Mancini chiarisce la sua posizione: “Cè sempre la possibilità dell’addio”

Tra gli ospiti de “La Domenica Sportiva“, nota trasmissione serale di Rai 2, c’è stato anche l’allenatore dell’Inter Roberto Mancini.

Roberto Mancini (fonte: www.inter.it)
Roberto Mancini (fonte: www.inter.it)

Il tecnico nerazzurro ha commentato la vittoria odierna dei suoi per 4-1 in casa dell’Atalanta, ma ha parlato anche della situazione generale della squadra, nonché di quella personale. Ecco quanto riportato da fcinternews.it:

La copertina quest’oggi è tutta per Fredy Guarin. Come lo hai trasformato?
“Guarin ha qualità importanti, doveva prendere confidenza e fiducia nei propri mezzi. Ora magari psicologicamente sta meglio, è più tranquillo, ma la qualità l’ha sempre avuta. Come l’ho trasformato? Eh, sono cose segrete queste (ride, ndr)”.

Inter sulla buona strada?
“Quando si cambia all’inizio è normale avere delle difficoltà. I miei dettami tattici sono completamente diversi da quelli di Mazzarri, per cui è anche normale fare degli errori. Ancora oggi li abbiamo commessi, ma è normale”.

Giudizio sul mercato?
“Il mercato ha portato qualche giocatore importante, qualcuno più giovane, qualcuno meno, ma sicuramente daranno una mano. Se poi ottieni i risultati, la squadra acquista fiducia e tutto diventa più facile. Si lavora anche meglio”.

Il modulo migliore è il 4-3-1-2?
“In questo momento il modulo migliore è il 4-3-1-2, ma per il futuro giocare con le ali può portare benefici. Non è una questione di modulo, ma di mentalità. Più moduli si sanno fare più ci sono vantaggi per la squadra”.

Cosa hai pensato quando Icardi non ha esultato in accordo con il procuratore?
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“Se segna ogni domenica va bene anche che non esulti (ride, ndr). Ho sorriso, perché penso che non ci sia niente di più bello che esultare dopo il gol”.

Scaricato Vidic?
“No, assolutamente. Vidic è importante, abbiamo il campionato e l’Europa League da affrontare e ci servirà. Stiamo valutando l’acquisto di Felipe per via degli infortuni, per cui potremmo avere qualche problema a livello numerico, ma aspettiamo”.

L’Europa League è un obiettivo?
“Ovviamente, ma è un obiettivo molto difficile, soprattutto quest’anno che dalla Champions sono scese buone squadre. E’ chiaro che conta anche la fortuna. Magari può capitare che due squadre forti si incontrino durante il cammino e quindi qualcuna venga eliminata. Non sempre arrivano in fondo le squadre migliori. Però anche le altre squadre quando incontrano l’Inter sanno di affrontare un club blasonato. Intanto pensiamo al Celtic”.

Come si fa a far migliorare Ranocchia sotto la cattiveria agonistica?
“Ranocchia è un buon giocatore. Una volta dissi che è troppo buono, è la verità. Forse dovrebbe essere più furbo, ma si impegna e dà tutto quel che ha. Oggi può esser criticato per il colpo di testa di Pinilla, ma ha giocato una gran partita per il resto. Gli manca quel qualcosa per essere più cattivo. E’ un giocatore pulito, forse troppo”.

Dove si può ancora migliorare? E Kovacic?
“L’Inter deve migliorare in tutto. Due vittorie non cambiano nulla. Kovacic gioca troppo da ragazzo, ma ha qualità importanti e dovrebbe fare la differenza per la classe che ha”.

C’è una clausola nel tuo contratto per lasciare quando vuoi?
“Nella vita si deve sempre lasciare quando si vuole, quando non si sta bene o si vuole cambiare. Questo per dire che comunque ci sarà sempre questa possibilità, ma non esiste alcuna clausola”.

Eri sincero quando dicevi che con Mazzarri l’Inter avrebbe qualche punto in più?
“Con Mazzarri, sono sincero, credo che l’Inter potesse avere più punti con lui. E’ chiaro che, cambiando allenatore, si fa una scelta diversa, si fanno valutazioni diverse, per cui si mette in conto anche di perdere qualche punto in più che probabilmente con Mazzarri non si sarebbero persi. La squadra era stata costruita per lui”.

Come giudichi il pareggio della Juve?
“Non so se la Juve ha sbagliato l’approccio alla gara, non ho visto la partita, ma il Cesena a me sembra molto migliorato dopo il mercato. E’ anche difficile mantenere sempre lo stesso atteggiamento. Ci può stare un calo. Tevez in panchina con me? No, in panchina mai. Giocava molto spesso in coppia con Aguero”.

In Inghilterra si sbaglia l’approccio alla gara?
“No, lì è diverso. Riescono subito ad entrare in partita, sono bravissimi in questo ma è un calcio diverso”.

Giovedì torna l’EL. L’Inter farà i numeri contro il Celtic? Ormai ci sono squadre blastonate, non è più una ‘coppetta’…
“Speriamo, speriamo di fare bene contro il Celtic (ride, ndr). E’ diventata una competizione molto affascinante, soprattutto da quest’anno che la vittoria consente di accedere alla prossima Champions League”

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