Il Pagellone del Catania 2011/2012: top Lodi, Legrottaglie e Marchese, deludono Lanzafame e Suazo

Proponiamo qui il pagellone del Catania 2011/2012, secondo i voti ed i giudizi di SoccerMagazine.

VOTO SQUADRA: 8 Raggiunge la salvezza con largo anticipo e lotta per l’Europa per tre quarti di campionato. In casa batte Inter, Napoli e Lazio e pareggia con Juventus e Milan. L’esplosione di Lodi, Gomez e Marchese e la rinascita di Legrottaglie trascinano la squadra verso il record di punti ed un buonissimo 11° posto. Dopo la Juve, esprime il gioco più bello d’Italia, venendo definita dagli addetti ai lavori “il piccolo Barcellona”.

Fonte: credit foto ac Siena

PORTIERI

Andujar: 5 Riesce, con un’ incredibile papera, a far segnare persino Krasic, evitando alla Juve la sconfitta a Catania. Sempre insicuro, a gennaio litiga con Lo Monaco e torna in Argentina. Non lo rimpiangerà nessuno (17 presenze, 24 gol subiti)

Campagnolo: 5 Si ritrova titolare dopo la partenza di Andujar ma la situazione non migliora. Dimostra di non essere all’altezza della Serie A e dopo una manciata di partite si fa male. In scadenza di contratto, lascerà la Sicilia a fine anno (5 presenze, 9 gol subiti)

Carrizo: 6 Preso a gennaio dal suo grande estimatore Lo Monaco, Carrizo alterna grandi interventi a gol evitabili giustificabili, in parte, anche dalla “ruggine” accumulata negli anni di Roma. Se cominciasse a giocare con continuità potrebbe tornare quello di un tempo (16 presenze, 18 gol subiti)

Kosicky: 5 Dopo tre anni passati a scaldare la panchina, il giovane portiere slovacco si ritrova titolare a causa delle defezioni di Andujar e Campagnolo. Dopo due buone partite, però, combina il “patacrac” a Torino e causa, con due errori grossolani, la sconfitta degli etnei. Pecca di inesperienza , occorreva mandarlo prima in prestito, piuttosto che bruciarlo così (3 presenze, 3 gol subiti, 1 assist)

Terracciano: 6 Quarto portiere ad inizio anno, prende il posto da titolare a Kosicky fino all’arrivo di Carrizo. Bene con l’Atalanta, meno con il Cagliari ma è impossibile bocciare questo ragazzo che fino all’anno scorso difendeva la porta del Milazzo in II Divisione. Da non commettere lo stesso errore fatto con Kosicky: meglio mandarlo in cadetteria a farsi le ossa. (2 presenze, 3 gol subiti)

DIFENSORI

Alvarez: 5,5 Benino nella difesa a quattro, ma il passaggio al 3-5-2 ne limita l’utilizzo. A gennaio “scappa” al Real Saragozza (7 presenze)

Bellusci: 6,5 La migliore stagione a Catania per l’ex nazionale Under 21. Quando chiamato in causa, si fa sempre trovare pronto candidandosi, con la possibile cessione di Spolli, ad un posto da titolare (33 presenze)

Calapai: s.v. Primavera del Catania, esordisce negli ultimi minuti di Catania-Udinese (1 presenza)

Capuano: s.v. Infortunato praticamente per tutto l’anno, lascia, per fortuna del Catania, il posto da titolare a Marchese (9 presenze, 1 assist)

Legrottaglie: 8 Preso a parametro zero in estate, Legrottaglie è la vera, grande, sorpresa del Catania di quest’anno. Alle soglie della pensione, realizza il record di gol personale e prende in mano l’intera difesa. Perfetto negli interventi e brillante nel far ripartire l’azione. Cosa chiedere di più? (31 presenze, 5 reti, 1 assist)

Marchese: 8 Approfitta dei guai fisici di Capuano per prendersi il posto da titolare, di cui non si libererà più. Ottimo non solo in difesa, ma anche in fase propositiva, con i suoi tre gol in campionato. Miglior terzino sinistro del campionato insieme a Peluso (33 presenze, 3 gol, 2 assist)

