Le Stati(calci)stiche: rosso d’i(b)ra

Quando è iniziato questo campionato di Serie A davvero in pochi avrebbero immaginato che la 29° giornata avrebbe messo di fronte la prima e la seconda in classifica rispettivamente contro la l’ultima e la penultima. E che entrambe le partite sarebbero finite in parità . Sono tre i pareggi in totale per questo turno, quattro le vittorie fuori casa e infine tre i match da over, conclusisi cioè con più di tre gol sommati tra le due squadre. Le reti totali messe a segno sono 22, di cui 2 rigori, che potevano essere 3 se Julio Cesar non avesse neutralizzato i sogni del Brescia.

Settimana davvero nervosa dal momento che sono 41 gli ammoniti e ben 8 gli espulsi. Tra i rossi, a fare maggiore scalpore è stato quello che decreterà  il grande assente dello scontro diretto Milan-Inter: si tratta di Ibrahimovic, giunto alla settima espulsione nella sua carriera. Questo era il primo rosso diretto (non per somma di gialli) nel nostro torneo. Allegri ha provato a giustificare il gesto del suo attaccante col fatto che non riesce più a segnare. In effetti non buca la rete su azione da 9 partite, cioè dal 29 gennaio contro il Catania. Al 28 febbraio risale, invece, il suo ultimo gol in assoluto, con il penalty contro il Napoli. Non certo un bel regalo per Berlusconi che domenica ha festeggiato il 25° anniversario della presidenza rossonera.

Visti i sorprendenti pari al vertice, il vero incontro principe è allora il derby di Roma: si tratta del quinto consecutivo vinto dai giallorossi. Risultato ottenuto stavolta grazie alla doppietta di Totti, il quale non segnava nella stracittadina da ben sei anni, dal 23 ottobre 2005.

Continua il momento d’oro dell’Udinese. La squadra di Guidolin è alla quinta vittoria consecutiva. Ad una difesa forte, che non subisce reti da 566 minuti, cioè da quando Di Vaio ha battuto Handanovic il 2 febbraio, si aggiunge un attacco formidabile. Oltre alla sorpresa Sanchez, ancora una volta il re di Udine è Totò Di Natale: con la doppietta di ieri è arrivato a 201 goal in carriera, di cui 126 in A, trovandosi a una lunghezza da Shevchenko (127) e a due da Rivera (128). Se continua così non sarà difficile per lui superare quei due goleador. Il team del patron Pozzo non perde così da 12 gare (9 vittorie e 3 pareggi, di cui rispettivamente 5 e 1 fuori casa). Il record storico dei friulani risale all’annata ’54-’55 quando i bianconeri ottennero 23 risultati utili consecutivi. Se si considerassero solo gli incontri del 2011 l’Udinese sarebbe prima in classifica, con alle spalle l’Inter di Leonardo.

Nella fantasiosa graduatoria di quest’anno solare sarebbe quarta invece la Fiorentina. L’allenatore Mihajlovic ha infatti affermato: «Dal 6 gennaio, escluso il recupero con l’Inter, abbiamo perso solo una gara. Saremmo quarti». Felicità  anche per i felsinei di Malesani: vincendo contro De Canio, l’allenatore del Bologna ha condotto il suo gruppo alla quarta vittoria fuori casa, la seconda di fila . E se non ci fossero i tre punti di penalizzazione ne avrebbe gli stessi della Juventus.

Diamo ora uno sguardo infine alle squadre sconfitte. Il Palermo di Cosmi non vince neanche al secondo tentativo e così sono ormai 6 le partite in cui i rosanero non riescono a guadagnarsi i tre punti. Contro il Genoa, inoltre, aveva contro di sè le statistiche storiche: non ha mai vinto contro i grifoni negli scontri in serie A, per loro solo 7 sconfitte e 7 pareggi. Il Lecce invece continua ad avere problemi seri nel reparto avanzato: non va in gol da ormai 10 partite. Problema simile per la Sampdoria: i blucerchiati non segnano lontani da Genova da 632 minuti, cioè dalla gara proprio contro i salentini, quando ci fu la tripletta del rimpianto Pazzini. Dalla gioia al nervosismo infine il posticipo di Parma: l’iniziale vantaggio dei ducali è messo a segno da Palladino, giocatore napoletano che a 13 anni fu scartato ad un provino proprio dai partenopei. Il gol in fuorigioco di Hamsik ha permesso il momentaneo pareggio e poi Lavezzi e Maggio hanno regalato la vittoria al Napoli, il quale ha raggiunto l’ottavo successo in trasferta, evento mai accaduto nella sua storia. Il Pocho non segnava dal 23 gennaio contro il Bari e per festeggiare il rientro ha fatto sfoggio del suo ultimo tatuaggio dedicato alla fidanzata. Curiosa la gaffe dell’arbitro Morganti, che al 34° del primo tempo estrae il rosso per ammonire il parmense Modesto. Alla fine si corregge e minimizza l’accaduto con una risata.

Alla prossima settimana!

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