Il giorno del giudizio, i voti ai fatti della settimana: Del Piero 4 volte 10, Parma da 0 in pagella

Ecco voi i voti ai fatti salienti della settimana calcistica.

(C) Soccermagazine.it
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0 al Parma: una squadra in caduta libera quella di Donadoni. Praticamente allo sbando dopo la batosta estiva che ha tolto ai gialloblu l’Europa League, oramai Ghirardi sembra avere mollato definitivamente il colpo. L’acquisto da parte di Taci sembra vicino, i tifosi sperano di voltare pagina.

1 a Ferrero: il vulcanico presidente blucerchiato è stato colto in fallo dalla procura federale ed ora potrebbe rischiare una pena, anche dura. “Caccia quel filippino” la frase incriminata e rivolta ad Eric Thohir, chissà se tra poesie e balletti vari il buon Ferrero non si sia realmente pentito di questa uscita.

2 a Mazzarri: la rimonta con il Verona, nonostante il pareggio finale, potrebbe far pensare ad una squadra in crescita ma il futuro del tecnico livornese sembra sempre più in pericolo. Thohir sembra pronto a incontrare Moratti (mai stato fan di WM) e chissà che il nome del Mancio non rispunti fuori.

3 a Van Gaal: il Manchester vince ma continua a non convincere. Questa volta è bastato Mata contro il modesto Crystal Palace ma è evidente come ai Red Devils manchi qualcosa. Sarà la qualità in mezzo al campo, l’aggressività o la voglia spassionata che contraddistingueva l’epoca di Ferguson, ma l’epoca del grande United sembra conclusa. E i milioni di euro spesi nell’ultima sessione di calciomercato non sembrano la soluzione alla faccenda.

4 a Menez: segna il gol che salva il Milan ed Inzaghi dalla seconda sconfitta consecutiva ma non si esprime più ai livelli di inizio stagione. Qualcuno ha detto che non passerebbe la palla neanche a se stesso e questo è uno dei più grandi difetti del suo modo di giocare, data la grande qualità e la capacità di saltare l’uomo.

5 a Balotelli: malissimo nel Liverpool dove vede la porta con il binocolo (1 sola rete in Champions contro il Ludgorets), il numero quarantacinque ritrova la Nazionale nel momento più inaspettato. Si è insinuato che Conte lo abbia convocato per ragioni di sponsor, anche se il tecnico ha voluto smentire seccamente le voci. Di certo una responsabilità in più per SuperMario che non potrà fallire l’ennesima occasione della carriera.

6 a Insigne: oramai simbolo di questo Napoli in rincorsa sul terzo posto, il folletto partenopeo deve abbandonare i sogni di gloria di una stagione che lo vedeva finalmente protagonista al minuto 20’ di Fiorentina-Napoli. La prognosi dopo l’intervento dice 4-6 mesi di stop ma Lorenzinho ce la metterà tutta per tornare al top il prima possibile. Cercando di dare l’assalto alla Champions, sperando in qualcosa in più…

7 a Cavani: suo il gol che chiude il classico di Francia e che accorcia incredibilmente la classifica della Ligue 1. Il Psg va anche senza Ibra e l’ormai ex Matador vuole assolutamente prendersi le luci della ribalta.

7+1 a Messi: 71 come i gol che avvicinano sempre di più l’argentino alla leggenda. Raul è agganciato e la pulce sembra avere molti anni davanti a se per superare e forse doppiare il record dello spagnolo. Ronaldo è avvisato e sembra stia affilando le armi.

9 a Tevez: magistrale la sgroppata che regala il 4-0 sul Parma, con un gol che rimarrà nella storia di questo campionato. L’attacco bianconera va, il modulo con  il trequartista sembra aver sortito i suoi frutti e Tevez continua a segnare con una continuità impressionante.

(4 volte) 10 a Del Piero: 40 anni per l’ex capitano bianconero, celebrato da ogni parte d’Italia e del Mondo. Simbolo di una grande epoca del calcio italiano, campione d’Europa e del Mondo con Juventus e Nazionale.  Impossibile racchiudere in un articolo la grande carriera di ‘Pinturicchio’, chissà che col tempo non riesca a ricucire i rapporti con la Vecchia Signora e venire celebrato come merita.

 

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