Mazzarri, dalla Roma alla Roma: racconto di un viaggio che termina laddove era iniziato

Dalla Roma alla Roma, il passo è breve. Il tempo necessario per tentare, riuscire, stupire, invogliare ma poi, sul più bello, dire addio. Lasciando agli altri il prestigioso quanto arduo compito di continuare quanto, in quattro stagioni, Walter Mazzarri ha saputo costruire alla guida del Napoli. Una squadra allo sbando quattro anni or sono – naufragata per l’ennesima volta sotto i colpi del sempre verde Totti – costretta ad affidarsi al condottiero di San Vincenzo, cui fu consegnato l’affascinante incarico di risollevare le sorti di una squadra soporifera sotto la guida Donadoni.

 

Dalla Roma alla Roma, il passo è breve. Giusto il tempo di testare con mano il prestigio e le emozioni di potersi finalmente confrontare con le grandi d’Europa, senza il timore di dover a tutti i costi vincere ma con quella rabbia positiva che solo gli anni bui alle spalle sanno ereditarti. Il passo è talmente breve da riuscire a sentirsi, dopo un trionfo in Coppa Italia, già del tutto grandi senza le dovute contromisure, tanto da credersi in diritto di poter snobbare senza grossi rimpianti una coppa come l’Europa League per poi fallire ingenuamente l’appuntamento con il tricolore.

 

 

Dalla Roma alla Roma, il passo è breve. Quanto basta per riuscire a trovare la forza necessaria a farti sentire sempre più forte di tutte le critiche, scese giù come pioggia a dispetto dei risultati conseguiti. Finché arrivi ad un punto, inevitabile, in cui capisci che è arrivato il momento di dire basta. Ed ecco allora che il destino, puntuale come pochi, ti riproietta in un nuovo Roma-Napoli, che sa tanto di flashback per il risultato ma che alla fine, in fondo, non rappresenta altro che l’ultima corsa di un viaggio che Walter Mazzarri ha deciso di terminare laddove era inziato.

 

Dalla Roma alla Roma, il passo è breve. Appena il tempo di guardarsi indietro, sorridere, ed accorgersi di essere fieri per aver dato il massimo. Senza rimpianti.