Mourinho verso Roma-Fiorentina: “Domani è per vincere”
La Roma è pronta per la prima di questo campionato contro la Fiorentina, per il grande ritorno di José Mourinho in Serie A dopo 11 anni. Il tecnico ha parlato a Trigoria nella conferenza stampa di vigilia. Ecco le sue dichiarazioni:
Dopo la trasferta dispendiosa, come ha visto la squadra?
“Le vittorie aiutano a recuperare, la stanchezza non è la stessa. Nessun infortunio, neanche piccolo. Stiamo bene e siamo preparati. Dobbiamo giocare ogni 3 giorni, non farò tanti cambi perché abbiamo bisogno di giocare”.
L’altro giorno parlava dell’aiuto del pubblico. Domani ci sarà il tutto esaurito. Quanto può aiutare la gente?
“I tifosi possono aiutare, ma possono anche giocare. Io spero che stiano lì per giocare perché possono farlo, la passione è tremenda. Da avversario lo avevo già capito. Mancano tante partite vere da più di un anno”.
Cosa Le manca?
“Oggi mi mancano i 3 punti si domani. Sono a disposizione delle due squadre. Io ho detto che il nostro è stato un mercato di reazione perché abbiamo perso dei giocatori inaspettatamente e non abbiamo preso dei giocatori che nella mia analisi sarebbero stati importanti per equilibrare di più la rosa, ma quando la società fa questi sforzi non ho il diritto di mettere nessun tipo di pressione. Mi nascondo dietro la parola-chiave ‘tempo’ per dire che capisco che sarà complicato fare qualcosa in più, ma in ogni partita andiamo per vincere”.
La Fiorentina ha cambiato allenatore prendendo quello dello Spezia che mise in difficoltà la Roma. Lei ha guardato la Fiorentina di ieri o lo Spezia dell’anno scorso?
“Hanno scelto molto bene: prima Gattuso e poi Italiano. Abbiamo analizzato i principi basici di gioco, ma abbiamo visto anche la Fiorentina. Sarà difficile. Lui è arrivato da poco come me, le difficoltà rispetto a un allenatore che c’è da anni sono tante. Secondo me le nostre squadre giocano già abbastanza bene”.
Il campo sembrava pessimo nella prima amichevole. Cosa pensa delle strutture italiane? Come sta Abraham?
“Il clima aiuta tanto. Paragonare all’Inghilterra al resto è difficile. Dire che esista qualche rapporto tra l’infortunio di Smalling e il campo sarebbe cattivo. Ho dei dubbi che domani il campo sarà bello bello bello, ma ho fiducia nella professionalità e nell’orgoglio della gente. Per la Lazio, quando giocherà in casa, sarà ancora meglio. Magari serve un po’ più di pressione, non solo dal mio Instagram. Se penso che Conte, Gattuso, Ranieri non stanno allenando, penso che servano anche campi di qualità. Abraham sarà convocato. Non si è allenato con la squadra, però ha fatto un buon lavoro col Chelsea e ha giocato amichevoli di livello alto. Abbiamo tre attaccanti”.
Come valuta Reynolds? E la situazione di Florenzi?
“Su Reynolds posso dire che ha una condizione fantastica. Viene da una realtà diversa, deve migliorare. A Florenzi faccio gli auguri per una buona stagione, se possibile dietro di noi. Ho parlato con lui una volta, era chiaro quello che voleva e non voleva fare. Lui voleva andare al Milan”.
Il Suo tempo era sempre “adesso”. È cambiato il concetto o è cambiato Mourinho?
“La Roma è un club gigante come altri in cui sono stato, altra cosa è la natura dei progetti. Al Chelsea, all’Inter e al Real Madrid erano ovvi. La Roma invece non vince da tanto e ovviamente le serve tempo. Nel calcio è importante perché la realtà è il pragmatismo dei numeri. C’è tanto lavoro invisibile da fare, ma io dirò sempre che domani è per vincere”.
In Turchia spesso i terzini spingevano insieme e a spesso sbagliavano i cross. La spinta costante è voluta?
“Faccio una battuta. Quando io ero in Inghilterra dicevo sempre che mi mancavano le conferenze in Italia, perché parlano solo di casini. Adesso non voglio parlare di tattica. Possiamo spingere con uno o anche senza nessuno. Oggi bisogna variare nel modo di gioco. Il cross è anche questione di fiducia, ma i ragazzi hanno qualità”.
Quali sono le squadre che ritiene più attrezzate della Roma?
“È una domanda facile, voi sapete la risposta. Basta guardare la classifica. Se a distanza è di 3 punti siamo sulla stessa barca, se è di 27 lasciateci tranquilli. Io penso a vincere la prossima partita. Quando giocheremo contro Juventus, Inter, Milan o Atalanta non cambieremo il nostro discorso”.