Inter, il Pagellone 2016/2017: Gagliardini simbolo della stagione nerazzurra

Con la roboante vittoria per 5-2 a San Siro contro l’Udinese si è chiusa la stagione dell’Inter.

L’ennesima stagione di alti, pochi, e bassi, molti; fatta di obiettivi ridimensionati di mese in mese, intense fiammate e delusione, tanta. In mezzo arrivi e partenze, sopratutto in panchina.

Ecco i voti di tutti i protagonisti del campionato dell’Inter 2016/2017.

Stefano Vecchi all'Inter - Fonte: inter.it
Stefano Vecchi all’Inter – Fonte: inter.it
PORTIERI

Handanovic 7,5: pochissimi errori per uno dei giocatori più costanti del Biscione, il portiere sloveno si conferma anche quest’anno trai i migliori, come al solito molte delle sue parate hanno salvato e messo pezze a partite disastrate. Saracinesca, di quelle che reggono anche agli urti più forti.

Carrizo 6,5: poco utilizzato ma comunque sempre concentrato, un valido secondo che saluta l’Inter in uno dei momenti peggiori, spiace vederlo andare via così ma la sua coscienza è pulita.

Berni s.v.

Radu s.v.

DIFENSORI:

Miranda 7: il difensore migliore in casa Inter, qualche ingenuità l’ha commessa anche lui ma nel complesso la sua resta una stagione di alto livello, tra i pochi costanti e concentrati sempre, si è issato a leader e ha diretto il gioco del reparto arretrato nerazzurro assumendosi tutte le responsabilità del caso; tra i pochi da riconfermare.

Murillo 5: troppi errori grossolani portano la sua insufficienza da lieve a grave. Non è sempre stato un disastro ma la facilità nel causare rigori, la poca lucidità che a volte lo abbandona, ancora non lo rendono un difensore affidabile, manca la costanza per un giocatore che deve dare di più; il classico studente che può impegnarsi ma la testa è sempre troppo per aria.

Andreolli 6,5: utilizzato molto poco ma impossibile non dargli la sufficienza, sopratutto per quanto fatto contro la Lazio; sapere di poter ottenere buone prestazioni nonostante il poco utilizzo è certamente un’ottima notizia.

Medel 6,5: anche per lui sufficienza piena, jolly tra difesa e centrocampo , il pitbull non ha deluso, in mezzo al campo ha sfruttato grinta e fiato per recuperare e filtrare i palloni; dietro ha sostituito i vari infortunati con carattere e consapevolezza, la sua stagione si rivela positiva.

Santon 6: un sei politico per l’italiano che tutto sommato non ha fatto peggio di altri, non ha brillato ma nemmeno è sprofondato così tanto; fermato dagli infortuni, si è rivelato utile quando schierato, certo non è uno dei pilastri da cui ripartire, ma alla fine si può salvare.

Nagatomo 5: male il giapponese, la sua stagione può essere tranquillamente riassunta nel folle errore commesso contro il Napoli, un mix di presunzione, superficialità e totale mancanza di concentrazione, esattamente come tutta la sua stagione. Poche giocate e partite dal buon rendimento non lo salvano, questo Yuto è un lontanissimo parente di quello arrivato nel 2011, ma noi gli abbiamo comunque rinnovato il contratto, benissimo.

Ansaldi 5,5: l’argentino ha deluso, arrivato per tentare di risolvere i problemi dei terzini, è finito anche lui nel vortice dei peggiori, poco costante, poco aiutato anche dai tanti infortuni, alla fine non è servito per il salto di qualità, ha una stagione per farci ricredere e lo deve fare.

D’Ambrosio 6,5: l’unico terzino dell’Inter più che sufficiente, di lui si ricordano molte partite tra i migliori, non sono mancati nemmeno i gol, un’annata di tutto rispetto per l’italiano che si è conquistato anche un posto in nazionale; migliorato in fase difensiva, ha imparato ad essere d’aiuto anche in attacco, è una speranza.

Yao s.v.

Sainsbury s.v.

CENTROCAMPISTI:

Brozovic 5: male il croato, soprattutto perché di lui si ricordano più le liti e discussioni derivate da un carattere tutt’altro che semplice, piuttosto che le partite, relegato spesso in panchina, meritevolmente, torna in campo solo quando diventa indispensabile, e risulta incostante e spesso spavaldo e poco concreto, credo proprio si sia rotto qualcosa tra lui e il club.

