Le Stati(calci)stiche: Robinho culla lo scudetto

L’esultanza è nota: dondolano le mani come se si stesse cullando un bebè per farlo addormentare. Robinho non è stato certo il primo a festeggiare così una rete. Ma stavolta tutto ha un particolare significato: oltre a suo figlio appena nato, metaforicamente il brasiliano culla lo scudetto del Milan. E deve ringraziare Antonio Cassano che gli ha servito l’ennesimo assist della gara, il quarto vincente da quando indossa la casacca rossonera.

La vittoria milanista contro il Brescia si accompagna alla seconda sconfitta consecutiva per il Napoli, prima contro l’Udinese, stavolta contro il Palermo. Evento, questo, mai accaduto ai partenopei dall’inizio del campionato. A nulla è valso il quinto rigore della stagione per Cavani che, con 25 reti raggiunge Di Natale nella classifica dei capocannonieri, una sfida continua che probabilmente si deciderà  solo all’ultima giornata. Adesso gli uomini di Mazzarri sono al terzo posto, a nove punti dalla vetta, sorpassati dall’Inter, in quella che sembra essere l’unica vera lotta nella parte alta della classifica.

Il Palermo di Delio Rossi fa così un favore ai nerazzurri che vincendo contro la Lazio ottengono la decima vittoria consecutiva in casa. E nonostante l’espulsione di Julio Cesar, la seconda da quando gioca in Italia perché la prima la rimediò contro l’Udinese nel 2008. Ritorno al goal, invece, per Eto’o che non segnava da un mese e 12 giorni, quando castigò il Brescia.

La disfatta della Lazio accende le speranze della Roma, vincente contro il Chievo, per acciuffare il quarto posto. Chi può ormai dire addio ai sogni europei, invece, è la Juventus. E dire che il match contro il Catania era iniziato nel migliore dei modi, con una doppietta, cioè, dell’immortale Alessandro Del Piero. Il “Pinturicchio” arriva al goal numero 184 in A, raggiungendo Gabriel Omar Batistuta all’undicesimo posto della classifica di tutti i tempi. Una gioia che Alex non riesce a condividere con la squadra perché gli etnei raggiungono il pari in extremis con una rete di Francesco Lodi, la terza in Serie A, tutte andate a segno su calcio di punizione col suo piede preferito, il sinistro. E tutte dopo essere subentrato a partita già  iniziata. Bisognerebbe quindi temere ogni volta il suo ingresso in campo. Ma bisognerebbe anche analizzare la psiche degli allenatori che non sempre lo considerano titolare. Si potrebbe immaginare che, se avesse avuto più tempo, l’ex giocatore del Frosinone avrebbe potuto ribaltare il risultato e regalare al Catania la prima vittoria fuori casa del campionato.

Molto più avvincente e combattuta la parte bassa della classifica. La questione salvezza riguarda in pratica otto squadre, dal Bologna in giù. I felsinei, che senza i tre punti di penalizzazione potrebbero vivere ora giornate più tranquille, cedono in casa contro il Cesena nel derby regionale. La quarta sconfitta consecutiva per Malesani fa gioire i romagnoli che non vincevano contro i rossoblu dal 1990. I giocatori di Ficcadenti ottengono la nona vittoria in campionato, un risultato positivo che non si verificava dal 1976, quando i cesenati terminarono la stagione al sesto posto.

Dopo l’Inter, tocca all’Udinese: continua a vincere il Parma che, grazie alla doppietta di Amauri, può ancora sperare di evitare il baratro. Piccolo barlume di speranza anche per la Sampdoria: i blucerchiati ritrovano a Bari una vittoria che mancava ormai dal 13 febbraio (3 a 1 al Bologna). I sampdoriani, inoltre, non segnavano fuori casa da 871 minuti, da quando cioè Pazzini segnò contro il Lecce il 21 novembre 2010.

Questa vittoria, tuttavia, sancisce la prima out-sider del torneo: con la ventunesima sconfitta per il Bari giunge anche l’aritmetica a sancire l’addio al campionato maggiore. Nella storia della società  pugliese è la dodicesima retrocessione tra i cadetti: la prima nel campionato 1932/1933, l’ultima in quello 2000/2001.

Se analizziamo i numeri di questa giornata colpiscono i cinque calci di rigore assegnati, tutti andati a segno. Con essi i gol totali sono 26.

Infine uno sguardo ai cartellini. Gli arbitri hanno estratto 48 volte il giallo, mentre sono 5 i calciatori espulsi e ad essi va aggiunto l’allenatore del Palermo, Delio Rossi. La partita più cattiva è stata Udinese-Parma con otto ammoniti. Dove si è visto sventolare più volte il rosso, invece, è stata Inter-Lazio: qui gli atleti costretti a lasciare anticipatamente il campo sono stati due.

Alla prossima settimana!

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