Claudio Ranieri: da eterno rivale a prode condottiero

La maggior parte dei tifosi interisti sta un po’ storcendo il naso per l’arrivo di quello che è stato per anni l’ “antagonista numero uno” dello Special One.

Claudio Ranieri fonte foto: calcio.bloglive.it

Molti speravano in una soluzione interna alla società come Baresi e Bernazzani oppure Luis Figo, altri in vecchie bandiere che ormai hanno abbandonato il campo di gioco come Walter Zenga, altri ancora avrebbero voluto allenatori che hanno sempre ricoperto un ruolo neutrale nelle sfide contro i nerazzurri come, ad esempio, Delio Rossi. Più che le indiscutibili doti da allenatore, infatti, quello che preoccupa di Ranieri è il rapporto conflittuale che c’è sempre stato con il mondo nerazzurro. Nel post partita di un Lazio-Juventus perso 2 a 1 dai bianconeri, il tecnico romano dichiarò ironicamente “Posso solo affermare che questo è lo stile Inter…” dopo che la società nerazzurra aveva appoggiato, nella persona di Moratti, le pesanti dichiarazioni che Mourinho aveva riservato all’acerrimo nemico. Incoerenza da parte di Ranieri? Assolutamente no! In primis il rapporto conflittuale fra i nerazzurri e l’ormai nuovo Mister è sempre passato attraverso lo Special One, in secondo luogo Ranieri si è sempre trovato immerso in contesti anti-interisti per antonomasia. Proviamo a partire dal presupposto che il mestiere dell’ allenatore è pur sempre un lavoro. Ranieri avrebbe dovuto rifiutare un’offerta tanto ghiotta in nome di una rivalità dettata solo dalle circostanze? La certezza per i tifosi dell’Inter deve essere quella di aver trovato un allenatore tatticamente solido e che sa adattarsi alle situazioni. L’ex di Juve e Roma è un allenatore preparato (non che Gasperini non lo fosse) e propenso ad assecondare la squadra più che a portare avanti in maniera ottusa una sua idea di gioco (non a caso viene chiamato, appunto, il “Camaleonte Solido”…). Per l’Inter, Ranieri è la miglior alternativa possibile. D’altro canto possiamo affermare che, anche per Ranieri, l’Inter è la miglior alternativa possibile. Trovarsi da disoccupato ad allenatore di una delle più importanti squadre d’Italia non è cosa da poco. Il tecnico, inoltre, avrà  un contratto biennale che potrebbe aprire la strada ad un nuovo progetto: non è stato preso, quindi, come traghettatore, ma come allenatore di quella che dovrebbe essere l’Inter del futuro,  un’Inter che deve tornare vincente. Le vittorie sono, intatti, un altro nodo cruciale: Ranieri in carriera ha sempre vinto poco. Questo non tanto per le sue capacità, ma perché chiamato ad affrontare imprese spesso impossibili. Quale migliore occasione per iniziare a vincere se non prendere in mano la squadra che ha dominato per 5 anni in Italia ed è arrivata sul tetto del mondo? L’impresa, in questo caso, è difficile, ma non impossibile! Dal momento che Ranieri ha firmato per l’Inter le vecchie divergenze sono magicamente svanite e tutti inizieranno a remare verso la stessa direzione. A testimonianza di questo ci sono le prime dichiarazioni del tecnico: “Voglio riportare la squadra a giocare come sapeva. Ho allenato tante big, ma mai una come l’Inter. Ridarò a Sneijder il ruolo di trequartista”. Parole d’amore che strizzano l’occhio a quello che il tifoso interista vuole sentirsi dire: l’Inter è una grande squadra (in contrasto con “l’Inter deve giocare da provinciale” di Gasp), Sneijder tornerà a ricoprire il ruolo di trequartista (in contrasto con il Gasp-pensiero di adattarlo a centrocampo o in attacco), ma soprattutto “voglio riportare la squadra a giocare come sapeva”. Come “sapeva” fare un tempo, quando il nemico Mourinho guidava la corazzata nerazzurra. Classico dell’atteggiamento di Claudio Ranieri. Un’umiltà intrinseca di un uomo che sa come ci si deve comportare nei momenti di crisi e che del passato, anche se avverso, sa riconoscere i meriti e i lati positivi per il bene della squadra. Un’umiltà intrinseca che il popolo interista, nonostante adesso stia storcendo il naso, imparerà ad amare.

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