003/2004.

Nella parte centrale della classifica, il Bologna subisce la terza sconfitta consecutiva a tutto vantaggio del Chievo, nella partita di Verona dove addirittura Michele Marcolini riesce a segnare da 50 metri circa. Nel 3-0 del Genoa rifilato al Brescia si perdono sempre più le speranze di salvezza delle rondinelle. Da segnalare, inoltre, la seconda rete di Rafinha.

Infine la zona bassa si rivela essere la più calda: la sconfitta del Bari contro il Cesena non cambia nulla ai galletti pugliesi ma rivoluziona la situazione dei romagnoli che per la prima volta dopo sei mesi escono fuori dalla zona rossa della retrocessione, scavalcando i genovesi blucerchiati. Facendo innervosire ancor di più i violenti tifosi sampdoriani.

Alla prossima settimana!

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