Abete: “Nessun accanimento verso Conte”

Le sentenze sul calcioscommesse sono state emesse nei giorni scorsi. Resta l’ultimo grado di giudizio a cui ricorrere: il Tnas, Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport. Tuttavia le polemiche non si placano.

Fonte immagine: Wikipedia, Roberto Vicario

A dire la sua è il massimo esponente della Federcalcio italiana, Giancarlo Abete, che durante la presentazione della nuova stagione, alla presenza degli arbitri di Serie A e B, ha confermato la sua fiducia incondizionata negli organi competenti e mandato messaggi espliciti all’allenatore della Juventus Antonio Conte, squalificato 10 mesi dalla giustizia sportiva per omessa denuncia in relazione alla partita Albinoleffe-Siena: “Quando si è protagonisti in negativo ognuno riscopre la giustizia a proprio uso e consumo. La fiducia nei confronti degli organi di giustizia sportiva è massima, queste realtà vanno rispettate. Un giudice può come tutti giudicare bene o male, tutti possono criticare, ma va riconosciuta la funzione della giustizia che non è appiattita sugli interessi. Chi attacca non sa che la separazione dei poteri è garanzia di democrazia anche nello sport. Ognuno si assume le proprie responsabilità: il calcio non è proprietà privata, il miglioramento delle persone nel calcio deve essere fatto a 360 gradi e non bisogna bypassare le competenze federali. Noi vogliamo essere una federazione rispettosa delle regole, non accettiamo chi alimenta tensioni e fazioni. Non c’è accanimento nei confronti di alcun tesserato, non ce ne sarebbe il motivo. Capiamo la sofferenza di ciascuno, ma la critica deve essere sempre rispettosa. Per quanto mi riguarda condivido le parole di Petrucci e quando sento parlare di giudici tifosi, è chiaro che la maggioranza di chi sta nel calcio può avere una passione sportiva, ma quando si è professionisti si ha il dovere di rispettare questa propria professionalità”. Abete ha inoltre espresso l’intenzione di voler confermare, per i prossimi quattro anni, al timone della giustizia sportiva uomini rappresentativi quali Stefano Palazzi alla Procura FederaleGerardo Mastrandrea alla presidenza della Corte Federale e Sergio Artico alla guida della Disciplinare.

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