Fiorentina, Vecino chiama la nazionale: “Voglio l’Uruguay”

La Fiorentina inciampa contro il Sassuolo e porta a casa solamente un pari. La squadra di Di Francesco toglie punti ad un’altra importante pretendente ai primi posti della classifica. La Roma continua ad essere altalenante e i viola blindano il terzo posto.

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(Matias Vecino – Foto: Salvatore Suriano)cino

Protagonista delle ottime prestazioni è Vecino. L’ex Empoli è tornato alla base, diventando uno dei giocatori importanti per Sousa. Il ragazzo è stato acquistato dalla Fiorentina nel 2013 dal Nacional. Con il club toscano non trova molto spazio: solo 6 presenze che lo convincono ad andare in prestito al Cagliari nel gennaio del 2014. Con i rossoblu 9 presenze e due reti che lo riportano a Firenze. Per la consacrazione, i dirigenti decidono di girarlo nuovamente in prestito all’Empoli di Sarri, neopromosso. Con l’allenatore, ora in forza al Napoli, colleziona 31 presenze e due reti. L’ottimo campionato lo ha promosso titolare e giocatore di peso per Sousa. Ecco le parole del giocatore che vuole conquistare la nazionale uruguayana a ESPN Radio: “È il mio terzo anno in Italia, ho sempre avuto molta continuità, pur giocando in una squadra che nelle ultime stagioni è arrivata tra le quattro migliori d’Italia. Penso di meritarmi una convocazione, ma l’allenatore decide. L’Italia e Conte? Il commissario tecnico della Nazionale italiana mi aveva seguito già l’anno scorso quando ero all’Empoli. Seguiva due giocatori con doppia nazionalità: uno ero io, l’altro era Eder. Quest’anno c’è stato un contatto con la Federazione italiana, per chiedermi di giocare per loro, ma io mi sento uruguaiano e fino a quando sarò un calciatore, aspetterò la chiamata della mia nazionale. Essere uruguaiano significa molto: siamo molto legati alla nostra tradizione calcistica e abbiamo un amore infinito per “la celeste”“.

Poi il discorso vira sul suo periodo alla Fiorentina: “La Fiorentina? Abbiamo iniziato la stagione molto bene, siamo stati per diverse giornate primi e adesso siamo terzi a pochi punti dal vertice. La base di questa squadra deriva dai tre anni con Montella, quest’anno con Sousa abbiamo mantenuto molte cose, ma il mister ci ha dato un gioco più verticale, più aggressivo. All’inizio ho avuto qualche dubbio, ma è normale per diversi nuovi giocatori. Quest’anno stiamo giocando con due mezze punte ed un centravanti da rete. Mi sento molto a mio agio“.

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