Lazio-Sampdoria 2-0: Candreva e Lulic riaccendono le speranze europee

Nell’incontro del lunchtime all’Olimpico di Roma si sfidano Lazio e Sampdoria. I padroni di casa provano l’aggancio last minute alle posizioni che permetterebbero l’accesso all’Europa League, mentre ai blucerchiati, salvi da tempo e con poco da chiedere ancora a questo campionato, servirebbe un miracolo per scalare la classifica fino al sesto posto.

Credit foto AC Siena
Credit foto AC Siena

Gli undici iniziali presentano alcune novità dell’ultimo minuto: nella Lazio in porta gioca Berisha e non Marchetti, mentre in attacco non c’è Miroslav Klose, che non va nemmeno in panchina, sostituito da Helder Postiga. Nella Samp confermato il 4-2-3-1, con Eder, Soriano e Gabbiadini a supporto dell’unica punta Maxi Lopez (Okaka si accomoda in panchina). Primi 20 minuti piuttosto noiosi, poi la partita si accende e arriva la prima vera occasione da gol: al 21° Gabbiadini raccoglie un calcio d’angolo basso e la calcia di prima al volo di sinistro, con la palla che sorvola di pochissimo la traversa. Dieci minuti dopo la Lazio risponde: nel giro di pochi secondi serie di tiri verso la porta che impegnano seriamente Da Costa, l’ultimo è di Candreva, poi l’azione si conclude con un nulla di fatto. Al 42′ finalmente la gara si sblocca: Keita dopo un ottima giocata mette in mezzo una palla bassa, su cui si avventa Candreva: la sua conclusione non è perfetta ma supera Da Costa. 1-0 e rete numero 9 in stagione per l’ex Udinese, come al solito tra i migliori in campo. Gol che arriva in un momento perfetto, si va al riposo con un vantaggio preziosissimo per la Lazio, adesso a soli due punti dall’Inter quinta.

Al rientro, la Samp non perde tempo e cerca di riportare il match in equilibrio: al 57′ da punizione Gabbiadini impegna seriamente Berisha. Ma l’episodio che potrebbe cambiare la partita avviene un minuto dopo: secondo cartellino giallo per Lucas Biglia e Lazio che rimane in 10. I due tecnici iniziano con la girandola dei cambi: Reja inserisce Mauri al posto di un evanescente Postiga, e Mihajlovic (dalla tribuna) sostituisce Maxi Lopez con Okaka. Ma la Lazio sembra essere tornata quella stoica dell’anno scorso: nonostante l’uomo in meno attacca a spron battuto e al 72′ viene premiata con un gol. E’ il neo entrato Stefano Mauri a servire un pallone invitante in mezzo, su cui arriva in corsa Senad Lulic e con un piattone imparabile gonfia la rete portando la Lazio sul 2-0. Gol fondamentale per gli uomini di Reja che devono resistere per meno di 20 minuti e proteggere il preziosissimo vantaggio. Da segnalare l’ingresso, al 75°, del 17enne Joseph Minala, calciatore sulla cui età si è dibattuto molto nei mesi scorsi. Non succede più nulla di rilevante fino al triplice fischio e la Lazio porta a casa 3 punti fondamentali per la corsa all’Europa League, che fino a qualche settimana fa sembrava pura utopia.

Una Lazio spietata che nonostante abbia giocato più di metà del secondo tempo con un uomo in meno conquista punteggio pieno in un Olimpico come al solito semi-deserto. E’ la terza vittoria consecutiva per gli uomini di Reja, record per questo campionato. Domenica prossima, però, c’è un impegno ostico: biancocelesti impegnati in trasferta contro il Napoli.

La Sampdoria non tornerà certamente felice in quel di Genova, dato che per buona parte della gara ha dominato ed ha avuto anche l’opportunità di giocare con un uomo in più nella ripresa. Con la sconfitta odierna anche la residua fiammella di speranza di un posto in Europa League viene spenta. I blucerchiati però hanno ottime basi e l’anno prossimo, con qualche innesto di qualità, potrebbero affacciarsi nella parte alta della classifica.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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