Palermo, Panucci risponde a Zamparini: “Vuole fare tutto da solo, è un padre padrone”

Attraverso le colonne del “Corriere dello Sport” Christian Panucci parla per la prima volta dopo il suo addio da direttore dell’area tecnica del Palermo e non risparmia parole forti contro il suo ex presidente Maurizio Zamparini:

fonte immagine: Alessandra Lo Monaco

“Non ho mai pensato di togliere spazio al presidente – spiega l’ex difensore – mi sono fatto vedere solo nella conferenza stampa di presentazione o in occasione delle partite, nel rispetto del mio ruolo. Non ho mai cercato visibilità. Ringrazio Zamparini per l’opportunità che mi ha dato, ma lui vuole fare tutto da solo, è il padre padrone del Palermo.” Panucci spiega i motivi delle sue dimissioni: “A Palermo stavo benissimo, avevo instaurato un ottimo rapporto coi giocatori e con l’ambiente, i ragazzi erano contenti. Purtroppo sono andato in contrasto con Zamparini per il rispetto dei ruoli: ero responsabile dell’area tecnica, coordinatore degli osservatori da mandare in giro per scegliere i giocatori da acquistare, ma se Zamparini aveva in mente altri giocatori avrebbe dovuto avvisarmi. Sarei andato io di persona a visionare quei giocatori, li avrei monitorati. Per non sbagliare un acquisto, bisogna conoscere l’uomo prima del calciatore.” Sull’arrivo di Perinetti, Panucci precisa: “Giorgio Perinetti non sarebbe stato per me un problema, nella maniera più assoluta, anzi mi avrebbe aiutato a crescere con la sua grande esperienza. Ma il problema vero era che saremmo stati in quattro a fare il mercato, un pò troppi. Con chi avrebbe dovuto parlare un procuratore? Ci sarebbe stata troppa confusione. Nel Palermo purtroppo ci sono i cosiddetti Yes-Man, gente abituata a dire sempre di sì a Zamparini. Io sono andato via perchè non ero contento, non potevo accettare che il Palermo trattasse un giocatore senza che io lo sapessi. Io voglio essere giudicato coi fatti, se i giocatori li sceglie il presidente, io che faccio? Vado a portare solo i contratti?” Panucci parla del rapporto con tutto l’ambiente rosanero e con l’organigramma della società:“La città mi ha accolto benissimo, volevo regalarle le soddisfazioni che merita, per quanto mi fosse stato possibile. A me interessa il rapporto coi giocatori, quando sono andato via ho ricevuto da loro molti attestati di stima, alcuni dei quali mi hanno davvero commosso, eppure avevo dato anche qualche multa per fare rispettare le regole. A Palermo lavoravo dalle 9 del mattino fino alle 20 di sera, mica andavo a mangiare i cannoli! Ho evitato di cercare pubblicità. In società c’è molta gente seria, come Sagramola, che ha dato tanto al Palermo in 8 anni, e poi anche il vicepresidente Miccichè, e penso che per costruire un grande Palermo Zamparini dovrebbe eliminare alcune persone che lo circondano e che fanno solo i propri interessi personali.”

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