Il Pagellone della Lazio 2012/2013: Petkovic la sorpresa, Klose la certezza. Zarate oramai è un caso

Con le rose a riposo per la pausa natalizia ed il campionato oramai prossimo al giro di boa, è tempo di bilanci per le squadre di Serie A.

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Fonte immagine: Danilo Rossetti

Con un inaspettato secondo posto in classifica in campionato, la qualificazione ai quarti di Coppa Italia centrata seppur in maniera sofferta ed il passaggio ai sedicesimi di Europa League ottenuto come prima del girone e con la miglior difesa della competizione, in casa Lazio il bilancio di questi primi mesi della stagione non può che essere positivo. Rimangono però alcuni casi spinosi da risolvere e la certezza che, con qualche intervento mirato sul mercato, l’ottima sin qui stagione dei biancocelesti potrebbe diventare strepitosa a fine campionato.

 

Dirigenza: 7 – Nel mercato estivo è stato fatto lo sforzo che ci si aspettava. Ciani ed Ederson hanno contribuito a puntellare difesa e centrocampo, reparti nei quali da anni si avvertiva l’esigenza di rinforzi. Peccato, col senno di poi, aver perso sul filo di lana la sfida con il Galatasaray per ingaggiare Yilmaz che sicuramente comodo avrebbe fatto alla causa biancoceleste ad oggi troppo legata a Klose. Scegliere di puntare sul ritorno dei giocatori in prestito, Floccari e Zarate su tutti, ad inizio stagione sembrava senza dubbio una scelta corretta che però, nel corso della stagione, non ha dato purtroppo gli esiti sperati. L’esigenza di gennaio è senza dubbio quella di vendere i giocatori in esubero ed investire il ricavato su giocatori di primo livello perché mai come quest’anno la Lazio può pensare in grande. Un appuntamento, quello del mercato invernale, che non si dovrà fallire.

 

PORTIERI

Marchetti: 7,5 – Perché continui a non essere convocato in Nazionale è un mistero al quale prima o poi Prandelli sarà tenuto a dare una spiegazione. Attualmente è probabilmente il miglior portiere della scena italiana insieme a Buffon. Deciso e concentrato da sicurezza all’intero reparto. Determinanti le sue prodezze contro la Juventus a Torino e l’Inter a Roma. Unica sbavatura di questa prima parte di stagione l’incertezza sul gol di Pjanic nel derby;

Bizzarri: 6,5 – Quando è chiamato in causa il portiere argentino risponde sempre presente senza far rimpiangere Marchetti. Una riserva di lusso che probabilmente troverebbe spazio come titolare in molte rose di Serie A. Non a caso, con l’avvicinarsi del mercato di gennaio, il suo nome è insistentemente accostato al Bologna. Sarebbe un errore cederlo;

Carrizo: 6,5 – Ad agosto sembrava destinato a lasciare Roma. Poi il suo ingaggio ingombrante ed il suo status di extracomunitario hanno fatto si che l’estremo difensore non lasciasse Formello. Schierato a sorpresa titolare in Coppa Italia contro il Siena, unica apparizione stagionale, Carrizo salva ripetutamente la Lazio da una debacle che avrebbe avuto del sensazionale e la trascina ai quarti di finale neutralizzando ben due tiri dal dischetto nella roulette dei rigori divenendo l’eroe di giornata. Un giusto premio per la professionalità sempre dimostrata.

 

DIFENSORI

Biava: 7,5 – Nonostante la carta d’identità la sua dedizione ed una forma fisica invidiabile lo rendono il cardine della retroguardia biancoceleste. Ogni stagione è chiamato a mettersi in gioco per conquistarsi un posto da titolare ed ogni volta riesce a rovesciare le gerarchie dei mister di turno. Affidabile e concreto, sta vivendo una delle migliori stagioni della sua carriera;

Dias: 6,5 – Finalmente è tornato il Dias che tutti conoscevamo e non la brutta copia spesso vista in campo lo scorso anno. Ogni tanto, come al suo solito, accusa qualche passaggio a vuoto. Tuttavia, quando la posta in palio è importante, riesce a mantenere la concentrazione. La sua classe, invece, è fuori discussione. Imperiosa la sua prestazione nel derby;

Ciani: 6,5 – Il roccioso centrale francese, arrivato a Roma in sordina negli ultimi giorni di mercato, ci ha messo un po’ per calarsi nella realtà del campionato italiano e guadagnarsi la fiducia di Petkovic. Incerto nelle prime uscite in maglia biancoceleste ha poco alla volta maturato sicurezza nei propri mezzi fino a diventare una validissima alternativa per far tirare il fiato alla coppia titolare Dias-Biava. A volte poco bello a vedersi ma comunque efficace ed all’occorrenza senza fronzoli;

