Roma, De Rossi: “Dobbiamo riflettere sulle nostre prestazioni guardando alla prossima gara”

Daniele De Rossi parla della sconfitta contro l’Atalanta e della situazione idilliaca in casa Roma. Queste -per SkySport- le dichiarazioni del giocatore

De Rossi. Fonte profilo Facebook ufficiale ASRoma
De Rossi. Fonte profilo Facebook ufficiale ASRoma

10 gol subiti nelle ultime 3 partite. Usciti tra i fischi. Momento più basso di questa gestione tecnica?
Il più basso l’anno scorso, quando ne pareggiavamo tante di fila. Ma non è un momento migliore. Dobbiamo riflettere sulle nostre prestazioni guardando alla prossima gara”.

Perché si è fermato questo processo di crescita?
E’ un momento così, l’ultima partita in casa è stato un derby giocato bene. E’ un momento, di una settimana particolare. Spero che non c’entri niente il Barcellona, che non ci abbia lasciato un po’ di trambusto in testa. Non lo so. Bisogna pensare a lavorare tutti uniti. L’anno scorso siamo usciti, tra virgolette, da un periodo nero stando insieme”.

Siete forti tecnicamente, ma Garcia vi dispone bene?
E’ ovvio che sia colpa anche nostra. Nessun giocatore al mondo ti direbbe il contrario davanti alle telecamere. Questa gestione ha dimostrato che sa fare anche un bel calcio. Nonostante ci sia da migliorare, bisogna essere uniti al tecnico a livello di gruppo. Se ci sfaldiamo cercando alibi facciamo il botto come abbiamo fatto da febbraio ad aprile dell’anno scorso”.

Voi giocatori sentite pressione diversa dallo scorso anno?
Noi, sinceramente, eravamo molto convinti anche l’anno scorso, pensando di avere una grande squadra quando invece ci siamo rivelati molto inferiori alla Juve. Quest’anno, come punti, siamo andando meglio. Poi le ultime due partite ci hanno frenato. L’unica nota positiva è continuare a lavorare pensando che mancano ancora 22-23 partite. Può succedere di tutto”.

Dopo il Bayern lo stadio vi applaudì. Oggi che cosa è cambiato per arrivare a tanti fischi?
“Quei 3-4 mesi della scorsa stagione sono ancora vivi nella memoria dei tifosi. C’è più stanchezza mentale. A Barcellona i tifosi hanno cantato fino all’ultimo, era paradossale applaudirci. Ma non ci abbandoneranno mai”.

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