Inter, parla Jonathan: “Tanta sfortuna con l’Atalanta. Ora pensiamo all’Udinese”

La sfortuna ed un calo di concentrazione hanno impedito all’Inter di vincere contro l’Atalanta che alla fine ha sconfitto i nerazzurri di Mazzarri per 2-1.

Fonte: inter.it
Jonathan. Fonte: inter.it

E’ questo il succo delle dichiarazioni di Jonathan, terzino dei milanesi, che ha parlato ai microfoni di ‘Inter Channel’: “Aspettavo una partita difficile perchè loro hanno qualità là davanti, dopo il gol del pareggio abbiamo fatto una bella partita. Loro hanno avuto opportunità come noi, ma la palla non voleva entrare, vedi i tre pali. Una partita che alla fine ha visto un calo di concentrazione da parte nostra, che ha visto l’Atalanta andare a segno. Io ho visto il portiere in uscita, allora ho provato il pallonetto. Era una partita che potevamo vincere, ora dovremo rifarci con la prossima. Dopo il nostro gol li abbiamo ricacciati indietro, abbiamo palleggiato e gestito bene, loro però hanno chiuso bene tutti gli spazi”. Il difensore si sofferma sull’umore dello spogliatoio, che non sprizza di certo di felicità per la sconfitta ma che guarda con ottimismo alle gare future: “Nello spogliatoio c’era dispiacere, ma anche tranquillità, perchè a fine partita i tifosi ci hanno applauditi, sappiamo che le sconfitte fanno parte del calcio, speriamo di entrare concentrati dal primo minuto nella prossima partita contro l’Udinese. Abbiamo tre giorni per preparare bene la partita e per parlare col mister, per non commettere più gli errori commessi”. Infine, Jonathan svela qualche retroscena tattico che ha riguardato da vicino la sua prestazione:“Nell’intervallo il mister ha detto a Cambiasso di darmi più palloni perchè avevo spesso spazio, nel secondo tempo mi è arrivata di più a palla, peccato non aver sfruttato al massimo queste situazioni”.

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Olivio Daniele Maggio

Originario di Francavilla Fontana, città dell'entroterra brindisino. Laureato in Scienze della Comunicazione e cresciuto praticamente a pane e calcio, coltiva molte aspirazioni tra cui quella di diventare giornalista professionista, ruolo che oscilla su un filo che divide il lavoro e la passione.

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