Radu: 7 – Con il suo rientro in campo dopo il lungo infortunio che gli ha fatto saltare buona parte del girone di andata, la Lazio sembra aver finalmente trovato la quadratura del cerchio. Ha portato solidità al reparto difensivo che, non a caso, dal suo rientro è divenuto uno dei meno perforati del campionato;

Konko: 6,5 – Le qualità dell’esterno francese sono note a tutti. Corsa e duttilità tattica sono le sue armi migliori. Peccato per gli infortuni che spesso e volentieri ne condizionano il rendimento. Quando è in campo, Il suo apporto sull’out di destra fa la differenza. Se acquisisse coraggio arrivando a crossare dal fondo sarebbe un giocatore completo;

Scaloni: 6 – Impiegato di rado, quando è chiamato in causa sfodera sempre prestazioni di sostanza. Tatticamente ineccepibile, mette la sua esperienza a favore della squadra sia quando in campo che negli spogliatoi.

Cavanda: 6 – Una delle note liete di questa prima parte di stagione. L’esterno destro, affacciatosi alla Serie A sotto la gestione Reja, sembrava essersi definitivamente perso quella fredda notte di Torino di due anni fa quando Krasic gli fece ripetutamente girare la testa. Dopo un anno e mezzo passato in giro per l’Italia in prestito, a sorpresa ha fatto ritorno alla casa madre questa estate dove Petkovic ha deciso di dargli fiducia. Fiducia che Cavanda ha ripagato finora appieno con prestazioni di qualità e quantità che lo hanno reso una valida alternativa nello scacchiere tattico del mister serbo;

Lulic: 5,5 – E’ la delusione del girone di andata biancoceleste. Le scorribande tutte accelerazioni e dribbling della scorsa stagione sono un ricordo sbiadito. Frenato da un infortunio ad inizio stagione, da quando è rientrato in campo fatica a trovare ritmo e rendimento. Spesso e volentieri sembra frenato tanto da non tentare dribbling che per lui sarebbero da abc del calcio. Leggermente meglio nelle ultime due apparizioni stagionali con Inter e Sampdoria. La speranza è che si tratti di reali segnali di ripresa;

Diakité: 6 – Relegato ai margini per questioni legate al mancato rinnovo del contratto, il francese, rivelazione dello scorso campionato biancoceleste, ha continuato con estrema professionalità ad allenarsi duramente per tutta la stagione. Petkovic ha deciso di premiarlo in Coppa Italia contro il Siena quando Diakité ha giocato a sorpresa titolare fornendo un’ottima prestazione. Ritrovato il campo, Diakité sembra aver ritrovato anche la voglia di sedersi intorno ad un tavolo con Lotito per parlare di rinnovo;

Zauri: s.v.

Stankevicius: s.v.

 

CENTROCAMPISTI

Ledesma: 7 – E’ il faro indiscusso della manovra biancoceleste. Vero e proprio metronomo del centrocampo, probabilmente è uno dei pochi elementi insostituibili della rosa laziale. La sua continuità di rendimento stupisce sebbene oramai sia una costante;

Gonzalez: 7,5 – La sua presenza è fondamentale per gli equilibri della squadra. Lo ha capito anche Petkovic che dopo averlo tenuto fuori in sole due occasioni in campionato, contro Napoli e Catania, rimediando due batoste, non ha più saputo rinunciarvi. Corsa, sostanza ed inserimenti. Instancabile motorino del centrocampo biancoceleste. E’ la stagione della maturazione e della consacrazione. Sta diventando a tutti gli effetti un top player. Su di lui circolano insistenti voci di mercato che vorrebbero l’interesse di grandi club europei. Non a caso Lotito è intenzionato ad adeguargli il contratto raddoppiandogli lo stipendio;

Hernanes: 7 – La nuova collocazione tattica affidatagli da Petkovic nello scacchiere biancoceleste sembra aver restituito nuova linfa al centrocampista brasiliano. Una partenza esaltante con già sette reti all’attivo e soprattutto una maggiore sicurezza e coinvolgimento nella manovra. Sembrano lontane anche le pause di riflessione che hanno caratterizzato, negativamente, il rendimento del giocatore nelle scorse stagioni. Se supererà indenne il periodo gennaio-marzo, generalmente per lui critico, avrà sicuramente un ruolo fondamentale nella corsa per la Champions della squadra capitolina;

