Il personaggio della settimana: Luis Enrique

Abbiamo scelto Luis Enrique Martínez García come personaggio della settimana. Durante la sua carriera da calciatore, era un centrocampista/ala dal goal facile, ha indossato le maglie di: Sporting Gijón, Real Madrid e Barcellona. Chiude con il calcio giocato nel 2004.

SoccerMagazine

Il 18 giugno 2008 diventa l’allenatore del Barcellona B, squadra delle riserve del Barcellona, prendendo il posto di Josep Guardiola, suo ex compagno di squadra, passato a dirigere la prima squadra. La squadra, militante nella Segunda División B spagnola, nei primi due anni si piazza nelle posizioni alte della classifica. Alla sua terza stagione sulla panchina della squadra B ottiene uno storico terzo posto (miglior piazzamento di sempre per il club) valido per la partecipazione ai play-off, cui non prenderà parte non potendo la squadra militare nella stessa serie del Barcellona.
Viste le ottime cose fatte in Catalogna, Walter Sabatini neo dirigente della A.S. Roma punta su di lui per il nuovo ciclo giallorosso. Luis Enrique si presenta dicendo che la sua squadra dovrà fare un gioco sulla falsa riga del Barcellona.
La sua avventura nella Roma comincia nel peggiore dei modi: perde il preliminare di Europa League contro lo Slovan Bratislava. Anche l’avvio in Serie A non è dei migliori: riesce a vincere la sua prima partita solo alla quinta giornata. Poi perde il suo primo derby e alterna risultati buoni e meno buoni.
Del Barcellona porta solo il possesso palla, molto sterile sin dalle prime partite, fase offensiva spesso nulla e una fase difensiva da brividi. Nonostante problemi sotto gli occhi di tutti lo spagnolo continua con le sue idee, snaturando spesso ruoli a giocatori come Perrotta e Taddei schierati addirittura come terzini bassi.
Ieri, nella partita con la Fiorentina, è sembrato che ormai anche la squadra è nel pallone totale. 3 espulsioni, di cui quelle di Gago e Bojan, soprattutto, che denotano un malessere nella squadra. Il mancato utilizzo di Totti ha fatto il resto. Il tecnico ha dichiarato: “Se dovessi capire che la squadra non è più dalla mia parte, me ne andrei, ma adesso non è così”, la squadra sembra essere dalla sua parte, la società sta iniziando ad avere dubbi, tanto da dare una fiducia con riserva, “Non si può lasciare Totti in panchina” ha tuonato Baldini. L’avventura di Luis Enrique in Italia non è partita nel migliore dei modi, e la partita con la Juventus sarà probabilmente l’ultima chiamata per lui, partita che inizia già in salita poiché dovrà inventarsi la difesa dopo l’espulsione di Juan, gli infortuni di Burdisso e Kjaer e la probabile prova tv per Heinze.
Totti ha soprannominato il tecnico “Zichichi”, per le sue “idee” cervellotiche, chi sa se riuscirà a trovarne una per uscire da questa situazione.

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