Mazzarri: “Gioca Pandev. In difesa ci saranno quasi sempre gli stessi. Mi identifico nella squadra e viceversa”

Consueta conferenza stampa per Walter Mazzarri alla vigilia di Novara-Napoli.

Fonte immagine: Danilo Rossetti

Ecco le parole del tecnico:

La partita: “Ieri abbiamo fatto defaticante per cercare di staccare un pò la spina. Sappiamo che il Novara è una forte insidia per il nostro campionato. Noi non dobbiamo sbagliare partita, dipende solo da come ci applichiamo mentalmente e fisicamente. Tesser cambierà modulo? Lo stanno facendo tutti, hanno capito che a volte il gioco del Napoli non è contrastabile. Abbiamo sempre qualche soluzione diversa, gli altri cercando di adattarsi a noi. Questa è una grande nota di merito che ci ha portato a passare il turno nel girone della morte, da squadra italiana che ha fatto più punti. Abbiamo messo sotto squadroni di livello europeo, smentendo anche qualche santone che ci aspettava al guado dell’Europa per vedere se il nostro gioco era redditizio. Il sintetico? Non è un problema”.
Formazione: “Pandev è un giocatore di grandissimo livello, domani giocherà dal primo minuto, al posto di chi mi riserverò gli ultimi minuti per decidere. Inler è da valutare, oltre l’influenza si porta dietro ancora quel problemino alla costola. Anche Gargano non è al meglio. Per fortuna c’è Dzemaili, sono molto contento che si sia sbloccato anche dal punto di vista realizzativo, ha un tiro importante da sfruttare. Tra Maggio e Zuniga deciderò domani chi giocherà. Grava è sempre stato importante, devo valutare se portarlo in panchina al posto di Fideleff. Ma vi dico sin da ora che in difesa giocheranno quasi sempre gli stessi calciatori, è dalla retroguardia che si costruiscono le vittorie di una squadra”.
Espulsione con il Villarreal: “La mia squadra ha risentito del peso della partita, ma il primo tempo è servito da studio. La prima scorretteza io l’ho subito col giocatore che era entrato nella mia area tecnica e mi nascondeva il pallone. Il mio era un segnale per far capire ai miei che bisognava essere veloci e grintosi. Non c’era tempo da perdere. Sorteggio? Non voglio pensarci sino al momento della gara. Non voglio distrazioni”.
Il rapporto con la squadra e i paragoni: “Con l’euforia della Champions non dobbiamo commettere l’errore di sentirci arrivati. Io amo questa squadra, io mi identifico in loro e viceversa. Mi ha fatto piacere essere accostato a Dan Peterson: vedere che la squadra ti ascolta e ti stima è una soddisfazione. Grazie a loro sono arrivato dove sono arrivato. Questa squadra la sento mia”.

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