Candreva: 7 – Entrato nelle grazie dei tifosi a suon di corsa, dedizione e dribbling è stato definitivamente designato idolo con il gol nel derby. Le qualità del giocatore, arrivato in sordina nel mercato di gennaio dello scorso anno, sono oramai fuori dubbio. La costanza di rendimento è probabilmente l’aspetto che colpisce maggiormente. Dovrebbe solo limitare la ricerca delle conclusioni dalla lunga, a volte lunghissima, distanza;

Mauri: 7,5 – Se avesse anche il dribbling da aggiungere alle frecce del suo arco sarebbe probabilmente uno dei trequartisti più completi in circolazione. Sopperisce a questa carenza a suon di inserimenti e giocate spettacolari che fruttano assist al bacio per i compagni. Insieme a Ledesma e Klose è un elemento insostituibile della rosa. Probabilmente, è l’unico giocatore in squadra che non ha un vero e proprio sostituto. Un’osservazione della quale occorrerebbe tenere conto in fase di calciomercato poiché sul giocatore pende sempre la mannaia del calcio-scommesse;

Cana: 6 – Arrivato a Roma con l’etichetta del vice-Ledesma il giocatore albanese fatica a ritagliarsi un ruolo nelle gerarchie di Reja prima e Petkovic ora. Non è un vero e proprio regista e non è un vero e proprio mediano. Spesso irruento e falloso, colleziona un’incredibile schiera di ammonizioni. Torna comunque utile alla causa quando c’è da soffrire. Le sue doti da guerriero sono infatti fuori discussione. Spesso in questa stagione è stato impiegato come difensore centrale, ruolo ricoperto anche nella nazionale di casa e dove sembra potersi esprimere meglio che a centrocampo;

Onazi: 6 – Insieme a Cavanda è l’altra nota lieta di questo primo scorcio di stagione. Il giovane nigeriano salito in prima squadra dalla primavera è stato spesso chiamato in causa da Petkovic e ha sempre risposto presente. Sontuosa la sua prestazione a Londra in Europa League. Con il rientro a tempo pieno di Brocchi e Cana tuttavia, è stato meno impiegato rispetto all’inizio di stagione. La giovane età ed il suo temperamento lo rendono comunque un giocatore di sicuro avvenire;

Ederson: 6,5 – Quello del brasiliano è più un voto sulla fiducia. Impiegato con il contagocce poiché ad una classe e sostanza immensa si contrappone una fragilità muscolare altrettanto impressionante che lo tiene più tempo in infermeria che sui campi di gioco. Tuttavia, quando chiamato in causa da Petkovic ha sfoderato prestazioni degne di nota mettendo a segno ben due reti, una in campionato e l’altra in Europa League, fondamentali per il cammino della Lazio. Se risolve i suoi guai muscolari può ritagliarsi un ruolo da protagonista;

Brocchi: 6 – Alle prese dalla scorsa stagione con un infortunio fastidioso, il giocatore è riapparso quest’anno in campo anche se, nella sostanza, per pochi minuti complessivi. Le sue caratteristiche sono note a tutti e sicuramente sono utili alla causa biancoceleste. La speranza è quella di riuscire a recuperare il giocatore a tempo pieno;

Foggia: s.v.

Matuazalem: s.v.

Sculli: s.v.

 

ATTACCANTI

Klose: 9 – Inutile sprecare aggettivi per il tedesco. Siamo semplicemente al cospetto di un campione. Senza di lui in campo, almeno in campionato, la Lazio non punge. Segna anche quando infortunato (vedi con l’Inter) ed i suoi gol non sono mai banali ma anzi, spesso e volentieri decisivi. Anche se non segna trascina la squadra e trasmette sicurezza e convinzione ai suoi compagni. Un vero leader senza tempo;

Kozak: 6 – Spesso chiamato in causa da Petkovic come vice-Klose, il ceco quest’anno ha una doppia personalità. Bomber spietato in Europa League dove con cinque reti messe a segno ha trascinato la Lazio ai sedicesimi di finale; spuntato in campionato dove spesso e volentieri è riuscito a divorarsi gol praticamente già fatti. Il gigante ceco gode di grande stima dalle parti di Formello ed effettivamente il gol è sempre stato nelle sue corde. In questi anni ha sempre dimostrato di vedere la porta come pochi altri. La speranza è che inverta presto la rotta anche in campionato;

