Parla Pozzo: “Non siamo un supermarket, rimpiango più Inler che Sanchez”

Giampaolo Pozzo, presidente dell’Udinese ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “il Mattino”. Tanti i punti toccati: dalla sua Udinese al mercato, da Inler a Sanchez.

Fonte: flickr.com-thomas-sommeregger/

Ecco quanto evidenziato da SoccerMagazine.it:

Presidente, cosa pensa quando dicono che l’Udinese è un miracolo?

«Che non lo è. Come si fa a definirlo miracolo? Cambiano gli uomini, gli allenatori, ma siamo sempre lì. Lavoro, idee, uomini giusti, tetto agli stipendi, contratti lunghi, osservatori capaci di scovare giovani in tutto il mondo, allenatori capaci di valorizzarli e farli diventare dei campioni. È un progetto serissimo».

E ora siete anche primi.

«Questo sì che è solo un caso. Abbiamo fatto delle buone partite ma non siamo megalomani: il campionato è all’inizio. Nessuno si illude di finire veramente davanti alle milanesi al Napoli o alla Juventus. Loro lotteranno per il titolo, non noi».

Anche perché a De Laurentiis ha dato un grande campione?

«E mi creda: rimpiango più Inler che Sanchez. Perché lo svizzero ha dei valori umani eccezionali ed è uno dei pochi giocatori che ho avuto in 25 anni amato in maniera incondizionata dall’intero spogliatoio, Con lui vincerà lo scudetto».

E allora perché l’ha venduto?

«Perché siamo una provinciale. Nessun cantante rinuncerebbe a una esibizione al Metropolitan di New York anche a parità di ingaggio. E il Napoli adesso è come un teatro di prestigio».

Poteva prenderlo lei nel 2004?

«È vero, presentai l’offerta alla curatela ma ero circondato da concorrenti spietati. De Laurentiis fu invece bravo a nascondersi e a uscire fuori all’ultimo secondo. Ma non gli ho mai portato rancore».

Tant’è che Marino, che all’epoca era il suo braccio destro, ne divenne il direttore generale?

«Aurelio non aveva bisogno di me per mettere su la società. È un bravissimo imprenditore del calcio e ha fatto tutto da solo».

Si dice che lei nel Napoli sia una sorta di “socio-amico-occulto”?

«Non è vero. E poi non è neppure consentito dai regolamenti».

Il Napoli, comunque, lo porta nel cuore: con lei ha sempre avuto una corsia preferenziale?

«È vero. Quagliarella e Inler o li davo a loro o me li tenevo. Ma anche con Ferlaino andavo molto d’accordo: gli diedi Carnevale».

E quelli saltati?

«D’Agostino non volle saperne: avrebbe fatto la fortuna sua e del Napoli».

E Sanchez?

«Impossibile trattenere un giocatore che ha un’offerta dal Barcellona»

È vero che Benatia e Isla potrebbero finire al Napoli a gennaio?

«Noi non siamo un supermarket e il mercato lo facciamo solo in estate. Questa cosa mi fa arrabbiare. Non andranno né al Napoli né da nessuna parte. Al massimo compriamo».

Bene. Chi prenderebbe dal Napoli?

«E me lo chiede? Cavani. Che coppia con Di Natale».

Anche Totò poteva venire alla corte dei partenopei?

«È arrivato da Empoli ragazzino, per noi è un mito e Udine lo ama».

Più bravo Mazzarri o Guidolin?

«Io mi tengo il mio, con Spalletti e Zaccheroni i migliori. Anche se ammiro molto Mazzarri».

 

 

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