Juventus, Pogba si confida a FIFA.com: “Voglio diventare il più forte del mondo”

Paul Pogba, premiato dalla FIFA come Hyundai Young Player Award per le sue prestazioni durante il mondiale brasiliano di quest’estate, ha rilasciato una lunga intervista al portale della Federazione internazionale di Football, FIFA.com, narrando delle sue aspirazioni, del suo presente, passato e futuro.

Pogba, (Juventus Fonte: flickr.com Autore: Romana Correale)
Pogba, (Juventus Fonte: flickr.com Autore: Romana Correale)

Tutti sono ormai convinti che tu avrai una grande carriera. Pensi che questo trofeo sia la prova che sei sulla strada giusta per diventare un  grande calciatore?

So che è questo il percorso che devo seguire, in ogni caso. Il calcio è tutta una questione di coerenza. Si può raggiungere la cima molto rapidamente e cadere di nuovo giù con la stessa rapidità. Questo premio è una gran cosa, ma ho bisogno di continuare a crescere e a far bene in ogni partita. Non posso predire il futuro, ma voglio fare tutto quello che è possibile per vincere più trofei possibili. E proprio per questo continuerò a lavorare duro. Il mio obiettivo è diventare il giocatore più forte del mondo.

Vincendo questo premio sei entrato a far parte di un’élite di calciatori che ricomprende Michael Owen, Thomas Muller, Enzo Scifo, Pele e Franz Beckenbauer. Che cosa significa per te vedere il tuo nome al fianco di questi grandi talenti?

Non è come se non sentissi di appartenere alla stessa categoria – è solo che voglio essere anche meglio di loro (sorride). Questo è uno dei miei obiettivi e vincere questo premio mi permette di fare un altro passo in quella direzione. Ma, come ho detto, questo è solo l’inizio e credo che l’unico ostacolo che potrebbe impedirmi di raggiungere un livello successivo sia costituito da me stesso. Ho bisogno di continuare a progredire e devo volerlo sempre di più.

Chi vedi al momento più forte di te nel tuo ruolo?

Penso che in questo momento ci sono ancora molti giocatori migliori di me, ma non devo preoccuparmi di questo tipo di paragoni. Io devo solo cercare di fare il mio lavoro al massimo delle mie possibilità. Ci sono molti centrocampisti che ammiro e osservo tutti per aiutare a migliorarmi. Potrei citare, per esempio, Yaya Toure che è un calciatore con caratteristiche simili alle mia, anche dal punto di vista fisico, solo che ha più esperienza di me. Abbiamo più o meno lo stesso stile di gioco, anche se lui è più offensivo.

Ci sono volte in cui ti piacerebbe premere il tasto “pausa” e assaporare il successo che la tua carriera ti ha portato fin’ora?

No, al contrario, io non sono fatto così. Sono in grado di assaporarla vincendo premi come questo e altri trofei. Questo è il mio modo di essere: voglio sempre di più. Per me non è mai abbastanza. Sono un vincente e non amo perdere. Fisso sempre nuovi obiettivi e nuove sfide perché è proprio questo che mi fa migliorare e devo mantenere questa mentalità. Sono fatto così.

Qual è la differenza tra il Pogba di oggi e quello di prima della Coppa del Mondo?

La differenza è che oggi c’è un Paul Pogba cresciuto. Un Paul Pogba che ha visto… Non la coppa del mondo scivolare via, ma un sogno d’infanzia. La sconfitta contro la Germania ha rafforzato in me il desiderio di vincere il Mondiale con la Francia, con la maglia del mio paese. Sento di essere migliorato e ora ho nuovi obiettivi e una rinnovata ambizione.

A ventun’anni ricopri una posizione, sia nel club che nella nazionale, che comporta molte responsabilità. Sei spaventato dalla pressione?

Per essere il migliore hai bisogno di sentire addosso la pressione. Ad esempio, giocatori come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi sono sempre sotto pressione. A volte capita di non vederli felici nonostante abbiano segnato. È proprio questa attitudine che ti permette di alzare il livello del tuo gioco e delle tue ambizioni.

l’ex tecnico della Juventus, Antonio Conte, e l’attuale commissario tecnico della Francia, Didier Deschamps, sono stati entrambi centrocampisti bianconeri, come te. Cosa ti hanno lasciato questi due allenatori?

Sono migliorato con tutti e due. Deschamps, ad esempio, mi conosce benissimo e sa come gestirmi. Mi aiuta a migliorare ogni giorno, che sia allenamento o in partita. Lui mi dà quella voglia di dare il massimo. Mi dà sempre i consigli giusti ed è sempre onesto con me. Come giocatore apprezzi tanto ricevere così tanta fiducia e incoraggiamento dal tuo allenatore. La cosa che mi dice sempre è: “rimani concentrato e fai le cose semplici”. 

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