Motta: 6,5 Arriva in prestito a gennaio dalla Juventus e non sfigura, facendo ricredere molti addetti ai lavori che lo davano per finito. Deve migliorare ancora un po’ in fase difensiva, meglio in quella propositiva (13 presenze, 1 assist)

Potenza: 5 Non fa molto per ripagare la fiducia di Montella e, con il passaggio al 3-5-2, anche lui non vede più il campo. Un infortunio lo mette fuori gioco per tutto il girone di ritorno (11 presenze)

Spolli: 6,5 Con Legrottaglie forma una gran bella coppia di centrali e si toglie lo sfizio di segnare al Milan. Se non fosse per degli improvvisi black-out sarebbe da top-club. Possibile una sua cessione in estate (33 presenze, 2 gol)

Wellington: s.v. Comprato a gennaio, non si vede mai. Esordisce anche lui nell’ultima in casa con l’Udinese (1 presenza)

CENTROCAMPISTI

Almiron: 7,5 Reduce da alcuni problemi fisici, il “Coccodrillo” vive, a Catania, una seconda giovinezza. Lui e Lodi fanno fare il salto di qualità alla squadra e prendono in mano la squadra. Quando manca, si sente. (32 presenze, 4 reti)

Biagianti: 5 Perseguitato dagli infortuni, il capitano degli etnei gioca davvero poco. Quando gioca, però, sembra essere un lontano parente del giocatore che conquistò la Nazionale qualche tempo fa (15 presenze, 1 assist)

Delvecchio: 6,5 Un’ altra delle piacevoli sorprese di questo Catania. Sfrutta la fiducia di Montella con grinta e concretezza prima di trasferirsi a Lecce a gennaio (13 presenze, 1 gol ,1 assist)

Izco: 7 Nuovo recordman di presenze nella storia del Catania, l’argentino è indispensabile sia nel 3-5-2 che nel 4-3-3 etneo. Grande corsa ed intensità ne fanno uno dei punti di forza della squadrae ne attirano l’attenzione di Conte, che lo vorrebbe alla Juve (25 presenze, 1 gol)

Ledesma: s.v. Gioca pochi spezzoni ad inizio anno. Poi non trova l’accordo per il rinnovo ed a gennaio va al Boca (3 presenze, 1 assist)

Llama: 5 Brutto ricordo del giocatore ammirato con Mihajlovic qualche stagione fa. Sfrutta male le poche occasioni che Montella gli concede ed anche lui è fermato da numerosi problemi fisici (17 presenze, 2 assist)

Lodi: 8 Indiscusso trascinatore della squadra etnea. Montella si inventa per lui l’inedito ruolo di play basso, posizione che il centrocampista napoletano interpreta al meglio. Tutti i palloni passano da lui e, grazie alle sue pregevoli abilità balistiche, è anche il capocannoniere della squadra (37 presenze, 9 gol, 7 assist)

Paglialunga: s.v. Oggetto misterioso del mercato, non esordisce mai in campionato, giocando solo in Coppa Italia (1 presenza)

Ricchiuti: 5 Non riesce quasi mai ad incidere, calando vistosamente nel girone di ritorno. L’età comincia a farsi sentire e lui non sembra rientrare nei piani della società per il prossimo anno (21 presenze, 1 assist)

Sciacca: s.v. Per quattro mesi gioca poco, facendo intravedere buone qualità ma anche di non essere al cento per cento fisicamente. Poi va in prestito al Grosseto (9 presenze)

Seymour: 6 Arrivato in prestito a gennaio dal Genoa di Preziosi, fa intravedere buone qualità ed è utilissimo nel turnover (28 presenze, 1 gol)

ATTACCANTI

Barrientos: 7,5 Pensavamo che, dopo la meteora Dica, Lo Monaco avesse, un’altra volta, sbagliato colpo. Niente di più sbagliato: il “Pitu”, messi da parte i problemi fisici che lo tartassavano da due anni, ha fatto vedere di che pasta è fatto, sfoderando giocate e numeri di altissimo livello. Con la quasi certa partenza di Gomez, sarà lui, l’anno prossimo, a dover continuare ad accendere la fantasia dei tifosi (26 presenze, 4 gol, 5 assist)