Floccari: 5 – La scorsa estate sembrava destinato a lasciare la Lazio ma mister Petkovic ha insistito con la dirigenza perché il giocatore restasse a Roma. Il centravanti calabrese, seppur impeccabile dal punto di vista dell’impegno, non è riuscito però a ripagare tanta fiducia;

Rocchi: 5 – Ad inizio stagione ha accettato di buon grado il ruolo di capitano non giocatore. Ora, con il mercato alle porte, sono affiorati i primi malumori che, molto probabilmente, lo porteranno dalle parti di Milano, sponda Inter. Il suo contributo alla storia biancoceleste nel corso di questi anni è cosa nota. L’apporto nella stagione in corso è però veramente scarso per un bomber del suo livello. Impiegato, seppur di rado, è riuscito a sbagliare per ben due gare di seguito, due gol a portiere saltato. Un vero peccato che la storia tra Rocchi e la Lazio finisca così;

Zarate: 2 – Chi sperava nella parabola del ritorno del figliol prodigo si è presto dovuto ricredere. Dire che il giocatore deve ritrovar se stesso per tornare quello della prima stagione biancoceleste è oramai un’eresia. La triste realtà è che probabilmente il vero Zarate è quello che osserviamo ciondolare sui campi di Serie A alla ricerca intestardita di inutili dribbling spesso falliti e follemente innamorato di quel pallone che continua a fissare con gli occhi puntati verso il basso. Un giocatore che non alza lo sguardo dal pallone non è un giocatore di calcio. Un tempo osannato dai tifosi oramai è oggetto di fischi copiosi quando lo speaker legge le formazioni e Zarate decide di accomodarsi in panchina. Cosa che succede sempre più di rado dal momento che l’argentino, spesso e volentieri, preferisce tornare a casa piuttosto che accettare le decisioni di Petkovic. Oramai ai margini della squadra, per sua stessa decisione, l’unica speranza dalle parti di Formello è che il giocatore decida di accettare un trasferimento che però Zarate asseconderebbe solo in caso si trattasse di un club di primo livello. Cosa che, oramai, sembra solo un’utopia.

Rozzi: s.v.   

 

Petkovic: 7,5 – E’ la vera sorpresa del campionato. Arrivato a Roma tra lo scetticismo generale e con l’etichetta di sconosciuto il tecnico serbo ha saputo poco alla volta conquistare la ribalta. Dopo un precampionato da dimenticare ha avuto l’intelligenza di fare un passo indietro rispetto alle sue idee di calcio totale e saper scendere a compromessi con la rosa a disposizione così da sfruttarne al meglio le caratteristiche. Da lì è iniziata l’incredibile cavalcata che ha portato la Lazio alla sosta in seconda posizione in campionato, ai sedicesimi di Europa League senza sconfitte nel girone ed ai quarti di Coppa Italia. Solidità difensiva e concretezza in attacco. Equilibrio incredibile a centrocampo che ha reso la Lazio una squadra solida ed in grado di sopperire, a dicembre, all’inevitabile calo fisico senza conseguenze. Ha sfatato definitivamente il tabù dei big match portando a casa tre vittorie (Milan, Roma e Inter), un pareggio allo Juventus Stadium ed una sola sconfitta contro il Napoli. Ecco, l’unica pecca è stata affrontare i match contro Napoli e Catania rinunciando ad un incontrista e rimediando due sonore sconfitte. Ma il tecnico serbo, deciso, con carattere, sempre pacato e mai sopra le righe, ha saputo imparare dal passato.

 

Alla ripresa contro il Cagliari Petkovic avrà l’opportunità di eguagliare il record di punti nel girone di andata fatto segnare dalla Lazio nell’anno del suo secondo scudetto. Un traguardo sicuramente importante perché sebbene la Juventus capolista sia ad una distanza siderale, arrivare al giro di boa con trentanove punti in cascina significherebbe mettere un tassello importante sulla corsa Champions mai come quest’anno ricca di partecipanti. L’incognita sarà l’arrivo della primavera, da sempre momento decisivo per le sorti della stagione e che spesso ha visto la Lazio in difficoltà. Petkovic sembra avere le idee chiare su cosa occorre migliorare per non perdere il treno anche quest’anno. Ed anche la dirigenza sembra intenzionata a fare la sua parte. Con qualche ritocco nei ruoli chiave e soprattutto se si troverà, in casa o sul mercato, un vice-Klose, l’impressione è che quest’anno la Lazio possa veramente sognare in grande.

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