Roma, Garcia risponde a Reja e tiene i piedi per terra: “Chissà cosa dice in privato…”

Si è appena conclusa la conferenza stampa di Rudi Garcia alla vigilia del Derby di Roma contro la Lazio. Ecco la conferenza integrale seguita dal nostro inviato a Trigoria. Interessante considerazione sul ruolo di un allenatore nel rispondere a Reja (che aveva augurato un infortunio ad un giocatore della Roma, ndr) e una rassicurazione sulle condizioni di alcuni suoi giocatori.

Fonte: Kian Andrea Saggiadi
Fonte: Kian Andrea Saggiadi

 

È una settimana che la Lazio prova un modulo a specchio, si aspetta questa novità? Cosa è cambiato rispetto all’andata?

 

La cosa più importante è che sappiamo giocare, non ci cambia nulla il modulo loro. Dobbiamo trovare le soluzioni adatte per mettere in difficoltà gli avversari e fare attenzione ai loro giocatori più forti come in ogni gara.

 

Vedendo la classifica siete obbligati a vincere pensando sia al Napoli che alla Juve, mette pressione psicologica?

 

Io preferisco essere secondo e pensare a vincere la partita per i tre punti. Questa è la stessa situazione di ogni campionato.

 

Lei disse che il Derby non si gioca ma si vince, la Roma ha stupito tutti. Lei è convinto di questo? La Lazio giocare di rimessa?

 

Il bello del calcio è che non sai mai cosa succederà. Non cambia nulla rispetto all’andata, noi vogliamo vincere per avere i tre punti e andare avanti in campionato. La striscia che abbiamo aperto è interessante e la squadra ha voglia di andare avanti e dare tutto nel campo. Per fortuna è solo la seconda partita e sul piano fisico stiamo bene, vogliamo vincere, meglio se con il nostro gioco ma è importante vincere e basta.

 

Le piace essere il favorito per domani?

 

È un discorso della stampa. La classifica dice che siamo secondi e dovremmo vincere ma la partita va giocata. È difficile e ci sono degli avversari di fronte ma noi abbiamo una qualità e dobbiamo metterla in campo. Abbiamo tutte le chiavi per vincere.

 

Il Derby di Roma è considerato come il più caldo al mondo, lei è d’accordo?

 

È più sentito per i tifosi che per i giocatori, dipende perché abbiamo tre giocatori romanisti (Totti, De Rossi e Florenzi) e forse per loro è più sentito ma dobbiamo essere più bravi. Per la tifoseria è importantissimo dare tutto e vincere, non conosco gli altri derby ma ce ne sono molti in Spagna, Turchia ed Inghilterra che sono derby di fuoco.

 

Lei si sente di dire che la Roma è più forte della Lazio?

 

A che serve dirlo? Basta vedere la classifica che dice tutto. Riflette sempre il campionato, è quello che conta. A noi importa entrare in Champions, non dobbiamo mai dimenticarci di questo e che per vincere dobbiamo prendere più punti possibili. Per questo la vedo come tutte le altre partite, sarebbe un bel segnale vincere per dire che noi vogliamo andare avanti e che è difficile affrontarci.

 

Mettendo da parte l’aspetto emotivo, la Roma in 4 giorni si gioca il Derby e la Coppa Italia. Lei firmerebbe per un secondo posto e la Coppa Italia?

 

Per fortuna non esiste un contratto del genere! Io voglio vincere domani e poi da dopo la partita potremo pensare al Napoli. Ora tutti siamo concentrati su domani.

 

Reja ha detto che si accontenta del pareggio, che pensa?

 

Reja? Quello che ha detto di vedere di buon occhio un infortunio di un nostro giocatore? Non siamo solo allenatori ma anche educatori, se dice questo pubblicamente allora cosa potrebbe dire negli spogliatoi, di spaccare una gamba? Io chiedo all’arbitro Orsato di essere bravo e di fare attenzione perché non voglio infortuni e voglio che i tifosi incitino la squadra. Noi giochiamo per vincere, ciò che dice l’avversario è un suo problema.

 

Come sta Miralem Pjanic visto il fastidio al ginocchio?

 

Va molto meglio, la gestione è stata ottima del dolore e ora è molto vicino al 100% ed è importante perché abbiamo 3 gare in una settimana.

 

Il tifoso è quello che fa il bene della sua squadra, cosa ne pensa lei visto cosa è successo con i cori durante Roma-Napoli?

 

Io vedo solo il lato sportivo e penso che questa squalifica delle due Curve per ben due partite sia una perdita. Sul piano amministrativo però se ne deve occupare la società, è una questione importante che va risolta e una frase non basta. Il regolamento è questo e non mi piace il dover giocare senza i tifosi perché è una cosa brutta che non aiuta la squadra.

 

Visto che lei dice sempre di essere molto ambizioso allora per lei è importante continuare a vincere i Derby?

 

Per me è importante vincere le partite, è una come l’altra ma cambia l’ambiente. Vale sempre e 3 punti, è per i tifosi che è diverso. Voglio che la mia squadra giochi come sempre con ambizione e entusiasmo.

 

All’andata avete messo la chiesa al centro del villaggio, ora che bisogna fare?

 

Niente, la classifica conferma che è tutto come dovrebbe essere.

 

Gervinho è arrivato in sordina, ora si parla solo di lui. Ha stupito anche lei o si aspettava questo rendimento?

 

Lui è così, sopratutto quando è in forma e quando ha fiducia. Dall’inizio ha la mia fiducia e ora è in grande forma ma va lasciato tranquillo, lui lavora per la squadra non per se. È il suo modo di giocare, saltare l’uomo e andare in profondità, non ha solo la capacità di segnare ma è bravissimo a mettere in difficoltà gli avversari e fare assist. È difficile marcarlo in area, è il giocatore che conosco dai tempi di Le Mans e del Lille. Da inizio stagione lavorando tanto è migliorato, è l’unica cosa da fare, lavorare.

 

L’andata era piena di significati, questo derby come viene vissuto dalla squadra e per lei che significa?

 

Si è diverso, all’inizio aveva una carica perché era passato poco dalla fine della stagione precedente. Se uno a Roma non fosse al corrente di cosa era successo allora era fuori dal mondo. Ho capito subito che era importante l’inizio del campionato ma che quel Derby era importante per dare slancio. Ora dopo oltre un girone l’aspetto psicologico è totalmente diverso. Dobbiamo restare umili, può succedere di tutto.

 

Totti e Destro come stanno sul piano fisico?

 

Sono entrambi pronti per giocare.

 

L’unica volta che Maicon ha giocato due partite in 4 giorni si è fatto male, ora è pronto?

 

È diverso perché quella volta aveva solo 3 giorni di riposo e ora ce ne sono stati 4, va bene per lui e per tutti quanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy