Roma, fidati di Juan: “Castan è il mio erede, Toloi ha un grande futuro”
Oggi al centro della difesa romanista c’è Castan. Più di 10 anni fa era stato il tempo di Aldair e Zago. Tra le due epoche c’è lui: Juan.
Il difensore brasiliano, oggi all’’Internacional di Porto Alegre ma in giallorosso dal 2007 al 2012, ha rilasciato una lunga intervista all’edizione odierna de Il Messaggero.
Quello tra i brasiliani e Roma è un grande rapporto, Juan spiega il perchè: “Perché è una città fantastica. Culturalmente parlando ha molto da dare a chiunque, giocatore di calcio o meno. E poi il clima: tra tutte le città europee, insieme a Barcellona, è quella dove c’è il tempo più simile a quello brasiliano. E poi naturalmente conta la tradizione della Roma con i giocatori brasiliani, che hanno sempre la porta aperta nel club“. Il difensore si lascia andare ad un breve commento degli ultimi allenatori in casa Roma: “Della difesa attuale posso dire che i grandi risultati dipendono principalmente dal nuovo sistema di gioco imposto da Garcia. Dal cambio di società in poi, lui è l’allenatore che ha dimostrato più coscienza di come funziona il campionato italiano. Luis Enrique? È arrivato con una filosofia sua, ispirata a quella del Barcellona. È stato lento a capire come si gioca a calcio lì in Italia e ad adattarsi.Ma io sono sicuro che se fosse rimasto un anno in più avrebbe fatto un campionato molto buono, perché la sua filosofia di gioco era interessante. Gli è servito un anno per capire il calcio italiano. Ma io credo che al secondo anno lui sarebbe andato molto bene. Zeman no, pur essendo rimasto pochissimo avevo già capito che le cose sarebbero andate male“.
Infine parole per i suoi attuali sostituti in difesa, brasiliani come lui, Castan e Toloi. “Castan finalmente è tornato ai livelli del Corinthians. Quando la squadra funziona le individualità vengono fuori. Ha sofferto nella prima stagione, perché inserito in un sistema altamente penalizzante per un difensore, e adesso è tornato ai suoi livelli. Toloi? Un giovane con grande potenziale. Ha sempre suscitato grandi aspettative, il suo primo anno al Sao Paulo è stato abbastanza buono. Per quel che conta a me piace molto“.