Moggi punge Lotito: “Rispetto a lui ero un chierichetto”

A Radio Crc, nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto l’ex direttore sportivo della Juventus Luciano Moggi.

Luciano Moggi fonte foto: Alessio Raicaldo
Luciano Moggi fonte foto: Alessio Raicaldo

Ecco le sue parole:
“Se la Juventus pareggia, fa notizia, ma a parte questo, devo dire che è da diverse partite che i bianconeri non giocano bene. Credo che le partite di ieri abbiano dimostrato come l’ultima in classifica possa competere con la seconda ed anche la penultima con la prima mettendola in difficoltà, per demeriti delle più forti. Bisogna sempre guardare alla prossima partita e non a quelle che verranno. Certi errori però si commettono e Allegri se ha parlato del Borussia è perché glielo hanno chiesto in sede di conferenza. Il Napoli a Palermo ha perso perché si è presentato in campo con l’altezzosità di una grande squadra ed invece il Napoli non è una grande squadra, deve sempre combattere per portare a casa i tre punti. Poi, non capisco perché Benitez dia poca importanza al centrocampo. La difesa azzurra ha bisogno del centrocampo perché ha bisogno di una copertura contro gli attaccanti veloci. Lotito? I presidenti delle squadre italiane lo apprezzano quando dice che possono prendere più soldi dai diritti televisivi senza il Carpi in serie A, ma adesso non parlano. In Italia è faticoso guardare al settore giovanile o pensare di costruire gli stadi per cui tutti i soldi devono arrivare dai diritti televisivi. Però uno come Lotito, questi discorsi non li può fare, anzi dovrebbe applaudire la stagione del CarpiRispetto a Lotito, io ero un chierichetto perché non rivestivo cariche federali o di lega e poi perchè il mio lavoro è sempre stato motivato dai processi che hanno sentenziato: campionato regolare, partite non alterate, per cui io sono solo colpevole di aver condotto un campionato regolare. Poi, le amicizie nell’ambito del calcio sono normali visti i tanti anni di attività. Lotito ha anche parlato di Beretta dicendo che conta poco e l’atteggiamento dei presidenti non ribellandosi hanno confermato le sue parole“.

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Andrea Antoniacomi

Mi chiamo Antoniacomi Andrea, sono di Cortina d'Ampezzo ma sono nato a Pieve di Cadore il 23 febbraio del 1990. Diplomato presso l'istituto "Leonardo da Vinci" di Belluno con il voto di 80/100, dal 2011 studio a Milano presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, nel corso di scienze della comunicazione politica e sociale. Il mio sogno è di diventare un giornalista, prima pubblicista e poi professionista.

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