Kondogbia 6: non possiamo definirla con certezza la stagione del riscatto ma è innegabile che il francese sia migliorato rispetto ad un anno fa, soprattutto nella fase centrale di stagione è stato in grado di offrire buonissime partite e iniziare a mostrare il suo talento, che ancora deve maturare del tutto; la sufficienza non è per nulla risicata, non sale semplicemente perché ancora manca la costanza e la grinta, che sia la terza la stagione migliore?

Banega 5: arrivato come una sicurezza, l’argentino termina la stagione lasciando moltissimi dubbi, tra la difficoltà nel trovargli la posizione migliore e i molti alti e bassi, la sua stagione non può essere sufficiente, si è lasciato trascinare con troppa fretta nel tracollo nerazzurro senza riuscire ad uscirne o a far uscire i suoi, rimandato assolutamente.

Joao Mario 5,5: il portoghese è partito benissimo ma ha finto anche lui per perdersi, la sua insufficienza è lieve solo perché è alla sua prima stagione in un campionato importante e ha lungo ha mostrato al meglio le sue qualità; il suo problema è stato per lo più caratteriale, poca grinta e sicurezza ma l’adattamento sembra riuscito, gli si concede ancora qualche partita per affermarsi.

Gagliardini 6,5: il voto oscilla tra il 6 e il 6,5, l’indecisione è tanta, lo premio perché per mesi è stato sempre tra i migliori in campo. Simbolo assoluto della stagione dell’Inter: quando in forma è devastante ma basta un piccolo problema per trascinarlo in basso e renderlo insicuro, il talento c’è, la testa ancora no, esattamente come la sua squadra. Troppe buone partite però non possono farlo scendere sotto la sufficienza.

ATTACCANTI:

Biabiany 6: poco usato ma mai sotto tono, un sei per la costanza.

Palacio 6,5: nella usa ultima stagione all’Inter el trenza si porta a casa qualche soddisfazione, certamente la sua stagione più complessa a Milano, fisicamente è lontano dai tempi migliore, non si può però negare il grande impegno e la costanza, sempre pronto quando chiamato, avrebbe meritato ben altri addii.

Icardi 7: per alcuni sembrerà un voto esagerato ma, personalmente, credo sia meritato, in una stagione complicatissima, realizza comunque 24 gol (quanto Higuain, e solo quattro in meno del capocannoniere Mertens), capace di superare bene attimi di tensione con dirigenza e tifoseria, la sua crescita è innegabile, e finalmente lo hanno capito anche in argentina.

Perisic 6,5: tra i possibili partenti, il croato anche quest’anno è autore di una stagione positiva, con Icardi e Candreva si trova bene e non disdegna le responsabilità, deve solo imparare a limare alcuni momento di isolamento, non tanti, e può ambire a voti più alti.

Eder 6,5: l’attaccante italiano ha sempre risposto: “presente” quando chiamato, bravo nel sostituire Icardi a fine campionato, utile sotto porta, si è confermato una valida alternativa.

Candreva 6,5: non male la prima stagione all’Inter dell’esterno italiano, molti i cross e le giocate per i compagni, anche i gol non sono mancati, si è reso sempre presente nelle giocate offensive e di lui si ricordano molte buone prestazioni.

Gabigol 5,5: che dire, il mistero di questa Serie A, un gol e tante domande, anche dargli un voto è complicato.

Pinamonti s.v.

ALLENATORI:

De Boer 4,5: molto male l’olandese che si dimostra acerbo per il nostro campionato e ha sulle spalle l’uscita, clamorosa, ai gironi di Europa League. Un disastro.

Pioli 6: se il tracollo delle ultime giornate non fosse stato così clamoroso il tecnico italiano avrebbe meritato più della semplice sufficienza, invece la caduta è stata verticale e ha buttato all’aria mesi ottimi nei risultati e nel gioco, l’arma in più si è rivoltata in fretta contro i suoi e ha finito per non capirci più nulla; peccato. Ah, mister, ci deve un derby, non se lo scordi.

Vecchi s.v.

TIFOSI 8: gli unici estremamente, assolutamente, ultra positivi di questa stagione. Per alcuni possono sembrare un po’ bizzarri, noi li definiamo semplicemente innamorati pazzi di questa società che sette anni fa incantava il mondo del calcio e oggi gli fa storcere il naso. Eppure loro non mancano mai, mai. Se solo l’Inter, in tutte le sue componenti, imparasse a prendere un po’ più da loro…

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