Napoli, Mertens: “Mi ispiro a Ribery. Faremo il massimo in tutte le partite. Non prenderò il numero di Cavani”

Prima conferenza da giocatore del Napoli per Dries Mertens, esterno belga giunto in Italia dal Psv per dare a Benitez un’arma importante sugli esterni, reparto fondamentale nelle scelte del mister spagnolo.
Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

 

Fonte:
Fonte: Twitter Official SSC Napoli

PRIMO IMPATTO – “Napoli è molto bella, anche per questo ho portato con me la mia famiglia.
Non so se potrà essere per me un punto d’arrivo o un trampolino: spero di potermi integrare con questo campionato e poter contribuire alle performances della squadra.
Mi è piaciuto molto l’impatto con la squadra, spero di poter fare molto per i ragazzi e trovarmi bene.
Parlo molto con Insigne, mi piace come ragazzo, è una persona gentile. Tutti i ragazzi sono gentili e mi aiutano, non tutti parlano inglese ma con tutti c’è un grande scambio di informazioni per conoscerci al meglio.
Per me Napoli è un grande passo, sono molto contento di essere qui. Ero pronto a lasciare l’Olanda e spero di poter dare il meglio.
Mi piace fare gol, mi piace fare anche assist per i compagni, l’importante è che a beneficiarne sia la squadra. So di dover lavorare anche sul lato difensivo del campo e negli anni ho già mostrato di poterlo fare.
Sono fiero di poter essere allenato da Benitez, un allenatore importante e vincente. Ne ho parlato anche con Hazard che l’ha conosciuto al Chelsea.
Sono contentissimo di lui, del suo staff e di poter giocare in Champions, uno dei motivi per cui sono venuto a Napoli. Non è stato solo Benitez a volermi, l’intera società ha spinto. Penso di aver fatto una scelta anche di cuore.
Il mister parla molto con noi, parla molto anche con me. Mi dice sempre che devo lavorare di più anche in difesa per poter essere di grande aiuto a tutta la squadra.
Ho parlato con Nainggolan di Napoli, è stato il primo a spiegarmi come era fatta la Serie A. Mi ha detto che le mie caratteristiche avrebbero sposato al meglio questo campionato. 
Seguivo il Napoli anche prima di venire, ho amici che apprezzavano questa squadra già in passato. Cosi ho avuto la possibilità di vederne il gioco, studiarne i calciatori negli ultimi anni. Non saprei fare il nome di un calciatore migliore su tutti, direi che la forza del Napoli è stata e credo sarà sempre il gruppo.”

 

IN CAMPO –Da cinque anni gioco sulla sinistra, quella è la mia preferenza, ma non avrei alcun problema a cambiare posizione se serve alla squadra. L’abbiamo anche già provata in campo come situazione. Negli ultimi anni ho fatto tanti gol e assist; so che la Serie A è un’altra cosa ma lavorerò duro per continuare le mie prestazioni anche qui.
Per me è importante giocare e non perdere il posto nella nazionale. Ma sarà importante anche vincere col Napoli, e spero di poter anche arrivare attraverso il Napoli a fare bene col Belgio.
Non ho un modello particolare a cui mi ispiro, da ragazzo giocavo molto più che guardare quelli che giocavano. Se proprio devo dire un calciatore che mi piace dico Ribery: mi piace molto e ogni volta che lo osservo imparo molto da lui.”

 

NUOVA STAGIONE – “Non so quanto bene io possa fare: in Olanda sapevo sempre quanti gol potevo fare, quanti assist potevo sfornare, ma in Italia è più difficile. Spero di poter segnare tra i 10 e i 15 gol.
È chiaro che non sono venuto qui per stare in panchina: voglio giocare e voglio farlo al meglio.
In Italia ci sono tutte squadre ottime. Dovremo provare a fare il massimo a tutte le partite, anche quelle con squadre con meno blasone.
I tifosi mi dicono di segnare soprattutto contro la Juve; forse perchè qui non è una squadra tanto amata.
Spero che in Champions come in campionato il Napoli possa andare quanto più avanti possibile. Per me sarà una nuova esperienza ma spero di poter dare sin da subito il meglio di me.
Non ho preferenze per le avversarie, non mi interessano le squadre che saranno sorteggiate: ho giocato in passato con l’Anderlecht ma l’importante sarà passare il turno.”

 

CAVANI – “Ho giocato già contro Cavani: è un ottimo calciatore ma non è il solo. Ce ne sono tanti altri nella squadra che vanno rispettati. Non sarà un solo giocatore a dover prendere l’eredità di Cavani, sarà una responsabilità da dividere tra tutti noi.
Non prenderò il 7: ho sempre giocato col 14 anche in Nazionale e cercherò di prendere quello.”

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