Cerci: “Firenze, ora siamo amici. Ricominciamo insieme”

Spesso etichettato come cattivo, spesso fischiato, spesso in contrasto con tifosi e società: è Alessio Cerci, attaccante della Fiorentina, che ora però sembra aver cambiato umore e rapporto con società, tifosi e Firenze, soprattutto dopo il gol salvezza di settimana scorsa contro il Lecce. Lo spiega in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Fonte: violachannel.tv

“Ci speravo tanto, soprattutto nei momenti difficili. Ne ho passati troppi e non voglio più riviverli. Ero sempre nel mirino, una persecuzione. Qualche cavolata l’ho fatta, poca roba davvero, ma su di me ho sentito le leggende più incredibili. I tifosi hanno creduto a quello che veniva scritto o detto. Certo che poi le cose non sono andate benissimo per la squadra e nei momenti difficili si sa come va… Ma io sono un ragazzo normale, vengo da una famiglia semplicissima, ho rispetto degli altri. Non bevo, non fumo, non vado a mi… . Sono fidanzato da tre anni con la stessa ragazza e stiamo pensando di sposarci. Davvero non mi spiego l’immagine che mi è stata appiccicata.

Io voglio farmi voler bene da Firenze, voglio far parte della rifondazione della Fiorentina, sento che i miei problemi qui sono finiti. Bisogna farmi sentire un giocatore importante. Non mi piace sentirmi disperso nel gruppo. Ho bisogno di avvertire la fiducia dell’allenatore, dei compagni, dell’ambiente, dei tifosi. Allora sì che posso fare cose grandissime! Per ora in campo sono riuscito a esprimere solo il 50 per cento di quello che so fare. Parlo della partita, perché poi in allenamento mi riescono cose più difficili… Magari sono io che non riesco a capire quanto valgo, non lo so, a volte mi è venuto anche il dubbio. Ma ora sono molto più tranquillo, la mia testa è cambiata e l’unica cosa che voglio è dimostrarlo qui a Firenze. Ho fatto la seconda punta durante tutte le giovanili, è un ruolo che mi piace. Anche fare il centravanti mi diverte, posso trovare meglio la profondità, ma il mio ruolo preferito è l’esterno destro nel 4-3-3, mi piace parecchio. Ma in attacco posso giocare dappertutto. Basta che ci sia fiducia. In questo momento non mi sento da Nazionale, non ho saputo dimostrare continuità. Ma potenzialmente mi sento di poter entrare in quel giro. Ci sono stati contatti, soprattutto a giugno, con il Manchester City, perché venivo da un grande finale di stagione. C’è stata anche un’offerta della Juve. Con Mihajlovic ho un buon rapporto, anche se a volte ci siamo presi un po’, Rossi diceva di credere in me ma non mi utilizzava molto, se non ultimamente per le assenze. L’immagine della testa calda non mi appartiene, sono un ragazzo semplicissimo. Poi a vent’anni si possono anche commettere delle piccole cavolate, ma verso di me c’è stato troppo accanimento. Forse sono un po’ fragile e un po’ pigro in allenamento, è un mio limite ma per dare il massimo devo essere capito. Se si cerca una base su cui riparire allora voglio esserci dentro, spero di continuare qui. Finora avete visto il 50% di quello che posso dare. In questi giorni ho ricevuto tanto affetto dai tifosi. Darò sempre tuto per questa maglia, la sento mia. Voglio diventare importante qui”.

 

 

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