La piaga dei terzini bianconeri

Da quando la Juventus è tornata in serie A, dopo lo tsunami calciopoli due sono stati i ruoli che hanno fatto maggiormente disperare il popolo bianconero, i terzini.  Ceduto Zambrotta al Barcellona, non si è più trovato un laterale basso all’altezza anche perchè il buon Zebina ha iniziato ad infortunarsi a ripetizione.

fonte: Galaxy fm su flickr.com

Nell’anno del ritorno in A, stagione 2007/2008 i terzini destri sono Zebina e Grygera, i terzini sinistri Molinaro e Chiellini. Balzaretti (che alterna con Criscito, di cui parleremo a breve, la titolarità in nazionale) viene ceduto alla Fiorentina. Alla 4° giornata di campionato, in occasione di Roma-Juve cambiano le gerarchie della formazione di Ranieri: Criscito, schierato centrale con Andrade, si fa uccellare da Totti e da quel momento non vedrà più campo; Ranieri sfrutta l’intuizione di Deschamps mettendo Chiellini in mezzo in coppia con Legrottaglie visto che Andrade, nello stesso incontro subisce l’ennesimo grave infortunio. A gennaio Criscito tornerà al Genoa dove si proporrà come uno dei terzini sinistri migliori del campionato. Nella stagione successiva, viene confermato il tandem di destra, mentre a sinistra si sceglie di far tornare De Ceglie, l’anno prima protagonista di un buon campionato a Siena, mentre viene rinnovato il prestito di Criscito al Genoa.  La Juve di Ranieri si arrampica fino al 2° posto in campionato ma è proprio sulle fasce difensive  che tutti gli addetti ai lavoro certificano la mancanza di quel qualcosa in più che avrebbe potuto portare ad un insperato successo. Nonostante il buon campionato alla terz’ultima giornata Blanc e soci decidono di esonerare Ranieri e chiamare Ferrara, che verrà poi confermato allenatore per l’annata successiva. E’ l’anno dei presunti grandi acquisti, Diego e Melo su tutti, ma anche dell’eroe mundial Fabio Grosso e di Martin Caceres giunto in prestito dal Barca. Criscito invece viene ceduto in comproprietà sempre al Genoa, mentre a Gennaio lascia la compagnia Molinaro, sicuramente non un fenomeno con i piedi  ma giocatore dall’ impegno costante. La stagione sarà fallimentare, Ferrara esonerato a metà stagione, Grosso si rivelerà flop clamoroso mentre tutti si aspettano il riscatto di Caceres, uno dei pochi positivi nella stagione. Ovviamente viene lasciato al Barca. Stagione 2010/2011 e nuova rivoluzione, Del Neri allenatore. Il buon Criscito, dopo annate sempre migliori e ormai titolare fisso in azzurro,  viene ceduto totalmente al Genoa come conguaglio per l’acquisto di Bonucci (valutato 15.5 milioni ora fa la panchina a Barzagli preso per 350 mila euro). A destra arriva Motta, presto diventato bersaglio dei tifosi per le continue prestazioni insufficienti, Grosso è messo addirittura fuori rosa, mentre insieme a De Ceglie completa il reparto il giovane Traorè, riserva delle riserve all’Arsenal. Ennesima stagione fallimentare con Grosso che da fuori rosa diventa titolare fisso visto che De Ceglie e Traorè sono sempre rotti. In questa stagione probabilmente risolto il problema terzino destro con Lichtsteiner (i tifosi facciano i dovuti scongiuri) a sinistra viene preso Ziegler a parametro zero e  reduce da ottime stagioni alla Samp. Grosso è in pratica fuori rosa. Dopo soli due mesi Ziegler viene spedito in Turchia, De Ceglie e Grosso sono i titolari.  Ma l’inizio di De Ceglie è sconfortante: espulsione con rigore alla seconda giornata, pasticcio da cui scaturisce l’angolo del gol di Portanova alla quarta giornata. I tifosi sperano in gennaio…in caso contrario scommettiamo che l’epurato Grosso a breve sarà titolare fisso?

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