Milan, Taarabt si racconta: “Ero vicino al PSG, ora sto vivendo un sogno. Mexes un fratello”

Adel Taarabt, arrivato a gennaio al Milan nello scetticismo generale, ha mostrato nelle ultime tre gare tutte le sue qualità, sorprendendo positivamente e felicemente tutti i tifosi rossoneri e fornendo energie fresche a Clarence Seedorf. Il marocchino ha rilasciato una lunga intervista a RMC sport, raccontando la sua esperienza milanese e confessando tutta la sua felicità per la realtà trovata in Italia:

Fonte: mustapha_ennaimi (flickr.com)
Fonte: mustapha_ennaimi (flickr.com)

“Sono arrivato qui da dieci giorni. Per me è un sogno, ho trascorso i dieci giorni più belli della mia carriera. Mi sono allenato per tre volte con la squadra, dopodiché ho giocato a Napoli, in uno  stadio magnifico. Poi ho giocato contro il Bologna a San Siro, in casa, in un altro stadio bellissimo. E infine ieri ho giocato la mia prima partita di Champions League... E ‘stato un sogno per me“.

Il suo trasferimento a Milano ha sorpreso più di qualcuno…

 “Quando ho firmato qui  ho sempre detto che credevo nelle mie qualità e che pensavo di essere all’altezza di giocare al Milan. E’ vero che ha sorpreso molte persone, perché al Fulham non giocavo. Ma ora sono qui, faccio la mia strada e cerco di guadagnare il mio posto a Milano. E ‘ incredibile qui: Milanello, il centro sportivo, sono eccezionali. Nello spogliatoio ci sono grandi giocatori. L’allenatore è Clarence Seedorf, che ha giocato 13 anni a Milano e ha vinto tutto. San Siro è eccezionale. Ieri era la mia prima partita in Champions League ed ho esordito all’andata dell’ottavo di finale contro l’Atletico Madrid! Il giorno prima non ho dormito!  Immaginavo tutti gli scenari e non riuscivo a dormire. E’ un sogno”.

Qual è il giocatore con il quale si sente più vicino nello spogliatoio Milan?

Con Adil (Rami) ho le stesse origini marocchine, parliamo un po’ arabo, quindi ci intendiamo bene. Ma chi mi ha veramente aiutato è Mexes. Io non lo conoscevo per niente e non mi aspettavo che fosse così cool. Mi ha veramente aiutato. Lo considero come un fratello maggiore. In Italia è rispettato. Ha trascorso dieci anni della sua carriera qui. Anche se non gioca, è un grande professionista. E’ lì, ti incoraggia. Quando Adil ha fatto gol contro il Torino è stata la prima persona ad andare festeggiare il gol con lui. Anche l’allenatore l’ha detto ieri: un giocatore come Philippe è eccezionale“.

Nel 2011-2012, il tuo nome è stato associato al PSG. Perché l’operazione non è andata in porto ?

“Io ero la priorità del Qatarioti. Mi avevano incontrato prima tutti gli altri giocatori che hanno assoldato. Volevano farmi firmare con loro, ma penso che Leonardo avesse altre priorità. Il Paris ha anche fatto un’offerta di 12 milioni al QPR. La mia clausola era di 17 milioni, ma era troppo per Leonardo, era troppo per un giocatore che aveva giocato soltanto una buona stagione nella seconda divisione inglese” .

Questa è stata una vera delusione per te?

“Ho sofferto di questo trasferimento fallito, ho sofferto molto. Nella mia testa, io ero già a Parigi, in un grande club, a giocare la Champions League. E invece sono rimasto al  QPR… Ho passato un anno difficile. Ma sono contento di aver ricominciato dal Milan“.

Il trasferimento a Milano potrebbe consentirti di andare in nazionale…
“Certo, voglio giocare per il Marocco. Sono in Nazionale da quando avevo 17 anni. Mi auguro che nel 2015 sarò uno dei leader. Abbiamo molti buoni giocatori: c’è Benatia, Obbadi del Monaco, Belhanda del Kiev… La Coppa d’Africa si terrà in Marocco nel 2015, e sarà molto importante per noi. Abbiamo solo bisogno di avere una stabilità e trovare un buon allenatore. I tifosi marocchini non sono pazienti, vogliono subito i risultati. Ma se c’è un buon allenatore, con il nostro gruppo, che ha voglia vincere, ci sono i presupposti per fare buone cose”.

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