Bergessio: 6 Il voto sarebbe anche più alto per l’impegno che mette ogni qual volta scende in campo e per come si sacrifica per la squadra (Montella, non a caso, lo considera indispensabile). Purtroppo per lui pecca, e non poco, in fase realizzativa (36 presenze, 7 reti, 4 assist)

Catellani: 6 Il 24enne attaccante emiliano gode di una buonissima considerazione da parte di Montella, che lo prova in tutti ruoli dell’attacco e che gli dà fiducia soprattutto nel finale di partita. La tecnica c’è, deve migliorare in concretezza ma può rappresentare un investimento per il futuro (23 presenze, 1 gol, 2 assist)

Ebagua: 5 Arrivato a gennaio come sostituto di Maxi Lopez, gioca pochissimo. E quando gioca, lo fa male. Tornerà, senza rimpianti, al Torino (5 presenze)

Gomez: 8 Se l’anno scorso aveva già fatto intravedere grandi giocate, quest’anno il “Papu” si è superato, migliorandosi ancora. È potenzialmente un craque e sarà, con ogni probabilità, l’ennesima plusvalenza in casa Catania: acquistato due stagioni fa a 2,5 milioni di euro, infatti, il suo valore di mercato si aggira adesso sui 10 milioni. Inter e Roma hanno già chiesto informazioni (35 presenze, 5 gol, 5 assist)

Keko: s.v. Arrivato con grosse credenziali, gioca solo due minuti in Coppa Italia e poi va, insieme a Sciacca, a Grosseto (1 presenza)

Lanzafame: 5 Da lui ci si aspettava molto di più. Se nella prima parte della stagione le colpe non sono solo sue, costretto ad adattarsi al 3-5-2, nella seconda parte della stagione prima si fa male e poi non incide. A volte dà l’impressione di voler fare tutto da solo (13 presenze, 2 gol)

Lopez: 5 Deluso per non essere stato ceduto in estate, il biondo argentino si impegna poco e perde il posto da titolare a favore di Bergessio. A gennaio si trasferisce quindi in prestito al Milan ma il riscatto appare complicato (14 presenze, 3 gol, 2 assist)

Suazo: 4 Vero e proprio flop dell’anno. Dopo un lungo stop, rientra per Novara-Catania ma, al primo scatto, si strappa ed è costretto a rimanere di nuovo fuori. Dimostra, nelle pochissime volte in cui è chiamato in causa, di essere un ex-giocatore (6 presenze)

ALLENATORE Montella: 8,5 Gran parte del merito della cavalcata trionfale degli etnei di quest’anno va a lui. Vincenzino aveva già fatto intravedere le sue qualità a Roma ma è a Catania che l’aeroplanino spicca il volo. Capace di adattare il modulo ai giocatori, e non viceversa, alterna, nel corso della stagione, 3-5-2 e 4-3-3 con ottimi risultati. L’invenzione di Lodi play basso è da premio Oscar e la rinascita di giocatori come Marchese, Legrottaglie, Almiron e Barrientos fanno la fortuna della società. Destinato a tornare alla Roma, è la dimostrazione palese di come la società giallorossa avrebbe fatto meglio a non mandarlo via in estate

SOCIETA’ – Dirigenza: 9

Giunta ormai al settimo anno consecutivo di Serie A, il Catania è diventata un modello in tutta Italia. Quest’anno l’accoppiata Pulvirenti-Lo Monaco si è superata, costruendo uno dei più belli centri sportivi d’Europa, da tutti definito come il fiore all’occhiello della Sicilia e consolidando sempre più la posizione della squadra nella massima serie. Grazie alle numerose plusvalenze di mercato la società etnea è una delle pochissime in Italia ad avere il bilancio in attivo e si è da poco annunciato il progetto per la costruzione di un nuovo stadio. Il coraggio di affidarsi ad allenatori giovani ed emergenti e l’oculatezza delle scelte di mercato trasportano poi, ogni anno, sempre più su i rossazzurri, che hanno concluso la stagione a 48 punti, nuovo record nella storia del Catania, ritrovandosi a lottare per tre quarti di campionato per un insperato posto in Europa League. Spaventano un po’ l’addio di Lo Monaco e quello, quasi certo, di Montella, ma scommettiamo che l’anno prossimo saremo ancora qui a parlare di modello-Catania?

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